I dati evidenziati con il rapporto presentato oggi, fanno giustizia di molta approssimazione del dibattito sulla riorganizzazione del sistema del credito. Leggi tutto
Presentato a Firenze il primo Report sulle Banche
Ciampi, un esempio per la politica di oggi
IL TERZO FORUM DELLA FISAC CGIL
Fisac Graffiti - di Alessio Atrei
Eletta la nuova segreteria della Fisac Cgil Toscana
La tre giorni della Fisac a Roma dal 20 al 22 Settembre scorsi è stata un’occasione per mettere a confronto banchieri, esponenti politici e di Governo, rappresentanti di organi di garanzia e sindacalisti di tutte le sigle sulla difficile situazione del settore e sul contesto sociale, politico ed economico del paese. Un’iniziativa di alto valore, “di stampo confederale” per la mole di argomenti trattati che ha visto grande partecipazione ed interesse fino agli ultimi dibattiti della sera. Leggi tutto
FisacSostiene
Oggi, 30 settembre, si è riunita l'Assembela Generale della Fisac Cgil Toscana. In questa occasione sono state elette in Segreteria, con il 75% di voti favorevoli, le compagne Cristina Pascucci (Monte dei Paschi) Tania Cità (UnipolSai) qui con Daniele Quiriconi (Segretario Generale), Cristina e Tania si aggiungono così a Chiara Rossi, Silva Biagi e Paolo Cecchi. 
Da pochi giorni ci ha lasciato il presidente C.A.Ciampi e, di contro agli spettacoli deludenti dell'attuale "teatrino" della politica, la sua eredita' politica diviene sempre più rilevante. Il percorso professionale di Ciampi è molto significativo.Leggi tutto
Qui tutti i numeri di fisac sostiene
È appena uscita La Newsletter Fisac Cgil Toscana Numero 8 Settembre 2016
È appena uscita La Newsletter Fisac Cgil Toscana Numero 7 Settembre 2016
di Alessio Atrei
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Ciampi un esempio per la politica di oggi di Paolo Cecchi Da pochi giorni ci ha lasciato il presidente C.A.Ciampi e, di contro agli spettacoli deludenti dell'attuale "teatrino" della politica, la sua eredita' politica diviene sempre più rilevante. Il percorso professionale di Ciampi è molto significativo. Dopo aver conseguito nel 1941 la laurea in lettere alla Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1946 quella in Giurisprudenza, venne assunto nello stesso anno presso la allora Sede di Livorno in qualità di “avventizio”. Utilizzato da subito nei compiti di protocollo e smistamento della corrispondenza, seppe trarre dal lavoro quotidiano una visione complessiva delle attività svolte dall'Istituto. Poi, pian piano, grazie a capacità non comuni e in un contesto lavorativo che ha saputo apprezzare il valore del merito, Ciampi è riuscito a salire tutti i gradini della gerarchia fino a divenire dapprima Capo dell’allora Servizio Studi, quindi Segretario Generale e poi ancora Vice Direttore Generale nel 1976, Direttore generale nel 1978 e, infine, Governatore nell'ottobre del 1979. Questo, solo per evidenziare un percorso di carriera che rappresenta un'autentica eccezione specie se si raffronta con la realtà lavorativa odierna che si riempie la bocca di merito ma non sa o non vuole praticarlo in alcun modo. È bene sottolineare che il vissuto lavorativo di Ciampi sopra delineato e' stato sempre accompagnato dall'appartenenza alla Cgil (escluso ovviamente il periodo in cui e' stato Governatore), la cui prima iscrizione risale al 1946. Un'appartenenza non soltanto ideale ma che si è espressa anche praticamente, con metodi di lavoro, di ascolto, di rispetto e considerazione dei corpi intermedi che ne fanno una lezione per le giovani generazioni. In particolare, in Banca d'Italia, il dirigente "Ciampi" ha costruito intorno a se una classe dirigente di alto livello che ha servito sia l'istituto che il paese, aggiornando la stessa Banca alle sfide provenienti dal contesto esterno grazie anche al fattivo rapporto col sindacato. Quando poi il presidente Ciampi ha assunto ruoli di Governo, ha continuato nella metodologia dell'ascolto delle parti sociali impostando, tutti insieme, una nuova politica dei redditi e consentendo al nostro paese l'entrata in Europa dalla porta principale. La storiografia ufficiale, in futuro, non mancherà di scrivere fiumi di inchiostro sulla figura di Carlo Azeglio Ciampi, visto i molti compiti cui e' stato chiamato; in questa sede ci preme soltanto sottolineare che la sua storia sta li a testimoniare che si può sempre e comunque coniugare innovazione politica con il rispetto per le parti sociali e per il sindacato in primis.
IL TERZO FORUM DELLA FISAC CGIL La tre giorni della Fisac a Roma dal 20 al 22 Settembre scorsi è stata un’occasione per mettere a confronto banchieri, esponenti politici e di Governo, rappresentanti di organi di garanzia e sindacalisti di tutte le sigle sulla difficile situazione del settore e sul contesto sociale, politico ed economico del paese. Un’iniziativa di alto valore, “di stampo confederale” per la mole di argomenti trattati che ha visto grande partecipazione ed interesse fino agli ultimi dibattiti della sera. E’ stata l’occasione per riaffermare le opinioni della Fisac, non sempre coincidenti con quella di tutte le altre sigle, sugli strumenti possibili da usare per uscire da una situazione che per numero di punti di crisi e per dimensione dei lavoratori potenzialmente coinvolti, rischia di non poter essere affrontata con gli strumenti tradizionali. Da qui la necessità di una cabina di regia con il Governo per mettere a punto interventi organici e di sistema che vadano oltre le “toppe” via via individuate per tamponare le falle aperte nel sistema. E’ stata ribadita con durezza fino alla minaccia dello sciopero generale della categoria, l’opposizione a forzature che si vanno manifestando in qualche regione con aperture di procedure di 223 ed espulsione secca di lavoratori dal posto di lavoro. La FISAC ha ribadito la disponibilità a valutare strumenti solidaristici che affianchino il Fondo, ad aprire col Governo un confronto per individuare azioni che accompagnino la riorganizzazione, nella consapevolezza che la situazione di finanza pubblica, anche per le scelte sbagliate dell’Esecutivo in modo particolare, nella selezione delle priorità, presenta vincoli non banali. Prima fra tutte le scelte sbagliate il bonus occupazionale con un costo tra i 14 e i 15 miliardi nel triennio, che dopo l’effetto doping sul mercato del lavoro sta mostrando la corda anche in una regione come la Toscana con i contratti a termine che tornano a sfiorare il 76% e i licenziamenti che sopravanzano gli avviamenti al lavoro di 8.800 unità nel 2016. Un’esperienza importante quindi, senz’altro da ripetere, che ha avuto il merito di porre la FISAC al centro dell’attenzione e del dibattito.