Segreterie di coordinamento provinciali di Roma e Milano
Oggetto: informativa situazione Worldline e focus su branch italiana.
Con la presente, le rappresentanze sindacali FISAC CGIL di Milano e Roma, desiderano richiamare l’attenzione della Segreteria Nazionale FISAC CGIL sull’attuale situazione di Worldline, specificatamente per quanto concerne la branch italiana, con sedi in Roma e Milano, che attualmente impiega circa 400 lavoratori.
Una breve cronistoria dell’Azienda parte dalla fu SECETI, confluita in Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane nel 2008 e ceduta poi alla multinazionale olandese/tedesca Equens a fronte del conferimento da parte di ICBPI che diveniva di conseguenza azionista al 20% di Equens stessa. Nel 2016, Equens viene unita in joint venture a Worldline, azienda facente capo alla francese Atos, dalla quale si separerà poi, conservando tra i suoi dipendenti anche quelli originariamente SECETI insieme a tutte le nuove assunzioni degli ultimi 10 anni circa su Milano e Roma.
Contemporaneamente, ICBPI evolve in Nexi seguendo un percorso societario che porta l’Azienda, primario cliente delle sedi italiane, ad allontanarsi progressivamente da Worldline, diminuendo commesse e valore del contratto con prospettiva di fuoriuscita e marginalità dei rapporti commerciali residui.
Worldline attraversa, ormai da mesi, un momento di difficoltà che può essere sintetizzato nei seguenti step cronologici, facilmente verificabili tramite articoli e pubblicazioni tanto in rete quanto a mezzo stampa:
- ottobre 2021: l’annuncio di una ulteriore revisione della governance rispetto ai valori precedentemente comunicati, dà l’avvio ad un crollo dell’apprezzamento del titolo in borsa, che continua ininterrotto e progressivo fino ai giorni nostri;
- dicembre 2023: il titolo viene estromesso dal CAC40 alla borsa di Parigi;
- fine 2023 – inizio 2024: Worldline annuncia il progetto Power 24 che prevede cost saving per 220 mln di euro, taglio di ca. 1400 dipendenti in tutta Europa;
- fine 2024: il CEO di Worldline Gilles Grapinet, insieme al suo vice Marc-Henry Desportes, viene sostituito; entra in carica Pierre-Antoine Vacheron, che avvia una ampia e sistematica sostituzione delle figure nei ruoli apicali aziendali;
- giugno 2025: esplode il caso “Dirty Payments”, sulla scorta dell’inchiesta giornalistica della rete EIC che rinfocola un precedente scandalo del 2023;
- agosto 2025: S&P Global Ratings declassa il credit rating di long term della compagnia a BB con outlook negativo;
- agosto 2025: viene sostituito Alessandro Baroni, CEO del dipartimento Financial Services (al quale fanno capo la stragrande maggioranza dei dipendenti della branch italiana) con la portoghese Madalena Cascais Tomé; con questa sostituzione, la branch italiana perde una importante figura di riferimento e “garanzia” ed il tavolo delle relazioni industriali una controparte autorevole e con ampi poteri negoziali;
- settembre 2025: BCE vende oltre 150 milioni di euro di obbligazioni Worldline.
Nel lasso di tempo qui considerato (2021-2025) le azioni Worldline passano da un valore massimo di eur 85,35 (luglio 2021) al valore attuale fluttuante all’intorno dei 2-3 euro, perdendo oltre il 95% del loro valore.
Si riporta come OO.SS. e Azienda affrontino questi temi da anni nell’ambito di un calendario ricorsivo di incontri mensili di confronto/allineamento; tuttavia, da questi non sono emerse informazioni o rassicurazioni sufficienti a permettere al consesso di lavoratrici e lavoratori di essere ottimisti circa le prospettive di impiegabilità in Italia dell’Azienda oltre i prossimi 2-3 anni.
I dati oggettivi di contesto e gli episodi che a livello della branch italiana hanno contribuito e contribuiscono – in aggiunta a quanto sopra – a preoccupare i dipendenti sono:
- il taglio del premio di produttività 2023 (erogazione 2024) nella misura del 60%;
- un apparante squilibrio tra aumento del costo del personale della branch italiana e diminuzione di commesse e progetti;
- un drammatico e certificato calo del fatturato (anche anno su anno: a titolo di esempio 2023 su 2022 -20%) e dei margini;
- la prospettiva del termine di un contratto (quello storico con Nexi, in scadenza 31/12/2027) che ha sempre rappresentato la principale ragione di sostenibilità economica delle sedi italiane di Worldline;
- il fallimento dei piani di acquisizione di nuovi clienti compensativi del contratto Nexi in via di scadenza;
- la emersa mancanza o inadeguatezza di un portfolio di servizi da offrire agli ipotetici nuovi clienti, da cui il fallimento di cui sopra, dipendente anche da una diminuita credibilità del marchio Worldline in Europa (credibilità inficiata anche dallo scandalo sopra menzionato);
- una dichiarata conversione di una importante quota del personale attivo ad oggi su Milano e Roma ad attività riconducibili a clienti e commesse di altri Paesi con coinvolgimento del personale italiano come fornitore di manodopera su contratti, tuttavia, stipulati e basati in altri Paesi e sulla scorta di mere valutazioni di convenienza economica nel contesto di una multinazionale che delocalizza in India oltre che in Paesi europei a minor costo del lavoro (Romania, Bulgaria, etc.), evidentemente inferiori anche all’Italia;
- la mancanza di un qualsiasi piano per il restante personale, ovvero quello sostanzialmente legato per le sue attività a contratto Nexi in scadenza 31/12/2027;
- in generale, l’indisponibilità di un piano industriale promesso ormai da oltre un anno, più volte rimandato complici anche i rivolgimenti a livello apicale dell’Azienda;
- la mancanza di un qualsiasi piano di riqualificazione del personale, nell’ambito di una Azienda che se da un lato dichiara di volersi convertire a tecnologie nuove e benchmark di mercato (es. cloud), dall’altro non offre alcun piano strutturato di formazione/conversione del personale, offrendo unicamente training online, spesso anche solo in lingua inglese.
Le OO.SS. di Worldline Italia, sedi di Milano e Roma, rivendicano il proprio diritto ad una informazione chiara e trasparente circa le reali prospettive occupazionali dell’Azienda, che d’altra parte a domanda esplicita declina qualsiasi garanzia formale di occupabilità oltre i termini di durata del vigente contratto con Nexi.
Le scriventi RSA FISAC CGIL chiedono dunque alla Segreteria Nazionale FISAC CGIL di voler intervenire, occupandosi della sorte di circa 400 lavoratori italiani, preoccupati dalla soverchiante convergenza dei numerosi fattori negativi qui elencati. Proponiamo inoltre un incontro per confrontarci e approfondire i temi qui esposti.
20/10/2025
RSA FISAC CGIL equensWorldline Milano/Roma
