Fisac Umbria: 8 e 9 giugno si vota per i referendum sul lavoro

IL VOTO E' LA NOSTRA RIVOLTA

A cura di FISAC CGIL su Controradio Web TV

La DR Toscana/Umbria ha prodotto questo articolo e video che pubblichiamo a beneficio di tutti.

Un appuntamento decisivo: 8 e 9 giugno si vota per i referendum sul lavoro

Durante la puntata odierna de L’Angolo Rosso, abbiamo ospitato Gianfranco Francese, responsabile della campagna referendaria della CGIL Toscana, per approfondire i contenuti dei quattro quesiti referendari sul lavoro e il quinto sulla cittadinanza, che saranno al centro della consultazione popolare dell’8 e 9 giugno 2025.

Lavoro stabile e dignitoso: ecco cosa chiedono i referendum CGIL

Come spiega Francese, l’obiettivo della CGIL è quello di restituire centralità al lavoro, dopo oltre 30 anni di attacchi ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Tra i provvedimenti contestati:

  • L’introduzione di forme contrattuali precarie dal Libro Bianco di Maroni;
  • Il Jobs Act del 2015, che ha minato il diritto alla reintegra in caso di licenziamento illegittimo.

Oltre 4 milioni di firme raccolte testimoniano una volontà diffusa di cambiamento.

I quattro quesiti referendari sul lavoro riguardano:

  1. Reintroduzione dell’articolo 18 per garantire la reintegra in caso di licenziamento illegittimo o discriminatorio.
  2. Più tutele per chi lavora nelle piccole imprese, dove oggi il risarcimento per un licenziamento ingiustificato si limita a poche mensilità.
  3. Limitazioni ai contratti a termine, per contrastare la precarietà e ridare stabilità al lavoro.
  4. Responsabilità solidale negli appalti, per garantire sicurezza e tutela nei luoghi di lavoro.

Sicurezza sul lavoro: “Non parliamo più di morti, ma di stragi”

Francese ha ricordato l’importanza del quesito sugli appalti, ispirato anche dalla strage del 16 febbraio 2024 a Firenze. Il referendum mira a impedire che le aziende committenti si scarichino dalle responsabilità, riconoscendo un vincolo di responsabilità in solido per la sicurezza.

Il quinto quesito: cittadinanza più inclusiva

La CGIL sostiene anche il referendum – promosso da altre realtà sociali – per ridurre da 10 a 5 anni il periodo necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Una battaglia che riguarda oltre 2,5 milioni di persone nate e cresciute in Italia, ma ancora escluse formalmente dalla cittadinanza.

Perché un referendum? “Per ridare voce ai cittadini”

Come sottolinea Francese, l’uso dello strumento referendario da parte della CGIL è una scelta eccezionale, dettata dalla necessità di superare la disaffezione politica e coinvolgere direttamente le persone:

“Non chiediamo di delegare: chiediamo a ogni cittadino di diventare legislatore, di pronunciarsi direttamente su diritti fondamentali”.

Una campagna di partecipazione senza precedenti

Il 12 aprile partirà in Toscana (e in tutta Italia) la campagna informativa sui referendum CGIL 2025. L’obiettivo? Incoraggiare la partecipazione e contrastare il silenzio e il boicottaggio che potrebbero ostacolare il voto.

Francese conclude:

“Chi vuole cambiare davvero questo Paese ha l’occasione per farlo. Questi referendum sono un’opportunità per costruire un’Italia migliore, più giusta e più sicura.”

Ricorda: l’8 e 9 giugno si vota!

I referendum CGIL 2025 rappresentano un momento decisivo per il futuro del lavoro e della cittadinanza in Italia. Partecipa, informati, fai sentire la tua voce.

 

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