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FisacSostiene
Assicoop, accordo su armonizzazioni salariali
di Fabrizio Petraglia
Lo scorso 18 Maggio nelle sede di via B. Dei ,19 di Assicoop Toscana Spa abbiamo firmato l'accordo di armonizzazione dei livelli salariali.
Questa operazione si è resa necessaria al termine del periodo di fusioni tra le diverse realtà della ns azienda, Firenze, Siena, Grosseto, interessate nel corso degli anni da storie differenti.
Obiettivo dell'accordo è il riallineamento della retribuzione individuale lorda annua dei lavoratori delle varie strutture alla media risultante in ciascun livello di inquadramento. L'erogazione delle differenze avverrà in 3 tranche uguali:
- 1° Luglio 2017
- 1° Luglio 2018
- 1° Gennaio 2019
Conclusa questa fase se ne aprono delle nuove che ci vedranno impegnati al tavolo negoziale per
1. la disamina degli inquadramenti e dunque la verifica della coerenza dei livelli con le attività svolte.
2. Il Contratto Integrativo Aziendale. Il rinnovo di quest'ultimo, già scaduto e diverse volte prorogato, cade in una fase che vede a livello nazionale, il tentativo di riportare anche questo momento contrattuale ad un'omogeneizzazione di alcuni istituti.
Sebbene anche questo percorso non sia per nulla scontato e affatto semplice, ns convincimento è che il 2° livello contrattuale deve rimanere momento centrale della negoziazione aziendale e avere sempre più marcatamente la funzione di redistribuzione della ricchezza prodotta dalla ns azienda.
Tornante decisivo
di Daniele Quiriconi
Siamo arrivati con le decisioni sulle banche venete a un punto di svolta sul sistema bancario.
Come più volte affermato dalla Fisac e dalla CGIL, si fosse intervenuti prima anche con risorse pubbliche, non avremmo ballato sul filo del rasoio per anni, spacciando alla fine per intervento del sistema, quello che è un intervento dello stato pagato a caro prezzo..
Ce n’è per i soloni di Bruxelles, per l’insipienza degli ultimi Governi, che non hanno mai avuto nemmeno il buon gusto di istituire un tavolo ad hoc con il sindacato, per il Parlamento e la sua insostenibile leggerezza sul “ bail in” e per la vigilanza.
E poteva andar peggio: almeno si salvaguardano in parte i risparmiatori e ( salvo colpi di scena sulla conversione in legge del decreto di domenica 25) i lavoratori con un “atterraggio morbido” verso la pensione e non era scontato fino a qualche ora fa….
Con la presentazione nei prossimi giorni del piano su MPS il cerchio dovrebbe chiudersi, auspicabilmente in termini gestibili sia sul piano sociale che della prospettiva industriale.
Ma il prezzo è stato pesante. E non sarà una commissione di inchiesta a legislatura finita, utile solo per scorribande elettoralistiche, a chiarire ed accertare le responsabilità. Almeno non per ora. E chissà, se oltre alla programmatica volontà di disperdere una cultura politica, incardinata nella figura dell’ex Presidente del Consiglio responsabile principale della dissoluzione della sinistra e del suo popolo, anche questo non abbia pesato nel formare un sentimento nel paese, carico di risentimento e di livore.
D’altronde la propaganda patetica poco può di fronte alla cruda realtà dei fatti.
Il PIL cresce più delle aspettative ( 1% sic!!) ma su 100 nuovi posti di lavoro creati nel 2017 se ne distruggono il 21% in più e l’81% di questi nuovi lavori è temporaneo.
La metà ha durata inferiore a 1 settimana e per quel che riguarda il tempo indeterminato il 40% di questo è part time. Ergo, di tutti gli avviamenti del 2017, quelli a tempo pieno e indeterminato, cioè lavoro vero e non povero, sono in una regione come questa, solo l’11%. Tutto il resto, è rumore di fondo.
Banche venete ultima chiamata!
La proposta di acquisizione di attività che il cda di Banca Intesa ha reso noto mercoledì 21 Giugno, il DL del Governo di domenica e il successivo mandato del cda di ISP con la nomina dei commissari della Bad Bankitalia da parte di Bankitalia rappresentano l'ultima chiamata per BpVi e Veneto Banca .
Si tratta di una soluzione di cui devono essere esplicitati molti aspetti, ma che era rimasta l'unica possibile. Molte sono le incertezze tutt'oggi: NPL, bad bank, quantità dell'Intervento pubblico, perimetro della banca, aziende partecipate, esuberi che dovrebbero essere gestiti attraverso il Fondo grazie ad un nuovo finanziamento pubblico.
Quel che si può dire è che seppur operato dal maggiore player del credito italiano, uno dei maggiori europei, non si tratta di un vero e proprio intervento di sistema. Uno ad uno nei giorni scorsi infatti, tutti gli operatori si sono sfilati; é rimasta Intesa.
Nel dare un giudizio positivo su un'operazione che restituisce una prospettiva industriale alle 2 banche, fiducia ai risparmiatori e futuro si lavoratori, rileviamo ancora una volta come il tardivo intervento pubblico, le pezze di volta in volta ritenute risolutive da 4 anni a questa parte e appiccicate una sull'altra, per rispondere ad emergenze dagli esiti imprevedibili, hanno fatto pagare al paese, ai risparmiatori, ai lavoratori, un prezzo più pesante del necessario.
All'indomani del varo della commissione parlamentare di inchiesta sulla crisi bancaria, sarebbe interessante individuare, come ricordava Massimo Mucchetti sul Corriere giovedi scorso, qualche responsabilità politica nei governi che si sono succeduti.
CCNL APPALTO Semaforo Giallo
di Tania Cità
Dopo il rinnovo del CCNL ANIA, è ora la volta del CCNL dei dipendenti dell’appalto assicurativo, il cui rinnovo si rivela assai complesso: la trattativa, dopo 12 riunioni, è stata interrotta dall’associazione agenti ANAPA, con una dichiarazione resa pubblica – in modo abbastanza irrituale - nelle nelle news di Intermedia Channel.
ANAPA sta tentando di operare una modifica strutturale del contratto nazionale, nonostante gli spunti innovativi in termini di flessibilità regolata avanzati dalle OO.SS, consapevoli dei problemi e del contesto di settore ma attente a consolidare e rafforzare gli istituti contrattuali attualmente in vigore, soprattutto in termini di confronto tra le parti per incrementare le tutele in caso di situazioni di difficoltà.
Certo non aiuta il fenomeno di dumping contrattuale verificatosi nel 2014, che evidentemente dispiega i suoi effetti negativi anche sulla trattativa in corso.
Come ormai noto, infatti, la filiera dell’appalto – circa 45 mila dipendenti, di cui 80% donne – vede dal 2014 l’applicazione di due contratti nazionali: quello, adesso in fase di rinnovo, sottoscritto tra ANAPA/UNAPASS con le organizzazioni maggiormente rappresentative, tra cui la FISAC CGIL, e quello sottoscritto dallo SNA con CONFASAL /FISAL/FESICA (LAVORATORI STRANIERI COLF E BADANTI), affatto rappresentativo dei lavoratori dell’appalto e che scadrà il 31 dicembre 2017.
Quest’ultimo contratto ha riportato indietro le lancette dell’orologio in termini di condizioni economico e normative.
La fisac cgil ha da tempo iniziato una lunga e difficile battaglia per tornare ad un unico contratto nella filiera dell’appalto: una grande manifestazione a Trento lo scorso anno, il ricorso alla magistratura e un interpello al ministero del lavoro, senza tuttavia alcun esito positivo.
Questa aberrazione contrattuale risulta infatti legittima per l’assenza di una legge che certifichi la rappresentatività sia delle organizzazioni datoriali, sia di quelle sindacali.
La nostra battaglia si è così articolata politicamente su più fronti:
- impegnando, attraverso le contrattazioni di secondo livello, le grandi compagnie di assicurazione a fare una moral suasion sugli agenti affinchè applichino il contratto di riferimento nazionale di categoria;
- rifiutando di stipulare polizze con agenti che applicano il cosiddetto "contratto pirata" e invitando gli enti locali a fare altrettanto; inserendo nel CCNL ANIA la previsione in base alla quale ANIA riconosce ai firmatari del ccnl il ruolo di primario riferimento come agenti contrattuali anche nel comparto della contrattazione collettiva per lavoratori delle agenzie.
La stessa piattaforma di rinnovo del CCNL ANAPA, seppur “contenuta” per non allargare troppo il gap tra lavoratrici e lavoratori dell’appalto, è stato affrontato anche nell’ottica di dare dignità politica soltanto a questo contratto nazionale.
Ci auguriamo che l’interruzione della trattativa di rinnovo del CCNL di riferimento, unilateralmente decisa da ANAPA, possa modificarsi in un “semaforo verde” alla trattativa, confermando le buone prassi che hanno contraddistinto fino ad oggi le relazioni industriali con questa associazione datoriale, e si possa quanto prima arrivare ad una conclusione del rinnovo che sia di reciproca soddisfazione per entrambe le parti.
UBI Banca e il segno meno
di Maria Agueci
Lo scorso 15 giugno UBI Banca ha consegnato alle rappresentanze sindacali di gruppo lettera di avvio procedura ai sensi degli articoli 17, 20 e 21 del CCNL, in relazione all’”Aggiornamento del Piano Industriale 2019-2020, comprensivo della fusione per incorporazione delle cd Bridge Banks”.
Il raggiungimento degli obbiettivi economici, finanziari e patrimoniali arco piano, tra cui il conseguimento nel 2020 di un utile netto pari ad 1 miliardo e 176 milioni di euro, replicano attentamente le previsioni del piano industriale, il cui fulcro è all’insegna della sottrazione: meno filiali (270 in tutto il gruppo, 40 in Banca Etruria), meno dipendenti (3.000 circa nel Gruppo e 1.318 nel perimetro delle Bridge Banks).
Da anni Fisac si batte contro la tendenza a risolvere le crisi bancarie falcidiando numero di dipendenti, e quindi lavoro e indotto, e riduzione indiscriminata di filiali.
Memore, laddove istituzioni e aziende fin troppo facilmente dimenticano, che il legame tra banche e territorio è suggellato proprio dai dipendenti che ci lavorano, e che i fallimenti bancari finiscono invece per presentare il conto, salato, solo ai lavoratori e alle economie locali.
Tra pochi giorni inizierà la trattativa in UBI BANCA.
Noi siamo pronti a lottare per limare quei numeri, che tanto hanno il sapore di una condanna, ben conoscendo i nostri di obbiettivi: una mobilità territoriale limitata e soprattutto volontaria, impedire esternalizzazioni e cessioni di rami d’azienda, trattare le uscite solo nel quadro degli strumenti contrattuali, assolutamente certi che non sarà il segno meno a creare valore nella nuova grande azienda bancaria che sta nascendo dalle vecchie 7 banche federate e dalle ceneri delle 3 tristemente famose Bridge Banks.
Malgrado soffino “venti di guerra”, auspichiamo che i difficili negoziati di Bergamo possano inaspettatamente condurre ad un accordo meno drammatico di quanto si teme, con buona pace per l’Europa che negli ultimi due anni si è dimostrata con il nostro paese così inflessibile.
Si sta sperimentando sulla pelle dell’Italia la normativa europea sulle crisi bancarie, svendendo ad un euro i “pezzi buoni” di aziende lasciate dalle istituzioni (anche europee) per anni fuori controllo in mano a manager incapaci, espellendone alla fine i dipendenti e impoverendo le economie locali.
Noi ci opponiamo a questa ricetta. E ci chiediamo quanto costerà alla fine tutto questo, viste le altre gravi crisi in corso.
Ci chiediamo quanto pesante sarà il segno meno per importanti porzioni di territorio italiano, per migliaia di famiglie, di aziende e di lavoratori.
La Fisac Toscana insieme ad Arci per i diritti dei bambini in Libano
di Carla Cocilova
Un intervento a sostegno dei bambini libanesi, ma anche e soprattutto dei tanti bambini siriani che ormai dal 2011 vivono nel quartiere di Bab et-Tebbaneh, una delle zone più povere e complesse del Libano. Sono oltre 2 milioni i siriani rifugiati nel paese dei cedri, che di abitanti ne conta poco più di 4 milioni, la maggior parte dei quali è sotto i 18 anni.
Da questi dati e dalla necessità di fare qualcosa di concreto, nasce la volontà di impegnarsi nel progetto di solidarietà internazionale che Arci Toscana porta avanti da diversi anni.
Nel quartiere di Bab et-Tebbaneh è stato infatti aperto un centro che, fin dal 2002, lavora per contrastare il fenomeno del lavoro minorile molto diffuso nell’area.
Nel corso degli anni il centro è stato chiuso soltanto per brevi periodi per questioni legate alla sicurezza dell’area, ma il resto del tempo si è confermato essere un luogo di partecipazione e aggregazione, un punto di riferimento importante per tutti i bambini della zona, senza distinzione di sesso, religione o appartenenza.
Dal 2011 ad oggi però la situazione sul terreno è cambiata molto, con l’afflusso appunto dei tanti rifugiati siriani.
I bambini siriani non hanno, nella maggior parte dei casi, accesso alle scuole libanesi, elemento questo regolamentato soltanto a partire dallo scorso anno, ma soprattutto anche nel caso in cui frequentino le scuole statali si ritrovano a non avere un livello di preparazione adeguato, a dover gestire un passato fatto di traumi e sofferenze e una quotidianità difficile.
I bisogni sono molti, ma nel centro, gestito da un’associazione e da operatori locali, si è deciso di ripartire dai diritti di questi bambini e bambine, si è scelto di farli stare tutti insieme, i libanesi e i siriani, per ridurre al minimo le occasioni di scontro e costruire spazi di inclusione per tutti.
Si è poi deciso di basarci sulla Convenzione Internazionale sui diritti dei bambini e di fare in modo che quello diventasse uno spazio in cui vivere le loro giornate in tranquillità, divertendosi, giocando, ma soprattutto ritrovando quella motivazione necessaria per non abbandonare la scuola, per rientrarci anche se non si è frequentata per molti anni, per avere dei risultati positivi e andare avanti così da potersi costruire, a partire dallo studio e dall’educazione, un futuro migliore.
Con il nostro contributo si andranno quindi a sostenere le attività educative del centro. Tutti i pomeriggi i bambini e le bambine frequentano quegli spazi per essere aiutati nei compiti, per colmare le loro lacune e imparare divertendosi insieme alle insegnanti e ai tanti volontari.
Acquisteremo poi materiale scolastico e altre cose necessarie per le attività ludico-ricreative, per organizzare i laboratori e le feste che vengono organizzate nello spazio di Bab et-Tebbaneh, una piccola oasi tra tante guerre, violenza e povertà.
Per coloro che volessero contribuire anche personalmente o come collettivi i versamenti possono essere effettuati a:
Associazione Arci – Comitato Regionale Toscano Piazza dei Ciompi 11 50122 Firenze
Causale: Libano C/C presso Banca Popolare Etica – Agenzia di Firenze
CODICE IBAN: IT52B0501802800000000010610
La Solidarietà di Fisac Toscana
In coerenza con una scelta compiuta molti anni fa sui progetti di solidarietà e cooperazione, la FISAC Toscana ha recentemente aderito ad alcuni progetti nell’ambito dell’iniziativa della Fondazione Onlus “Il Cuore si scioglie” sulle adozioni e il sostegno a distanza.
Si tratta di:
- un progetto di adozione di bambini delle comunità di Quezon ( Metro Manila) nelle Filippine con finanziamento di attività educative e costruzione di una piccola scuola, che ha come partner l’ARCI Toscana;
- di uno sul sostegno scolastico agli adolescenti del quartiere di Bab el Tebbaneh, Libano con particolare riferimento ai bambini profughi siriani che da qualche anno non riescono ad aver accesso all’istruzione, con partner sempre ARCI;
- di un progetto sui bambini e gli insegnanti della scuola “Terra Santa “ a Betlemme, Palestina nell’ambito del progetto “ Children without borders” in collaborazione con i padri francescani della custodia di Terra Santa;
- di un quarto e ultimo progetto, rivolto ad ampliare le attività dei centri di accoglienza per i ragazzi lavoratori di strada a Lima, Ayacucho e Cuzco in Perù, in collaborazione con ARCI e Associazione Manthoc.
Sul nostro sito potrete approfondire maggiormente i contenuti dei progetti.
Fisac Toscana, sta inoltre concordando con la CGIL nazionale, un intervento più strutturato di cooperazione con un paese in via di sviluppo, rivolto al contrasto al lavoro minorile e alla tutela delle donne in quei paesi che avrà durata pluriennale.
Nel prossima numero di Fisac Sostiene ne renderemo nota la struttura.
Link al sito www.cuoresiscioglie.it
Nuovo gruppo dirigente Fisac in MPS
La Fisac Cgil Toscana saluta e ringrazia Eliana Tommasini per i tanti anni di servizio svolti presso la struttura regionale, sempre con grande professionalità, passione, pazienza e simpatia. Salutiamo una vera “compagna”.
FisacSostiene
La Foto Gallery
Venerdì 23 il direttivo della Fisac MPS ha eletto il nuovo responsabile del gruppo nella persona di Stafano Carli e il nuovo responsabile della banca nella persona di Federico di Marcello. L'elezione è avvenuta con oltre il 92% di voti a favore confermando la grande unità della categoria in una fase difficile di riorganizzazione segnata dal confronto che inizierà entro pochi giorni, sul nuovo piano. Leggi tutto.
EDITORIALE
Assicoop Toscana: Accordo su Armonizzazione dei livelli salariali
a cura della Fisac Cgil Toscana
www.fisac-cgil.it/toscana
Qui tutti i numeri di fisac sostiene
CCNL Appalto
Semaforo Giallo
Lo scorso 18 Maggio nelle sede di via B. Dei ,19 di Assicoop Toscana Spa abbiamo firmato l'accordo di armonizzazione dei livelli salariali. Questa operazione si è resa necessaria al termine del periodo di fusioni tra le diverse realtà della ns azienda, Firenze, Siena, Grosseto, interessate nel corso degli anni da storie differenti. Leggi tutto.
ultima chiamata
Dopo il rinnovo del CCNL ANIA, è ora la volta del CCNL dei dipendenti dell’appalto assicurativo, il cui rinnovo si rivela assai complesso: la trattativa, dopo 12 riunioni, è stata interrotta dall’associazione agenti ANAPA, con una dichiarazione resa pubblica – in modo abbastanza irrituale - nelle nelle news di Intermedia Channel. Leggi tutto.
Banche venete
Eliana va in Pensione!
Siamo arrivati con le decisioni sulle banche venete a un punto di svolta sul sistema bancario. Come più volte affermato dalla Fisac e dalla CGIL, si fosse intervenuti prima anche con risorse pubbliche, non avremmo ballato sul filo del rasoio per anni, spacciando alla fine per intervento del sistema, quello che è un intervento dello stato pagato a caro prezzo.. Ce n’è per i soloni di Bruxelles, per l’insipienza degli ultimi Governi, che non hanno mai avuto nemmeno il buon gusto di istituire un tavolo ad hoc con il sindacato… Leggi tutto
Lo scorso 15 giugno UBI Banca ha consegnato alle rappresentanze sindacali di gruppo lettera di avvio procedura ai sensi degli articoli 17, 20 e 21 del CCNL, in relazione all’Aggiornamento del Piano Industriale 2019-2020, comprensivo della fusione per incorporazione delle cd Bridge Banks… Leggi tutto.
Tornante decisivo
La Fisac Toscana insieme ad Arci
per i diritti dei bambini in Libano
La proposta di acquisizione di attività che il cda di Banca Intesa ha reso noto mercoledì 21 Giugno, il DL del Governo di domenica e il successivo mandato del cda di ISP con la nomina dei commissari della Bad Bankitalia da parte di Bankitalia rappresentano l'ultima chiamata per BpVi e Veneto Banca. Leggi tutto
Ubi Banca
e il segno meno
È appena uscita
La Newsletter
Fisac Cgil Toscana
Numero 19
Giugno 2017
Continuando nel solco della sua tradizione di solidarietà, la FISAC Toscana ha deciso di sostenere il progetto ARCI a Tripoli del Libano nel quartiere Bab-et tebbaneh. si tratta di un progetto educativo rivolto a bambini di tutte le confessioni religiose ( circa 50) in parte profughi dalla Siria che hanno bisogno di sostegno scolastico. Ci sembra, soprattutto in tempi aridi e di polemica astiosa verso i migranti, un atto concreto altamente simbolico e di solidarietà verso un paese del Mediterraneo che con solo 5 milioni di abitanti ne ha accolti più di un milione sul suo territorio. Leggi tutto.