CARISMI
cosa succede
Da mercoledì 26 aprile ore 9:20 in diretta tutte le settimane. In replica la domenica alle 13:15.
FisacSostiene
A partire dall'autunno 2015 e sino al febbraio 2016, un'ispezione di Banca d'Italia rilevava preoccupanti elementi di problematicità, soprattutto per ciò che attiene ...
EDITORIALE
Il ranking sindacale
a cura della Fisac Cgil Toscana
www.fisac-cgil.it/toscana
Qui tutti i numeri di fisac sostiene
La Fisac a fianco delle lavoratrici e lavoratori delle aziende in crisi.
Fisac Graffiti
di Alessio Atrei
Fisac Sostiene, la newsletter periodica della Fisac Toscana compie un anno. Il Primo Maggio del 2016 infatti, uscì il primo numero che, inviato a migliaia di indirizzi, non solo di iscritti alla Fisac, anche attraverso il prezioso lavoro dell'ufficio stampa della Cgil regionale, è piano piano cresciuto in lettori ed accessi. Leggi tutto
Lunedì 10 Aprile si è svolta nella Camera del Lavoro di Livorno, un'iniziativa sperimentale di alfabetizzazione finanziaria, dal titolo "Banche: istruzioni per l'uso" promossa dalla FISAC Toscana e dalla FISAC Livorno.
Cercasi Europa, confronto internazionale su banche europa e credito
La Fisac e la comunicazione
Fabio Capponi eletto nuovo segretario generale di pistoia
L'iniziativa svolta alla CCIAA di Prato, il 12 Aprile scorso, oltre a costituire una manifestazione a sostegno della vertenza della Banca Popolare di Vicenza e delle altre banche oggetto di una riorganizzazione in corso o annunciata, vuol rappresentare un monito al Governo centrale, alla vigilanza e alla Commissione Europea, affinché non si tentino sperimentazioni da macelleria sui lavoratori italiani. Leggi tutto
A Livorno il primo corso di Alfabetizzazione Finanzianziaria
È appena uscita
La Newsletter
Fisac Cgil Toscana
Numero 17
Aprile 2017
Il direttivo della FISAC CGIL di Pistoia ha eletto oggi all’unanimità Fabio Capponi, come nuovo segretario generale della categoria. Capponi, una lunga esperienza sindacale nella Filcams, nella Flai...
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FisacSostiene
Cercasi Europa, confronto internazionale su banche europa e credito
di Paolo Cecchi
L’iniziativa della Fisac Toscana dal titolo “Cercasi Europa”, tenutasi il 3 aprile scorso presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze, ha avuto un gran successo di partecipazione e di discussione.
Il meeting, organizzato insieme alla fondazione F. Ebert, ha visto il susseguirsi di contributi intellettuali e riflessioni molto interessanti, espressi da politici e da sindacalisti provenienti da vari paesi europei.
Lo scopo dell’incontro, come suggerito dal titolo, è stato quello di fornire una platea pubblica per discutere della crisi del sistema bancario e finanziario europeo, con le sue articolazioni e collegamenti con gli aspetti politici e sociali.
Come illustrato nella relazione introduttiva fatta dal nostro segretario Quiriconi, la situazione delle banche in Europa risulta molto diversificata.
Come già affermato in altre sedi, il peso di sportelli e dipendenti in Italia risulta in media inferiore rispetto ai principali partners europei e segnatamente la Germania; allo stesso modo, rileva il differente peso dei salvataggi di stato attuati nel vecchio continente dove si passa dai 20 mld di Euro recentemente deliberati dal nostro Governo ai 160 utilizzati dal Regno Unito, addirittura ai 240 mld messi in campo dai tedeschi.
Peraltro, la crisi economica in Italia ha profondamente segnato l’andamento dell’economia reale (con un crollo degli investimenti) che ha finito per avere effetti sull’ammontare dei crediti deteriorati, passati da 48 mld di Euro nel 2007 agli oltre 200 di fine 2016.
Il tutto in un contesto che ha visto la crescita dei compensi per manager e Cda delle principali banche nazionali. Gli spunti di riflessione “introduttivi” sono stati ripresi dagli invitati che si sono succeduti sul palco. Le “esperienze” sindacali hanno fatto presente l’esistenza di una sorta di “fil ruoge” che lega il processo di ristrutturazione delle banche in Europa, in quanto la riduzione della rete degli sportelli e dei dipendenti sono state le “leve gestionali” maggiormente utilizzate.
Gli interventi da parte dei politici invitati hanno soprattutto posto in rilievo il legame – ad oggi del tutto inefficiente – tra democrazia rappresentativa, Governo europeo e politiche economiche, sia continentali sia nazionali: lo sviluppo di movimenti di natura populista e xenofoba in molta parte dell’opinione pubblica del vecchio continente nasce anche dai limiti democratici dell’architettura istituzionale europea.
Di fondo, come ricordato anche dal Segretario nazionale della Fisac, Agostino Megale, il punto che è emerso con maggiore forza è quello di proporre una discussione seria e partecipata rispetto ad un necessario salto di qualità dell’Europa, che avvii in tempi brevi una seria politica di riduzione delle diseguaglianze e di rilancio dell’economia secondo paradigmi diversi da quelli perseguiti finora, anche al fine di rilanciare il sistema bancario in quanto asse fondamentale per paesi come l’Italia caratterizzati da una rete di piccole e medie imprese sottocapitalizzate.
Allo stesso modo occorre cambiare almeno alcune norme di settore, prima tra tutti quella che regola il “Bail in”, in quanto si è dimostrata del tutto incapace di comprendere gli effetti sociali di un dissesto bancario.
Complessivamente, le tematiche affrontate – che per forza di cose intersecano aspetti politici, economici e sociali - richiedono il prosieguo di un ampio dibattito tra le forze sociali e politiche Europee; la Fisac vuole essere parte di questo confronto apportando il proprio contributo di riflessioni e di idee per una banca al servizio dei cittadini.
"FISAC SOSTIENE” La Fisac e la comunicazione.
Fisac Sostiene, la newsletter periodica della Fisac Toscana compie un anno.
Il Primo Maggio del 2016 infatti, uscì il primo numero che, inviato a migliaia di indirizzi, non solo di iscritti alla Fisac, anche attraverso il prezioso lavoro dell'ufficio stampa della Cgil regionale, è piano piano cresciuto in lettori ed accessi.
In un quadro di stravolgimento della comunicazione dato dalla crisi della carta stampata in crollo verticale di lettori e di vendite, la crisi della TV generalista e dell'informazione dell' emittenza locale per i tagli all'editoria e conseguentemente a personale e strutture, dotarsi di strumenti i più diversi, dalle newsletter ai social appare necessario.
Soprattutto per chi, come la Cgil, intende rappresentare, non solo ai propri iscritti, il punto di vista di un soggetto generale di rappresentanza che sa farsi interprete del bisogno di giustizia sociale e di uguaglianza dell'intera società.
C'è in questo, una differenza siderale con i soggetti del sindacalismo autonomo corporativo e anche con quei sindacati che dal referendum Costituzionale in poi fino alla Carta dei Diritti e ai referendum su art.18, voucher e appalti, hanno scelto la strada del ripiegamento filogovernativo che in 10 anni, da Berlusconi in giù non ha prodotto alcun risultato.
In questo quadro in rapido cambiamento, la radio mantiene una forza propria inaspettata.
Sarà che la si può ascoltare viaggiando, talvolta lavorando, in streaming, in podcast, ma gli ascolti sono in crescita.
Per questa ragione abbiamo deciso, insieme a Controradio, storica emittente Toscana aderente al circuito "Popolare Network", di dare vita ad una rubrica settimanale di 10 minuti, "L'Angolo Rosso" in diretta il mercoledì è in replica la domenica, per informare sui temi della categoria e della Cgil con ospiti in studio e collegamenti in diretta.
Per questo stiamo investendo in formazione e informazione sui quadri e in servizi verso gli iscritti alla Cgil e non solo, come dimostra il progetto sperimentale sull'alfabetizzazione finanziaria testato positivamente a Livorno.
Ci aspettano mesi molto difficili, nei quali verranno al pettine molti nodi e per affrontare i quali, sarà necessario che il punto di vista dei lavoratori bancari e assicurativi delle nostra regione, arrivi il più forte e chiaro possibile.
La Fisac a fianco delle lavoratrici e lavoratori delle aziende in crisi.
L'iniziativa svolta alla CCIAA di Prato, il 12 Aprile scorso, oltre a costituire una manifestazione a sostegno della vertenza della Banca Popolare di Vicenza e delle altre banche oggetto di una riorganizzazione in corso o annunciata, vuol rappresentare un monito al Governo centrale, alla vigilanza e alla Commissione Europea, affinché non si tentino sperimentazioni da macelleria sui lavoratori italiani.
Al di là degli errori e dei ritardi accumulati che abbiamo ricordato al Presidente di ANCI Toscana e sindaco di Prato Biffoni ( molto vicino all'ex Premier Renzi) che ringraziamo per la presenza e la disponibilità ad affiancare il sindacato nelle iniziative che si rendano necessarie a tutela di occupazione e ruolo delle banche a sostegno dello sviluppo economico del territorio, ora é il tempo di agire.
Sia Diego Viti che Daniele Quiriconi che Agostino Megale nei loro interventi hanno sottolineato come il tempo non sia una variabile indipendente e come i piani industriali in arrivo o le trattative in corso per rilevare alcune banche del territorio, debbano avere le discriminanti dell'equità sociale e del confronto col sindacato come riferimento. È quello che hanno chiesto anche i dirigenti e lavoratori intervenuti nel corso dell'iniziativa.
Megale ha poi riproposto la decisione unitaria di manifestare a Bruxelles nei prossimi giorni, per affermare direttamente sotto le finestre del "decisore politico" la nostra posizione.
Dalla Toscana, dopo l'iniziativa del 3 Aprile un messaggio all'Europa! Ci vediamo a Bruxelles.
C. R. di San Miniato. Cosa succede
di Marco Lippi
A partire dall'autunno 2015 e sino al febbraio 2016, un'ispezione di Banca d'Italia rilevava preoccupanti elementi di problematicità, soprattutto per ciò che attiene alla notevole, sul piano quantitativo, e pericolosa, su quello qualitativo, sedimentazione di sofferenze e inadempienze probabili.
Le conseguenti rettifiche su crediti sono state , in termini di impatto sul bilancio 2015, la principale causa della perdita di circa 67 milioni di euro.
Secondo le indicazioni di Banca d'Italia, l'assemblea dei soci del 29 aprile 2015 ha deliberato una ricapitalizzazione per 55 milioni (allora, oggi si parla di 3 volte tanto) e svoltò verso ipotesi di aggregazione. Insomma, fine dell'autonomia.
Fin dall'inizio la novella diffusa dai responsabili aziendali narrava di una cassa desiderata da frotte di qualificati investitori, in aspra competizione per assicurarsi i favori di quel campione del credito nazionale.
Purtroppo, alcuni pretendenti si sono si avvicinati ma si sono poi allontanati. Questo pezzo di storia del credito italiano ha fatto emergere, grazie - si fa per dire - ad una crisi gravissima dell'intero sistema economico, i guai patrimoniali, organizzativi ed etici di non poche delle banche italiane, sia tra le "grandi" (MPS), che tra le piccole e medie (Banca Marche, Pop.Etruria, CRFerrara, PopVicenza, VenetoBanca, CRChieti, CRCesena, CRRimini, CRSan Miniato).
Per quanto concerne San Miniato, in quest'ultimo paio di mesi abbiamo assistito all'accendersi della competizione tra 3 soggetti: la cordata di imprenditori italiani guidata da Vincenzo De Bustis, il gruppo di riassicurazione anglo-panamense Barent's e, alla fine, Crédit Agricole con la sua articolazione italiana Cariparma.
Tutte le 3 ipotesi in collaborazione con lo Schema Volontario del Fondo Interbancario. Da quello che sappiamo è Cariparma ad avere le maggiori possibilità di portare a termine l'operazione, anche perché pare godere del "via libera" della Banca d'Italia. I giorni seguenti la prossima Pasqua dovrebbero portare il risultato, con le determinazioni del Fondo Interbancario.
Dal punto di vista dei dipendenti di Carismi, è ancora presto per poter valutare le conseguenze di ciò che, comunque, rivoluzionerà la cassa sanminiatese. Uno dei punti più delicati, ovviamente, è l'impatto della quota di "esuberi" che risulteranno dallo sconvolgimento societario - organizzativo.
Sia De Bustis che Barent's avrebbero comunicato che si parla unicamente di lavoratori in uscita attraverso il ricorso al Fondo di solidarietà.
Da Cariparma non è per ora venuto alcun annuncio.
Ovviamente, così come negli altri punti di crisi, a cominciare dalle due venete, qualsiasi accenno ai licenziamenti non potrebbe che incontrare la nostra ferma opposizione.
A Livorno il primo corso di Alfabetizzazione Finanziaria
di Stefano Caccia
Lunedì 10 Aprile si è svolta nella Camera del Lavoro di Livorno, un'iniziativa sperimentale di alfabetizzazione finanziaria, dal titolo "Banche: istruzioni per l'uso" promossa dalla FISAC Toscana e dalla FISAC Livorno.
I "bancari" della FISAC hanno così incontrato i "pensionati" dello SPI, fornendo una serie di informazioni di base relative al funzionamento del sistema bancario nell'ambito del sistema economico di un paese, ai principali prodotti bancari e strumenti finanziari, alle loro caratteristiche e pecularità e alle procedure da seguire in caso di eventuali controversie con gli istituti di credito.
E' stato anche presentato un approfondimento specifico, relativo agli elementi distintivi delle banconote utili per riconoscere eventuali biglietti sospetti di falsità. I temi trattati hanno incontrato l'interesse e l'attenzione dei presenti, che sono intervenuti con domande, considerazioni e richieste di chiarimenti.
Questo, se da una parte ci dimostra l'importanza e la necessità fondamentale della confederalità anche nell'analisi di aspetti prettamente economici e finanziari ma che hanno comunque un impatto diretto sul mondo del lavoro, dall'altro ci fornisce lo stimolo per proseguire con questo progetto.
Infatti, l'idea di fondo, che sta alla base di queste iniziative, è proprio quella di fornire, a chi ne è sprovvisto, delle informazioni basilari che consentano una maggiore consapevolezza degli elementi da valutare nel momento della scelta di un prodotto bancario o di uno strumento finanziario.
Per questo motivo, dopo questo "episodio 0", l'obiettivo è quello di replicare questi incontri anche agli iscritti CGIL delle altre categorie ed, eventualmente, organizzare delle iniziative pubbliche aperte a tutti.
di Alessio Atrei