di Paolo Cecchi – Segretario Generale Fisac Cgil Toscana
Sono passati circa 5 mesi dal primo incontro che ha dato l’avvio alla contrattazione per il rinnovo del CCNL Abi, con l’illustrazione – il 27 giugno scorso – della piattaforma sindacale, approvata dalla quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori in assemblea, alla parte datoriale.
Dopo un’estate meteorologicamente torrida, siamo arrivati a settembre quando la delegazione aziendale ha presentato un documento di analisi e proposte alle Organizzazioni sindacali; una vera e propria ‘contro piattaforma’ nell’ambito della quale, oltre a respingere proposte importanti come la riduzione dell’orario di lavoro, ha chiesto una serie di rilevanti flessibilità procedurali normative e di decentramento negoziale verso le aziende e i gruppi arrivando a mettere in discussione aspetti importanti del contratto nazionale.
È seguito un periodo di scarse interlocuzioni con l’associazione datoriale sempre più divisa sui grandi temi da affrontare, a partire dalla questione economica.
Siamo poi arrivati al 26 ottobre quando Banca Intesa ha deciso di erogare entro la fine del 2023 un’anticipazione degli incrementi retributivi a valere sul quarto trimestre dell’anno (nonché a ripristinare la base piena di calcolo del Tfr) indipendentemente dagli esiti della contrattazione nazionale di settore.
L’iniziativa di Intesa ha spinto il Comitato di presidenza di Abi a dare pieno mandato per la chiusura della trattativa per il rinnovo del contratto in tempi brevi alla presidente del Casl (Comitato per gli affari sindacali e del lavoro, ndr) e al direttore generale.
Si arriva così a fine novembre, nella settimana che inizia il 20, con l’effettuazione di incontri ravvicinati per pervenire alla conclusione della vicenda. È durante questa contrattazione serrata che la delegazione delle banche tenta a più riprese forzature sull’orario di lavoro, sulle flessibilità, sulla norma relativa ai trasferimenti, eccetera.
La determinazione del tavolo sindacale e della Fisac in particolare ha permesso di sottoscrivere la bozza di intesa del nuovo CCNL il 23 novembre raggiungendo alcuni obiettivi propri della nostra sigla:
1) un aumento stipendiale che recupera il potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori e acquisisce una parte della produttività aziendale;
2) una riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione;
3) l’avvio di una staffetta generazionale per promuovere nuova occupazione stabile giovanile;
4) un nuovo articolo del contratto contro molestie e violenze di genere sul posto di lavoro.
Una volta effettuate le assemblee dei lavoratori per la discussione e l’approvazione dell’intesa, sarà compito del sindacato vigilare sulla piena declinazione pratica del nuovo CCNL tenuto conto delle nuove sfide di settore che interesseranno i lavoratori già dal prossimo futuro, a partire dalla rivoluzione digitale e organizzativa delle banche, compresa la prossima introduzione dell’Euro digitale, ed il connesso pieno avvio della Cabina di regia specie in materia di inquadramenti e contratti complementari.
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