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FisacSostiene
Appalto Assicurativo, la Fisac toscana ti dà una mano
di Tania Cità
La FISAC TOSCANA lancia con questa brochure, che verrà distribuita capillarmente sui luoghi di lavoro, una grande iniziativa di proselitismo a sostegno del settore più debole, quello delle agenzie assicurative in gestione libera, caratterizzato da un altissima presenza femminile, part-time, bassi salari e scarsi diritti spesso difficili da agire.
L'intento è dunque quello di rafforzare la nostra presenza tra le lavoratrici e i lavoratori, per dare il massimo supporto nell'affrontare le problematiche quotidiane e per continuare la battaglia contro il dumping contrattuale che caratterizza questo settore.
Da novembre 2014 vigono 2 CCNL per i lavoratori/trici delle agenzie di assicurazione in appalto libero: uno siglato dal Sindacato Nazionale Agenti (SNA) e CMPI con FESICA CONFSAL (Federazione Sindacati Industria, Commercio, Artigianato) e CONFASAL FISALS (Federazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori Stranieri) in scadenza il 7/11/2017; l'altro, sottoscritto da UNAPASS e ANAPA (adesso ANAPA) e CGIL, CISL, UIL, FNA scaduto il 31/12/2015, le cui trattative per il rinnovo sono al momento ferme.
Di recente, su Intermedia Channel, il segretario generale di Anapa, Michele Poccianti, sulla base di alcuni dati ufficiali dopo l'approvazione del bilancio dell'associazione, rivendica la rappresentatività dell'associazione, diffidando lo SNA per la reiterata campagna denigratoria nei loro confronti come associazione scarsamente rappresentativa: in maniera certificata, risulta invece un dato importante: il 40% delle Agenzie hanno adottato il CCNL ANAPA / UNAPASS, a fronte di un restante 60% che non vede l'applicazione del solo contratto da noi contestato, ma anche contratti collettivi diversi (dal Commercio alle Professioni, per non parlare poi di realtà con contratti storicamente strutturati ad hoc tipo Anagina).
Al di là della querrelle tra i due gruppi Agenti, quello che preme alla Fisac Toscana, nel solco della battaglia intrapresa a livello nazionale, è riportare ordine in in questo clima di caos normativo, continuando la battaglia per riaffermare la centralità del CCNL da noi sottoscritto e stando vicini alle lavoratrici e ai lavoratori.
In tal senso, abbiamo messo a loro disposizione una referente esclusivamente dedicata all'appalto assicurativo, la compagna Cinzia Melani, che costituirà il nostro "filo diretto" col settore.
Un paese che non cambia
di Daniele Quiriconi
Passano le fasi storiche, economiche e sociali ma il paese ripropone immarcescibili e stantii slogan abusati. “ autonomia del nord “, “padroni a casa nostra”, le tasse rimangano qua”, “ i migranti ci rubano il posto e le case”.
In più riaffiora un maleodorante odore di fascismo con episodi spesso rubricati a colore e folklore, ma da reprimere, sulla base della legge, senza sconti.
E mentre il parlamento nel quale ci sono stati più di 300 casi di “cambi di casacca” dall’inizio della legislatura, vara una legge elettorale bislacca a colpi di fiducia col dissenso manifesto della seconda, terza e ragionevolmente prima carica dello stato, ci accingiamo alle elezioni con la riproposizione di vecchie parole d’ordine evergreen.
Destra, 5 stelle e PD propongono il taglio delle tasse senza ( almeno al momento) dare segni di attenzione o differenziazione in favore dei più poveri. Bonus a tutti e taglio IRPEF indistinto. Magari 2 belle sole aliquote cosi la capacità di spesa dei milionari cresce!
Lo stato sociale si ritira, con milioni di persone che non si curano perché non hanno risorse per farlo e le liste di attesa continuano ad aumentare, si proclamano grandi risultati sull’occupazione ( 500.000 posti-NO, che dico, 1000.000) ma la massa salariale circolante continua a ridursi, ergo è lavoro povero, discontinuo, precario, spesso part-time involontario.
Allungano l’età della pensione con un gioco delle 3 carte sugli anni presi a riferimento perché nel 2015 l’aspettativa di vita è addirittura diminuita.
Questi “sapienti” che spiegano quanti anni di pensione un italiano o un italiana può riposare dai 67 anni alla morte, non si cimentano col numero di non-autosufficienti anziani, sulla qualità della vita di molti di loro, non di rado senza risposte dalle strutture pubbliche, in definitiva sugli anni di meritato godimento della pensione stessa.
E soprattutto non fanno lo sforzo di cogliere le distinzioni tra area geografica, scolarità, reddito e lavoro svolto, che producono differenze straordinarie su salute e invecchiamento.
O ipocriti o ignoranti o classisti!
O tutte e tre le cose. Si parla di risorse mancanti, l’INPS spara numeri a caso, ma nessuno bestemmia più di patrimoniale, contributi di solidarietà, redistribuzione e soprattutto fa più paragoni sulla complessiva spesa sociale del paese: pensioni, assistenza, sociale e sanitaria e il resto di Europa.
Ci spiegano tutti dal FMI, a Bankit, alla BCE, alla Confindustria, che bisogna far crescere i salari per far salire la domanda interna, far salire l’inflazione e rilanciare il paese e poi ci propongono ( anche in grandi aziende) contratti coi buoni benzina e la spesa ai discount. Altro che welfare aziendale!!
Allora conviene ribadire poche ma semplici e nette cose:
- La Fornero è sbagliata concettualmente e va cambiata; i prossimi CCNL ( anche nel credito e assicurazioni) devono distribuire salario vero;
- Una buona scuola che prevede questa caricatura di alternanza scuola lavoro va cambiata;
- È necessario operare una redistribuzione magari intervenendo sulle detrazioni mantenendo la progressività fiscale;
Pochi obiettivi mobilitanti sui quali, anche chiamando alle varie forme di lotta possibili, la CGIL è chiamata a ad incalzare la rappresentanza politica.
Anche perché non ci rassegniamo all’idea che, siccome le elezioni si vincono al centro, un VERDINI val bene una messa.
Tutti i dettagli dell’evento.
Dopo lo Tsunami. Reset.
La Fisac Toscana insieme a quella di Firenze, promuove una giornata di riflessione sul sistema del credito all’indomani di una stagione (durata alcuni anni) che ha visto la nostra regione al centro della tempesta finanziaria e bancaria che ha investito tutto l’occidente.
Chiamiamo a discuterne banchieri, esponenti di Governo con delega al credito, docenti dell’università che si confronteranno su quello che sarà il nuovo modello di banca futura e quelle che saranno nuove e più forti relazioni industriali da sviluppare. Le modalità con le quali, con senso di responsabilità, le parti hanno saputo gestire un gigantesco processo di riorganizzazione, è un merito ed un’esperienza da preservare.
Tuttavia, la consapevolezza di essersi lasciati alle spalle la fase più drammatica di rischio sistemico per il settore ed il paese, non può farci immaginare che i problemi siano tutti risolti.
Per il persistere della fragilità dell’economia che si riverbera sul credito, per l’instabilità politica che non è mai un buon viatico per la stabilità finanziaria, per le innovazioni tecnologiche che metteranno a dura prova la capacità del sindacato di governare processi non banali anche dal punto di vista contrattuale. E che richiede innovazione alle parti.
Di tutte queste cose discuteremo il 22 novembre con i nostri ospite.
La Fase di Unicredit
di Alfonso Botta
E’ trascorso circa un anno dall’avvio della procedura sindacale sulle ricadute del Piano Industriale voluto da Jean Pierre Mustier dopo il suo insediamento alla guida del Gruppo Unicredit.
Quella procedura ha portato il 4 febbraio di quest’anno alla sottoscrizione di una serie di accordi fra cui un piano di esodi volontari per un totale 3900 uscite e contestualmente 1300 nuove assunzione entro il 2019. Le adesioni all’esodo hanno raggiunto esattamente gli obiettivi del Piano e pertanto le nuove uscite si sommano alle 5600 già in fase di attuazione dal precedente Piano.
Il nuovo piano esodi comincerà a produrre i suoi effetti a partire dal prossimo mese di dicembre e impatterà quindi con i piani già in corso determinando un brusco innalzamento della curva delle uscite.
E’ rimasto invariato invece il piano chiusura sportelli partito nel 2015 che prevede 883 chiusure entro il 2019 anno nel quale gli sportelli saranno ridotti ad un totale di 2400.
Il servizio front office alla clientela è destinato a ridursi anche in funzione della diversa tipologia di servizio. Non sono ancora disponibili i numeri definitivi, ma è certo che è destinato a crescere il numero delle filiali per le quali il servizio di cassa è ad operatività ridotta o addirittura non prevista. In aumento pure le filiali cosiddette smart branch, filiali cioè con un elevato livello di automazione.
I prossimi mesi saranno caratterizzati di uscite “bibliche” di personale. E’ logica, oltre che ovvia, la preoccupazione oltre che per la tenuta complessiva dell’organizzazione del lavoro, del possibile peggioramento delle condizioni di lavoro. L’attenzione del sindacato aziendale in questo momento è tutta rivolta alla gestione di questa delicata fase.
Il mese scorso è stato dato avvio alla Commissione Organizzazione del Lavoro prevista dagli accordi del 4 febbraio 2017.
La Commissione è stata istituita con lo scopo di monitorare lo sviluppo del Piano Industriale. In quella sede il Sindacato ha ricevuto una informativa dai massimi livelli aziendali del business e del personale sulle linee evolutive del Piano Industriale.
Linee evolutive sufficientemente chiare per quanto riguarda le leve commerciali, ma insoddisfacenti sugli impatti organizzativi, sulla gestione delle uscite del personale, sulla tempistica e localizzazione delle assunzioni e infine, per di grande importanza, sul dettaglio articolato degli impatti del Piano dal livello nazionale ai singoli territori (le Aree Commerciali).
Per questo motivo abbiamo richiesto incontri nelle sette macro aree denominate Region.
Gli incontri sono in corso di svolgimento. Alla fine di questo percorso di incontri verrà fatta una sintesi dal Coordinamento nazionale prima e successivamente nei confronti dell’Azienda è prevista una valutazione politica sul merito e la qualità dei confronti territoriali.
Dopo lo Tsunami. Reset.
E’ trascorso circa un anno dall’avvio della procedura sindacale sulle ricadute del Piano Industriale voluto da Jean Pierre Mustier dopo il suo insediamento alla guida del Gruppo Unicredit. Quella procedura ha portato il 4 febbraio di quest’anno alla sottoscrizione di una serie di accordi fra cui un piano di esodi volontari per un totale 3900 uscite e contestualmente 1300 nuove assunzione entro il 2019. Le adesioni all’esodo hanno raggiunto esattamente gli obiettivi del Piano e pertanto le nuove uscite si sommano alle 5600 già in fase di attuazione dal precedente Piano. Il nuovo piano esodi comincerà a produrre i suoi effetti a partire dal prossimo mese di dicembre e impatterà... Leggi tutto.
È appena uscita
La Newsletter
Fisac Cgil Toscana
Numero 22
Ottobre 2017
Fisac Graffiti
Qui Bcc: Siglato l'accordo su PdR
Un paese che non cambia
Appalto Assicurativo: l'iniziativa
Carismi: l’accordo chiude il cerchio delle ristutturazioni
Passano le fasi storiche, economiche e sociali ma il paese ripropone immarcescibili e stantii slogan abusati. “ autonomia del nord “, “padroni a casa nostra”, le tasse rimangano qua”, “ i migranti ci rubano il posto e le case”. In più riaffiora un maleodorante odore di fascismo con episodi spesso rubricati a colore e folklore, ma da reprimere, sulla base della legge, senza sconti. E mentre il parlamento nel quale ci sono stati più di 300 casi di... Leggi tutto
FisacSostiene
EDITORIALE
La fase di Unicredit
La Fisac Toscana insieme a quella di Firenze, promuove una giornata di riflessione sul sistema del credito all’indomani di una stagione ( durata alcuni anni) che ha visto la nostra regione al centro della tempesta finanziaria e bancaria che ha investito tutto l’occidente. Chiamiamo a discuterne banchieri, esponenti di Governo con delega al credito, docenti dell’università che si confronteranno su quello che sarà il nuovo modello di banca futura e quelle che saranno nuove e più forti relazioni industriali da sviluppare. Le modalità con le quali, con senso di responsabilità, le parti hanno saputo gestire un gigantesco processo di riorganizzazione, è un merito ed un’esperienza da preservare... Leggi tutto.
Dalle banche
QuiBcc: rinnovato il PdR
di Cristina Pascucci
Il 18 ottobre scorso presso la sede della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo si è raggiunto l'accordo sul Premio di Risultato 2017 (esercizio 2016) che andrà in pagamento con la busta paga di dicembre. Come previsto dalla contrattazione di secondo livello, il confronto è partito con un primo passaggio “tecnico” sulla verifica delle fasce di appartenenza a seconda dei dati di bilancio delle singole aziende e sulla definizione dei premi medi: in questa prima fase di analisi, sulla base dei risultati di bilancio e dei meccanismi di calcolo previsti dal Contratto di Secondo Livello, sono risultate escluse dal PDR ChiantiBanca, BCC San Pietro in Vincio, Banca Valdichiana e Credito Valdinievole, oltre agli ex dipendenti di Banca di Cascina e BCC Masiano.
Si è quindi passati alla fase più prettamente politica del negoziato che ha portato a casa risultati apprezzabili come quello di aver diminuito a 10 la percentuale di abbattimento del premio fissata lo scorso anno al 15%. L'accordo prevede inoltre la possibilità di optare -in tutto o in parte- per “prestazioni welfare” per un ammontare complessivo incrementato di un ulteriore 15%.
Avere quindi migliorato le condizioni per l'intera platea dei Lavoratori, sia per coloro che preferiranno scegliere la liquidazione in busta paga sia per coloro che sceglieranno i servizi welfare, è stata una nostra priorità fin dall'inizio della trattativa e riteniamo di aver ottenuto per questo un esito positivo.
Come Fisac CGIL Toscana valutiamo questo accordo come un ottimo risultato che ci ha permesso di riaffermare il valore della contrattazione in un momento di forte incertezza sul futuro assetto delle banche di credito cooperativo.
I Lavoratori di questo settore hanno oggi più che mai il diritto a vedersi riconosciuto il valore del proprio impegno quotidiano che ha permesso per il raggiungimento dei risultati.
In questo senso l'impegno del nostro sindacato è e sarà sempre quello di affermare il protagonismo dei Lavoratori del credito cooperativo attraverso la difesa e la valorizzazione della contrattazione collettiva, sia a livello nazionale che locale.
Carismi: accordo positivo chiude il cerchio delle ristrutturazioni in Toscana.
L’accordo raggiunto tra OOSS e Carismi/ Crédit Agricole rappresenta un risultato positivo che restituisce serenità ai lavoratori e prospettiva di rilancio in un grande e solido gruppo bancario europeo ad un Istituto così importante per la nostra regione.
I 147 esodi volontari sui 180 potenziali aventi diritto, la trasformazione del contratto degli apprendisti, la proroga dell’integrativo aziendale sono un risultato molto importante e chiude una fase di profonda incertezza che si trascina da anni.
Nella convinzione che Credite Agricole sappia affermare quella discontinuità gestionale necessaria al rilancio, il sindacato, unitariamente affronterà il confronto con i lavoratori dalle prossime ore.
L’accordo su Carismi, rappresenta l’ultima grande vertenza di riorganizzazione sul tavolo da anni. Nella consapevolezza che il processo di riordino del sistema non si è esaurito col superamento di alcune drammatiche emergenze, esprimiamo la nostra soddisfazione per aver scongiurato soluzioni traumatiche per i lavoratori e aver posto le condizioni per il rilancio degli Istituti bancari toscani.