Bitcoin: la moneta misteriosa. Fra leggenda e realtà

di Sabrina Marricchi e Cristina Pascucci – Segreteria Fisac Cgil Toscana

Bitcoin è considerata la madre delle criptovalute per diffusione e caratteristiche. Vediamo che cos’è e come nasce.

In Micronesia, nella minuscola isola di Yap, esisteva un antico metodo di pagamento basato su monete di pietra molto grandi e pesanti tanto che venivano usate senza essere materialmente trasferite. A garanzia delle transazioni stava il fatto che tutti gli abitanti sapevano a chi appartenevano e a chi venivano trasferite. Non servivano intermediari perché tutti erano testimoni dei pagamenti.

Cosa c’entra la sperduta isola di Yap con Bitcoin? C’entra perché in sostanza il funzionamento delle monete è analogo: il sistema dei Bitcoin si basa su crittografia e su un registro pubblico distribuito: le transazioni sono rese sicure tramite un sistema criptografico (da qui “criptovaluta”) e vengono registrate su una piattaforma tecnologica, la Blockchain, in cui ogni partecipante costituisce un nodo della rete, un registro pubblico distribuito (DLT Distributed Ledger Technology). Possiamo immaginare il Bitcoin come un titolo al portatore in calce al quale viene riportata tutta la serie di girate che lo stesso ha subito passando da un proprietario all’altro: la coerenza di tutte queste girate è verificata nel registro pubblico distribuito di Blockchain.

Chiunque voglia comprare o scambiare Bitcoin deve possedere un wallet, ossia un portafoglio; esso contiene una chiave pubblica, una sorta di Iban, e una privata che consente al titolare del wallet di disporre della propria criptovaluta. Un wallet Bitcoin non è immediatamente ricollegabile a una specifica persona fisica o giuridica. L’acquisto può essere effettuato attraverso gli atm Bitcoin o scegliendo una piattaforma di exchange e la somma in euro (o altra valuta corrente), che l’acquirente ha messo a disposizione, passerà a chi invece decide di vendere i propri Bitcoin. Per eliminare il rischio della doppia spesa, cioè che un soggetto utilizzi più volte la stessa criptovaluta, Bitcoin usa, come detto, la Blockchain, che può essere descritta come il libro mastro di Bitcoin, niente altro che un database al cui interno sono memorizzate tutte le transazioni in Bitcoin poste in essere dal 2009 ai giorni nostri, operazioni che si perfezionano solo nel caso in cui vengano validate da più del 50% della potenza computazionale presente nella rete che supporta Bitcoin.

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