Quasi 600mila firme raccolte. Il requisito minimo richiesto per i quesiti sul lavoro presentati dalla Cgil è raggiunto e superato (ne servivano 100mila in meno) dopo poche settimane.
Non era facile o scontato che in poche settimane l’obiettivo minimo sarebbe stato superato e quello che ha dato risalto a questa campagna è l’assoluta trasversalità delle adesioni. Hanno firmato tutti, uomini, donne, anziani, giovani, disoccupati, precari insieme a chi ha un rapporto di lavoro stabile.
Adesioni da chi lavora nel sistema degli appalti e prova su di sé la precarietà unita alla mancanza di sicurezza.
Una grande trasversalità che ha destato interesse anche fuori dallo stretto mondo del lavoro dipendente.
È positivo che le persone ascoltano e decidono di scegliere la via maestra, quella che vuole riportare il lavoro al centro.
Le persone, affogate nella precarietà, nella mancanza di tutele, nella fragilità, nella solitudine, in una quotidianità sempre più soffocante, hanno avuto la forza di fermarsi, alzare la testa, ragionare sulla proposta, metterci una firma.
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