Primo Direttivo Roma Centro Ovest Litoranea

Introduzione

Oggi presenteremo il bilancio preventivo che non vuole essere un atto burocratico ma la lavagna su cui scriviamo e cosa intendiamo fare. Le due relazioni organizzative sono impostate in questo senso.

Vogliamo legare le risorse alle cose, al progetto e alle iniziative che vogliamo fare, alcune verranno tratteggiate nelle relazioni organizzative e poi le approfondiremo più in dettaglio nella seconda parte della riunione con la mia relazione ma in particolare con il dibattito.

Relazione

Cercherò di tracciare il quadro della situazione generale e del territorio.

Proverò a fare un primo bilancio delle cose fatte da quando sei mesi fa è nata questa struttura e indicare cosa vogliamo fare per il prossimo periodo.

Siamo in una crisi internazionale che sta ridisegnando il potere in Europa e nel Mondo, la guerra è ancora presente in varie parti del Mondo e continua, come avevamo previsto e denunciato, anche in quei Paesi dove eravamo andati per “missioni di pace” e ora si sta per aggiungerne un altra in Siria.

In Europa la risposta alla crisi è stata l’austerità che sta creando nuovi poveri e disperazione, un attacco ai Diritti, ai Lavoratori, allo Stato Sociale ai Beni Comuni. Non si vede una via di uscita e non si vedrà se non si invertirà la situazione.

Bisogna riscrivere le regole alla base dell’Unione Europea, l’intuizione dell’Europa Unita è giusta ma bisogna costruirla unendo i popoli e non i capitali come si è fatto fino ad ora.

Serve avere una Banca Centrale che dia i fondi direttamente agli Stati e non alle banche. Serve eliminare i vincoli agli investimenti produttivi. Serve una politica fiscale comune ed una lotta ai Paradisi Fiscali. Servono regole sul lavoro che evitino la concorrenza al ribasso tra lavoratori europei.

Se si continua su questa strada ritorneranno pericolosi nazionalismi che in Europa nello scorso secolo hanno fatto disastri.

Alcuni segnali arrivano dalle importanti lotte fatte in Grecia, in Spagna e ora in Turchia.

In Italia la situazione è praticamente al collasso e servirebbe una svolta immediata ma il risultato elettorale che aveva chiesto un cambiamento è invece stato tradotto nel governo delle grandi intese che non è in condizione di fare una svolta.

Serve colpire l’evasione e la criminalità organizzata.

Serve tassare la rendita e mettere una Patrimoniale per redistribuire la ricchezza e rimettere al centro il Lavoro.

Serve detassare i lavoratori.

Serve redistribuire il lavoro anche attraverso una riduzione di orario e la rimessa in discussione della legge Fornero sulle pensioni e sul mercato del lavoro.

Serve mettere un tetto alle retribuzione dei top manager
pubblici e privati.

Serve una legge che contrasti la logica degli appalti al massimo ribasso e metta vincoli ai subappalti e alle delocalizzazioni.

In molte zone del paese le infiltrazioni della criminalità organizzata sono pesanti e con questa crisi in cui l’accesso al credito è sempre più complicato, aziende e famiglie cadono in mano alla criminalità organizzata che ha ingenti liquidità da riciclare.

Quindi serve una forte battaglia per la legalità che passa attraverso il contrasto del riciclaggio e anche attraverso una legge come quella che ha proposto la CGIL “io riattivo il lavoro” per utilizzare da subito le attività confiscate così da dare lavoro nella legalità.

La CGIL ha presentato il Piano per il Lavoro che resterà lettera morta se ognuno di noi non lo riempirà di iniziative e contenuti della propria categoria e territorio.

Veniamo da anni di accordi separati non ultimo quello sulla produttività che ha visto l’ABI e l’ANIA come parte padronale più intransigente, perché vogliono eliminare il CCNL, vogliono la cassa integrazione, vogliono il demansionamento con riduzioni di stipendio, vogliono il controllo dei lavoratori.

Per questo, quindi, è importante l’accordo sulla democrazia e rappresentanza firmato nei giorni scorsi e che integra l’accordo del 28/6/11. Un accordo che dice come si certifica la rappresentanza, che la firma agli accordi vale se messa da chi rappresenta oltre il 50% dei lavoratori e che si deve fare una consultazione certificata sugli accordi.

Certo questo non è ancora sufficiente, lo abbiamo visto anche in categoria con l’ultimo CCNL, c’è la necessità di una legge che coinvolga tutti, c’è bisogno di togliere l’art 8 della legge Sacconi che permette le deroghe a leggi e contratti. Ma un passo avanti è stato fatto e sarebbe importante sottoporre anche questo accordo alle assemblee dei lavoratori.

Anche se le Divisioni sindacali permangono ed anche se in alcune aziende del nostro settore abbiamo tavoli separati, ancora una volta investiamo sull’Unità Sindacale ed il 22/6 ci sarà una manifestazione unitaria per il Lavoro e la Democrazia a cui siamo chiamati a partecipare e nei prossimi giorni vi faremo arrivare il materiale.

Ma unità non è una parola debbono essere fatti, a me pare che ancora non se ne vedano.

Penso che CISL e UIL vadano misurate sulle modifiche da fare alle leggi Fornero su mercato del lavoro e pensioni, all’eliminazione dell’art 8 della legge fatta da Sacconi che, come dicevo, prevede la possibilità di derogare in peggio ai contratti e alle leggi.

Cosa stiamo facendo come categoria

Le Banche sono state al centro di questa crisi, ne sono state il motore, hanno contribuito all’indebitamento collettivo di Imprese, Enti Locali, Famiglie. Hanno venduto prodotti tossici, messo a rischio il risparmio e ora vivono momenti di tensione che vorrebbero scaricare solo sui lavoratori e sul costo del lavoro.

Nel 2012 hanno fatto utili con i soldi arrivati dalla BCE reinvestiti in Titoli di Stato ma poco denaro è arrivato alle famiglie e alle imprese

Dopo la firma del CCNL, che ha visto anche tra noi pareri diversi, il nostro territorio si è caratterizzato per una presa di posizione chiara e netta contro le esternalizzazioni e per l’occupazione che erano a nostro avviso i punti cardine del CCNL.

Abbiamo ravvisato la necessità di costruire un punto di vista dell’organizzazione sulle questioni centrali in questa fase della ristrutturazione delle aziende : ORARI – PIANI INDUSTRIALI – RIORGANIZZAZIONI ED ESUBERI – e tutta la partita delle ESTERNALIZZAZIONI che le RSA interessate hanno letto da subito come un modo per mettere in pericolo l’occupazione.

Abbiamo ravvisato la necessità di coniugare quella proposta di intervento pubblico in economia che fatta dalla CGIL con proposte, che vengono sempre dalle RSA del nostro territorio, di costruzione di una BANCA DEL TERRITORIO, di un utilizzo di Cassa Depositi e Prestiti, SACE E SIMEST a sostegno dell’economia.

Per questo ritengo importante il Seminario ed il Direttivo di Ischia che ha messo nero su bianco la posizione Fisac sulle esternalizzazioni.

È evidente che ora se diciamo che siamo contrari alle esternalizzazioni dobbiamo essere conseguenti alle proposte che abbiamo scritto.

È importante la proposta di un manifesto sulla buona finanza che propone di cominciare a ragionare su questo tema in maniera diversa e io penso che anche il tema di una Banca Pubblica debba entrare nei nostri dibattiti.

In questo senso si inseriscono il convegno fatto dal Regionale su CDP Sace e Simest partito dalle proposte delle rsa presenti sul ns territorio o il prossimo sulla divisione tra banca commerciale e banca d’affari.

In ABI si parla di ulteriori esuberi nel settore, si pensa di rivedere il CCNL andando ad inserire anche il salario a provvigione, si vuole rivedere il fondo esuberi trasformandolo in un ente bilaterale ed introducendo l’utilizzo dell’ASPI con dei risparmi per le aziende ma con delle possibili penalizzazioni anche per i lavoratori

Su questi temi il Direttivo Nazionale ha deciso un percorso di coinvolgimento delle altre Organizzazioni per organizzare assemblee tra i lavoratori e per arrivare ad iniziative vertenziali e ad una manifestazione ad Ottobre di tutta la categoria.

Vi rimando al documento, che vi abbiamo inviato, sulle esternalizzazioni e al l’o.d.g. votato al Direttivo Nazionale per approfondire gli argomenti.

È evidente che questo percorso non dovrà rimanere un enunciato come avvenuto altre volte e come Segreteria ci impegniamo a portarlo avanti.

Le Compagnie Assicuratrici fanno ancora utili e ci si appresta al rinnovo contrattuale, un rinnovo che probabilmente vedrà l’ANIA riportare sul tavolo le questioni accantonate lo scorso contratto.

E’ stato rinnovato il Fondo Esuberi e l’accordo, pur con qualche problema, non prevede la costituzione di un ente bilaterale ed è particolarmente significativo perchè inserisce nel Fondo di solidarietà tutte le società che esercitano l’assistenza (AISA) e che costituiscono un importante segmento del settore assicurativo.

L’appalto assicurativo vede una situazione di non applicazione del contratto e forti crisi occupazionali.

Il settore della riscossione è anch’esso in riorganizzazione.

Cosa avviene sul nostro territorio

Su questo dirò alcune questioni aperte che poi sia i compagni e le compagne di Segreteria che le RSA interessate approfondiranno.

Una cosa che riguarda tutti, ma in particolare i Grandi Gruppi, è la chiusura degli sportelli che comincia a riguardare numeri elevati, oggi riassorbiti nelle altre filiali in carenza di organico ma che a breve potrà creare forti tensioni occupazionali.

Dicevo delle esternalizzazioni, noi sul nostro territorio abbiamo UBIS che è stata al centro di questo processo e di momenti di lotta contro il progetto Newton che vede la cessione a varie società in joint venture con UBIS che ha la minoranza del pacchetto azionario.

La prima è stata ES SSC che vede oggi trasferimento di lavorazioni in Polonia e quindi rischi occupazionali.

La seconda operazione è stata quella dell’Invoice e ora si appresta quella dell’IT.

In Barclays fu fatta l’esternalizzazione della parte mutui con la costituzione di EN.GO. ed ora i lavoratori sono stati licenziati, poi nel loro intervento ci daranno ulteriori particolari.

Sempre in Barclays si è aperta una procedura per riduzione di organici conseguente a chiusura di sportelli e dopo l’accordo di esodi volontari si è in attesa della verifica dei prossimi giorni.

In IFIM una piccola società che fa recupero crediti abbiamo sperimentato cosa significa la modifica dell’art 18 e stiamo gestendo le cause per 4 licenziamenti per motivi economici.

Il FONSPA continua la propria lotta per mantenere l’occupazione e per dar vita a quel polo bancario del territorio che potrebbe essere, se supportato dalle istituzioni regionali e comunali, un forte impulso all’economia, nonché alla tutela occupazionale

In Unicredit dopo le vicende degli esuberi e della 223 per i pensionabili e le uscite per esodo che hanno visto anche qui alcune cause di lavoratori, si è rotto il tavolo unitario e la Fisac è al secondo tavolo. Importante è stata la causa vinta sulla non applicazione dell’azienda delle tutele per i portatori di legge 104.

In Intesa Sanpaolo è aperta una procedura di esodo e su Roma, si pensa di chiudere il back Office con 145 lavoratori da ricollocare. Nella nuova organizzazione si sta sperimentando ”l’offerta fuori sede” Inoltre è l’unica azienda che ha messo in campo le filiali ad orario allungato fino alle 20 e in alcuni casi con orario continuato. I compagni sono impegnati a contrattare aumenti di organici, turni di lavoro più accettabili e livelli di sicurezza adeguati.

BBVA aperta nuova procedura per esuberi

Dexia Crediop ha vissuto le vicende della casa madre Dexia e stanno cercando di vendere la parte Italiana ed entro l’anno si dovrà risolvere la questione.

Carife, di cui su Roma abbiamo la divisione ex Popolare di Roma, è da poco commissariata e stiamo cercando di capire i risvolti per i lavoratori

MPS, sappiamo tutti cosa è successo, e la posizione della Fisac Aziendale è chiara, posizione contraria alle esternalizzazioni e alla cancellazione della Contrattazione Integrativa non possiamo che definire assurda la pretesa aziendale di procedere all’attuazione di alcuni progetti, a proposito dei quali tra l’altro sono state presentate proposte controproposte persino più efficaci a livello di contenimento dei costi, e l’azienda non ha ancora chiarito la necessità o meno di un nuovo piano di ristrutturazione. Ma oltre le questioni specifiche da perseguire penalmente mi pare che vi siano in questa vicenda delle questioni che interesseranno tutto il settore.
Tutto il sistema della riscossione è nuovamente in riorganizzazione, per Equitalia le sue funzioni saranno sicuramente oggetto di verifica da parte del Governo e la tutela dell’occupazione e dei diritti dei cittadini sarà fondamentale.

Nel settore assicurativo le vicende di UNIPOL FONSAI avranno forti ripercussioni sui lavoratori e sul territorio e andrà messo al centro il rispetto dei lavoratori e della loro professionalità e la tutela occupazionale

Le RSA del FATA hanno chiesto nei giorni scorsi chiarimenti sulle voci della cessione da Generali a Cattolica e sono in attesa di capire se Generali considera ancora strategica la loro azienda.

Generali, il più grande gruppo assicurativo sta andando verso una riorganizzazione con l’integrazione di INA Assitalia, Toro e FATA in Generali Italia mentre Alleanza rimarrà separata. Sul territorio dovremo verificare il rispetto delle dichiarazioni aziendali sulla missione territoriale che per noi significa garantire l’occupazione sul nostro territorio.

Per concludere, perché dicevo gli interventi successivi approfondiranno queste questioni, volevo riprendere il discorso sul nostro compito in questa fase.

Dobbiamo lavorare in raccordo con le CdLT e la FISAC di Roma e del Lazio per aumentare il radicamento della CGIL sul territorio.

Dobbiamo continuare il lavoro di crescita degli iscritti e per farlo servirà dedicare risorse al lavoro di base e al lavoro al fianco delle RSA e i Lavoratori

Dobbiamo lavorare per conoscere cosa sta avvenendo nei nostri settori e nelle nostre aziende, dobbiamo scambiarci di più le nostre esperienze e come segreteria ci impegniamo a socializzarle con l’obiettivo di riprendere la conoscenza ed il controllo dell’organizzazione del lavoro per costruire un nostro punto di vista e per saper rispondere ai piani industriali che le aziende ci mettono sul tavolo.
Il tutto per contribuire al percorso delineato dal Nazionale ma anche, viste le specificità di questo territorio, per arrivare ad una vertenza Di Roma e del Lazio.

Buon lavoro

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