L’estate che non ti aspetti di Daniele Quiriconi E’ stata davvero un’estate insolita sul terreno della politica. Quando il delirio di onnipotenza ha fatto definitivamente perdere il senso della misura al capo della Lega Nord che - come spesso accade ai monarchi dal potere assoluto- quando cadono cadono rovinosamente seppelliti dal ridicolo, si sono aperti scenari impensabili. Gli scatenati che dal 4 marzo dello scorso anno minacciavano fuoco e fiamme fino al 7 agosto 2019 in caso di accordo col M5S, hanno deposto gli hastag “ senza di me” e si sono riposizionati per interesse di vario tipo in altro modo; il Vate di Bibbona che era solito pubblicare post contro Bersani apostrofandolo un tempo come capo del “PD meno L” si è riscoperto progressista. Il Premier ha preso coscienza del profilo dei compagni di viaggio per 15 mesi, ed ha avuto un sussulto costituzionale dopo aver coperto tutte le forzature e le sgrammaticature istituzionali, le ingiurie, il clima di odio alimentato dalle più alte cariche dello Stato a cui hanno fatto argine solo il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. Chi ha qualche anno in più ha visto in passato svolte improvvise, cambi di alleanze, spregiudicati riposizionamenti individuali e collettivi, magari comunque accompagnati da una riflessione autocritica -ancorchè di maniera- su una stagione, che andasse oltre alla categoria del tradimento senza il quale, la nuova stagione, stavolta, non sarebbe iniziata. Non è stato così e non è il caso di aggiungere. La CGIL e tutto il sindacato, per le tante questioni sospese della nostra categoria quindi vale anche per la FISAC, prende atto del quadro politico nuovo, ribadisce il valore della piattaforma CGIL CISL UIL presentata al presidente Conte senza risultati più volte, riservandosi una valutazione sulle azioni concrete. Lotta all’evasione, riduzione delle tasse sul lavoro, previdenza, legge sulla rappresentanza, erga omnes dei contratti, abrogazione delle tante leggi vergogna e discriminatorie approvate, una nuova cittadinanza, sono punti irrinunciabili. Oltre ad una finanziaria che reperisca le risorse in discontinuità con quanto avvenuto negli ultimi anni, non solo nel 2018. Se poi questo avvenisse superando l’idea di autosufficienza dalle rappresentanze che tanto male hanno portato alla sinistra e allo schieramento progressista dal 2011 in poi tanto meglio. Se pensiamo ai dossier sugli assett strategici aperti, da MPS ad Alitalia, dalla sanità alle infrastrutture il lavoro da fare è davvero molto e impegnativo. Tranquilizza il fatto che alla guida di ministeri strategici (l’Economia con Gualtieri o la sanità con Speranza) ci siano persone, una volta tanto possiamo dire “compagni”, con un solido ancoraggio ad una tradizione che fa del superamento delle diseguaglianze un punto di riferimento. Non è detto che basti. Noi non ci iscriviamo al novero degli entusiasti come certi giornali o organizzazioni di estrema sinistra, molto attenti alle ragioni di una L. proporzionale che pure andrà fatta per riparare ai guasti di uno dei tanti “straordinari” lasciti del renzismo, ma neanche a quello di quei liberal malpancisti che dopo aver (a redazioni intere) sostenuto Monti e la riforma Fornero, Renzi e il jobsact , fanno le pulci al centrosinistra in nome di una purezza non si capisce da chi rappresentata. Non ci sfugge il carico di ambiguità individuali e collettive di questa vicenda, gli scenari tutti aperti in prospettiva e i rischi inalterati dal punto di vista democratico, più che per la sorte di un partito o di un altro. In un paese incattivito, che sta per affrontare una recessione mondiale anche per le responsabilità che sulle differenti sponde dell’Atlantico, leader avventuristi si sono assunte ( dalla Brexit ai dazi USA CINA) che rischiano di pesare molto per l’Italia e i cui effetti, come descriviamo in un altro articolo, cominciano a mostrarsi anche in Toscana. I fatti si incaricheranno di dimostrare se l’esperienza ha un futuro, a partire dalla nostra regione, le cui prossime elezioni non sono scontate nel risultato e che anche come CGIL abbiamo interesse a che non vedano l’affermazione di una destra becera, a-democratica e sgangherata. 
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Nell’ambito della cooperazione internazionale nata tra la CGIL di Firenze e la CUT dello Stato di Pernambuco, lunedi 19 agosto, nella sede dei bancari a Recife, si é tenuto un seminario di interscambio tra sindacalisti della CUT e della FISAC CGIL di Firenze. Si è discusso degli effetti della crisi finanziaria sull'economia reale dei due paesi, della repentina trasformazione del settore a causa della digitalizzazione e delle estenuanti pressioni alla vendita ai danni di clienti e dipendenti.   Leggi tutto.
Metti un pomeriggio d’agosto in camera del lavoro...
Il 15 settembre p.v. partiranno i controlli della Uif, l’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, sui prelievi e sui versamenti di contanti. A seguito delle modifiche apportate alla normativa antiriciclaggio nel 2017, si è introdotta anche nel nostro paese una nuova opportunità di analisi informatica già presente in altri stati.  Leggi tutto.
È appena uscita La Newsletter  Fisac Cgil Toscana  Numero 32 Settembre 2019
E’ stata davvero un’estate insolita sul terreno della politica. Quando il delirio di onnipotenza ha fatto definitivamente perdere il senso della misura al capo della Lega Nord che - come spesso accade ai monarchi dal potere assoluto- quando cadono cadono rovinosamente seppelliti dal ridicolo, si sono aperti scenari impensabili. Gli scatenati che dal 4 marzo dello scorso anno minacciavano fuoco e fiamme fino al 7 agosto 2019 in caso di accordo col M5S, hanno deposto gli hastag “ senza di me” e si sono riposizionati per interesse di vario tipo in altro modo; il Vate di Bibbona che era solito pubblicare post contro Bersani apostrofandolo un tempo come capo del “PD meno L” si è riscoperto progressista. Il Premier ha preso coscienza del profilo dei compagni di viaggio per 15 mesi, ed ha avuto un sussulto costituzionale dopo aver coperto tutte le forzature e le sgrammaticature istituzionali, le ingiurie, il clima di odio alimentato dalle più alte cariche dello Stato a cui hanno fatto argine solo il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. Chi ha qualche anno in più ha visto in passato svolte improvvise, cambi di alleanze, spregiudicati riposizionamenti individuali e collettivi, magari comunque accompagnati da una riflessione autocritica -ancorchè di maniera- su una stagione, che andasse oltre alla categoria del tradimento senza il quale, la nuova stagione, stavolta, non sarebbe iniziata. Non è stato così e non è il caso di aggiungere. La CGIL e tutto il sindacato, per le tante questioni sospese della nostra categoria quindi vale anche per la FISAC, prende atto del quadro politico nuovo, ribadisce il valore della piattaforma CGIL CISL UIL presentata al presidente Conte senza risultati più volte, riservandosi una valutazione sulle azioni concrete.  Leggi tutto
L’estate che non ti aspetti
Italia - Brasile
Fisac Graffiti
Editoriale
La nascita del nuovo Governo ha trovato intatti i problemi del sistema del credito con le sue ricadute su lavoratori, risparmiatori, imprese. Le vicende tuttora aperte con l’incertezza sulla privatizzazione di MPS secondo le intese con le autorità politiche ed economiche europee, le variabili legate alla ricapitalizzazione di CARIGE che impattano in modo importate con la Toscana nord orientale, soprattutto le province di Massa e Lucca, i piani industriali annunciati dai più grandi gruppi, costituiscono importanti punti interrogativi. Le principali imprese, a prescindere dai risultati finanziari positivi degli ultimi trimestri, la dismissione dei crediti deteriorati a società specializzate con i relativi rischi anche per le famiglie, annunciano tagli ulteriori dei costi che hanno un unico riferimento: riduzione dei dipendenti e di operatività sul territorio cioè sportelli e servizi ai cittadini. Un calo che in 10 anni ha ridotto di un terzo i lavoratori e del 27% i punti del sistema nella nostra regione, con gli sportelli ridotti nel 2019 a meno di..  Leggi tutto.
FisacSostiene
A Pisa da diversi anni persiste una condizione di precariato tra alcuni lavoratori della Sepi Spa, società di riscossione in house partecipata al 100% da comuni della zona. A metà strada tra pubblico e privato, nel tempo l’azienda è incappata nel blocco delle assunzioni del pubblico senza poi poter beneficiare delle stabilizzazioni Madia perché Spa.   Leggi tutto.
CONTRASTARE LA RECESSIONE LE PRIME SFIDE
Una buona notizia nella lotta all’uso illecito del denaro
Fisac Graffiti -  di Alessio Atrei
 Metti un pomeriggio d’agosto in Camera del Lavoro di Laura Marchini A Pisa da diversi anni persiste una condizione di precariato tra alcuni lavoratori della Sepi Spa, società di riscossione in house partecipata al 100% da comuni della zona. A metà strada tra pubblico e privato, nel tempo l’azienda è incappata nel blocco delle assunzioni del pubblico senza poi poter beneficiare delle stabilizzazioni Madia perché Spa.  La Fisac di Pisa ha sempre voluto rappresentare lavoratrici e lavoratori nel suo complesso, quelli a tempo indeterminato così come i precari somministrati, portando avanti una “contrattazione inclusiva” basata sulla ferma convinzione che muoversi insieme avrebbe aumentato la forza dei lavoratori tutti e che i gli interessi degli uni e degli altri mai andavano visti come concorrenti.  Alla fine di un lungo percorso, complesso e articolato, sta per vedere la luce un bando di concorso in cui viene valorizzata l’ esperienze lavorativa dei precari storici dell’azienda che dovranno comunque, così come previsto per le società in house, sostenere un concorso a evidenza pubblica.  Si tratta di un’opportunità importante per entrare stabilmente nel settore dell’esattoria e anche in questa fase abbiamo scelto come Fisac di non lasciare soli i lavoratori pensando a un pomeriggio formativo a loro dedicato. Una sorta di “Formazione Inclusiva” in cui chi è da anni stabilmente in categoria mette a disposizione le proprie competenze professionali per aiutare altri ad entrare.  Sono stati scelti temi su cui i lavoratori stessi hanno detto di sentirsi più in difficoltà, abbiamo individuato le competenze necessarie e sfruttato il bello spazio che la camera del lavoro di Pisa offre. Il 21 agosto, dopo l’orario di lavoro, un nutrito gruppo di iscritti e non si è ritrovato nella nostra camera del lavoro guidato nei meandri del “Bilancio di esercizio delle aziende” dal compagno Paolo Cecchi.  Un’iniziativa molto apprezzata dai partecipanti e senz’altro un’esperienza di valore che diventa strumento per riunire un pezzo del mondo del lavoro che vogliamo rappresentare.
 Una buona notizia nella lotta all’uso illecito del denaro di Paolo Cecchi Il 15 settembre p.v. partiranno i controlli della Uif, l’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, sui prelievi e sui versamenti di contanti. A seguito delle modifiche apportate alla normativa antiriciclaggio nel 2017, si è introdotta anche nel nostro paese una nuova opportunità di analisi informatica già presente in altri stati. La Uif ha deciso così di analizzare le comunicazioni, a cadenza mensile, che dovranno inviare gli intermediari (banche Poste Italiane e Imel) inerenti le movimentazioni di contante pari o superiori a 10.000 Euro mensili anche intesi come sommatoria di più operazioni, singolarmente pari o superiori a 1.000 euro. In generale, si può dimostrare che l’uso del contante, visto le caratteristiche di difficile tracciabilità, si può prestare a operazioni illecite . Tra l’altro, uno studio della Banca d’Italia su dati Bce evidenzia come l’Italia sia tra i primi paesi Ue per utilizzo del contante; infatti, se a livello comunitario le transazioni con banconote sono pressappoco il 55% del totale, nel nostro paese si attestano a circa il 70%. Altro dato interessante al riguardo, che emerge dal Rapporto annuale del 2018 dell’Uif, è quello riferito alla distribuzione geografica dell’uso delle banconote nel nostro paese: se nel sud si ha in generale un uso molto più elevato, filtrando le informazioni tenendo conto delle caratteristiche economiche e finanziarie dei territori si scopre come ci sia, invece, una concentrazione nell’utilizzo del contante a carattere “anomalo” nelle aree più ricche del centro nord . Infine, come già accennato, schemi di segnalazione di comunicazioni periodiche sui movimenti di denaro sussistono già da tempo in altri paesi. Ad esempio, negli Stati Uniti vengono censite le transazioni in contanti superiori a 10.000 Usd, in Canada le operazioni con banconote superiori a 10.000 Cad nonchè i bonifici esteri di importo analogo, in Spagna le transazioni oltre i 30.000 Euro ecc. L’iniziativa dell’Uif, inserendosi nel solco di altre esperienze internazionali, rappresenta uno strumento in più per l’autorità pubblica nella lotta all’uso illecito del contante e, più in generale, al riciclaggio del denaro.
Contrastare la recessione, le prime sfide  La nascita del nuovo Governo ha trovato intatti i problemi del sistema del credito con le sue ricadute su lavoratori, risparmiatori, imprese. Le vicende tuttora aperte con l’incertezza sulla privatizzazione di MPS secondo le intese con le autorità politiche ed economiche europee, le variabili legate alla ricapitalizzazione di CARIGE che impattano in modo importate con la Toscana nord orientale, soprattutto le province di Massa e Lucca, i piani industriali annunciati dai più grandi gruppi, costituiscono importanti punti interrogativi. Le principali imprese, a prescindere dai risultati finanziari positivi degli ultimi trimestri, la dismissione dei crediti deteriorati a società specializzate con i relativi rischi anche per le famiglie, annunciano tagli ulteriori dei costi che hanno un unico riferimento: riduzione dei dipendenti e di operatività sul territorio cioè sportelli e servizi ai cittadini. Un calo che in 10 anni ha ridotto di un terzo i lavoratori e del 27% i punti del sistema nella nostra regione, con gli sportelli ridotti nel 2019 a meno di 1850 e lasciando intere comunità prive anche di ATM ( ridotti in 3 anni del 5%) come denunciato nei mesi scorsi da questa Organizzazione. Taglio selvaggio dei costi e aumento della redditività con politiche commerciali sempre più spinte, nessuna redistribuzione ai lavoratori, servizi tagliati alle fasce più marginali della popolazione quindi per sostenere la competizione con i colossi Fin Tech che hanno fatto irruzione sul mercato e verso i quali serve invece una politica di “contenimento” a partire da una fiscalità che si eserciti là dove si fanno i profitti. Una questione di carattere globale, che deve vedere unità di intenti almeno a livello di UE con buona pace dei sostenitori delle “piccole patrie sovrane”. Se guardiamo alla Toscana, i venti di recessione annunciata pare abbiano già cominciato a spirare forte segnalati non solo dall’aumento della cassa integrazione, ma dal nuovo forte calo, evidenziatosi nell’ultimo anno, dei finanziamenti del sistema del credito alle imprese in contrazione dal Maggio 2018 al Maggio 2019 del 5,5,% (in valore assoluto oltre 2,7 miliardi). Dopo il piccolo rimbalzo del biennio precedente tornano a crollare le costruzioni (-11,6%) e i servizi (-8,1) mentre stabili e tornati sui livelli del 2015 quelli dell’industria in senso stretto, con una flessione di artigianato e piccole imprese. Soffre quindi l’economia tipica toscana, con un sistema delle garanzie e del credito in ripiegamento e che avrebbe bisogno di una consapevolezza della fase da parte degli attori privati e un rafforzamento degli strumenti pubblici a partire per la nostra regione da FIDI TOSCANA sulla quale come sindacato chiediamo da tempo scelte nette.
Seminario Brasile - Italia di Yuri Domenici Nell’ambito della cooperazione internazionale nata tra la CGIL di Firenze e la CUT dello Stato di Pernambuco, lunedi 19 agosto, nella sede dei bancari a Recife, si é tenuto un seminario di interscambio tra sindacalisti della CUT e della FISAC CGIL di Firenze. Si è discusso degli effetti della crisi finanziaria sull’economia reale dei due paesi, della repentina trasformazione del settore a causa della digitalizzazione e delle estenuanti pressioni alla vendita ai danni di clienti e dipendenti. In Brasile, contrariamente all’Italia, esistono ancora banche pubbliche come il Banco do Brasil e sopratutto la CAIXA Econômica Federal. Svolgono un ruolo fondamentale per l’economia del Paese, favorendo l’accesso al credito di imprese e famiglie. La Caixa Econômica, in particolare, é il punto di riferimento di quella parte di popolazione che ambisce a realizzare il sogno di possedere una casa attraverso mutui a tassi accettabili. Grande é oggi la preoccupazione sul futuro di questi Istituti, vista la volontà del neo eletto Presidente Jair Bolsonaro di privatizzarli assieme alle più grandi imprese pubbliche del Brasile. Il sistema bancario brasiliano, contrariamente a quanto si possa pensare, é abbastanza evoluto. La digitalizzazione, come in gran parte del mondo, sta cambiando fisionomia alle agenzie e sta producendo una fortissima contrazione del personale bancario. Mediamente, prima di entrare in ogni filiale, si incontrano 20 sportelli automatici per l’erogazione del contante e per le operazioni più frequenti. Ormai é abitudine abbastanza diffusa, da parte della popolazione più giovane, prelevare senza avere con se il bancomat, ma utilizzando i sistemi di rilevamento biometrico come l’impronta digitale. Ancora alta é la circolazione del contante in un Paese in cui il lavoro nero occupa circa il 50% della forza lavoro totale. Frequenti e pericolose sono le rapine in banca: le guardie armate, di media 3, stanno sempre dentro le filiali durante l’orario di apertura dello sportello. Gli assalti più cruenti, fortunatamente, avvengono di notte. In Brasile non esiste un fondo di settore per gestire gli esuberi, pertanto a livello sindacale si é ancora alla ricerca di una soluzione di sistema per affrontare le trasformazioni in atto. Numerosi sono i posti di lavoro persi negli ultimi anni a causa dei tagli di personale dovuti a riorganizzazioni interne. I compagni brasiliani della CUT hanno dovuto cominciare ad affrontare molto prima di noi gli effetti dell’ assedio moral. Già a fine anni novanta le pressioni commerciali erano molto forti ed oggi la consapevolezza degli effetti “collaterali” tra i bancari è più elevata e parallelamente sono aumentate le denunce interne tramite l’azione sindacale. La conquista più importante su questo fronte é stata quella di imporre alle aziende del credito la rilevazione obbligatoria del clima interno aziendale, con la previsione di interventi mirati per ristabilire il rispetto di tutti i lavoratori e la reciproca collaborazione Resta ancora alta la parte di salario collegata alla vendita di prodotti finanziari, che le banche elargiscono discrezionalmente e il sindacato non riesce a contrattare. Di fronte alla possibilità di guadagnare di più, fino a raddoppiare il proprio stipendio, i lavoratori, specie se giovani, sono i primi a essere disposti a rinunciare ai propri diritti e ad accettare passivamente vessazioni di ogni tipo, comprese molestie sessuali e atteggiamenti razzisti. Anche in Brasile, nonostante i passi avanti compiuti, il malessere che si respira nelle agenzie bancarie resta il primo problema da superare al pari dei licenziamenti dovuti agli effetti della digitalizzazione. Nel corso del seminario é stato possibile presentare e condividere vari documenti prodotti dal LAB FISAC Nazionale, supportando così la discussione con grafici e numeri. In generale l’interscambio tra la CGIL di Firenze e la CUT dello Stato di Pernambuco avviene in un periodo storico difficile in buona parte del mondo. L’attacco fascista alla democrazia con il golpe ai danni della Presidente Dilma Roussef, l’arresto dell’ex Presidente e candidato Lula Da Silva e l’avvento al potere del Presidente Jair Bolsonaro, è forte. È un attacco in primis ai diritti dei lavoratori e per questo, come forze sociali, dobbiamo restare uniti per affrontare il momento storico che il mondo del lavoro sta vivendo.