Quattro firme per il cambiamento

di Paolo Cecchi – Segretario Generale Fisac Cgil Toscana

Il 25 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, è partita la raccolta firme per i 4 referendum popolari promossi dalla Cgil con lo slogan “Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro ci metto la firma”.

Quali gli obiettivi? Reintegrare la/il lavoratrice/lavoratore nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; aumentare le tutele contro i licenziamenti illegittimi in imprese con meno di 15 dipendenti; limitare il ricorso a causali specifiche e temporanee nei contratti a termine; attribuire la responsabilità solidale alle aziende committenti nell’appalto e nel sub appalto in caso di malattia professionale o infortunio della/del lavoratrice/lavoratore.

La Cgil lancia una sfida alla nostra società attraverso una semplice domanda: volete continuare a tollerare il lavoro precario che fino ad oggi ha prodotto, tra l’altro, quasi sei milioni di cittadini che guadagnano meno di 11 mila euro lordi all’anno o quasi 200 morti (sui posti di lavoro) soltanto nei primi tre mesi del 2024?

Il nostro sindacato vuole rimettere in discussione la lunga egemonia neoliberista che ha promosso una legislazione sociale sempre più lontana dai principi costituzionali legati alla dignità del lavoro. Ecco perché è fondamentale sottoscrivere questi quesiti referendari (si può fare anche online: cgil.it/referendum): un piccolo contributo per cercare di rendere più civile il nostro Paese, per riavvicinarlo alla nostra Costituzione antifascista.

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