COMUNICATO STAMPA FISAC-CGIL Rappresentanza Sindacale Ufficio del Garante per la protezione dei dati personali
Dichiarazioni Vice Presidente Cerrina Feroni su sanzione Meta: la FISAC-CGIL smentisce la ricostruzione sul “danno erariale” e chiede trasparenza
Roma, 13 novembre 2025 – La Rappresentanza Sindacale della FISAC-CGIL presso il Garante per la protezione dei dati personali si vede, ancora una volta, costretta a intervenire pubblicamente per fare chiarezza in merito a dichiarazioni rese alla stampa dai vertici dell’Autorità, che rischiano di gettare ombre ingiustificate sull’operato degli Uffici. Facciamo riferimento alla intervista rilasciata dalla vice-Presidente, prof.ssa Ginevra Cerrina Feroni, al quotidiano Corriere della Sera in data odierna. In tale intervista, interrogata sul suo dissenso riguardo la sanzione a Meta, la vice-Presidente ha testualmente affermato: «I miei dubbi erano, al contrario sulla responsabilità che avremmo assunto adottando un provvedimento sanzionatorio di quel tenore, sulla base di un’istruttoria degli uffici che parve fin in da subito fragile nella ricostruzione giuridica e anche tecnica della fattispecie» Questa Rappresentanza Sindacale intende chiarire con forza che la circostanza paventata dalla prof.ssa Cerrina Feroni, secondo cui il “danno erariale” a cui la stessa faceva riferimento sarebbe derivato da una presunta carenza e insufficienza dell’istruttoria condotta dagli uffici, non corrisponde in alcun modo al vero. Questo Sindacato può al contrario a ermare che la preoccupazione espressa dalla vice Presidente, e discussa nelle sedi competenti riguardava il rischio di mancati introiti nelle casse dello Stato. Se questa è la reale motivazione che ha guidato la scelta della vice-Presidente, lo si dica chiaramente, senza addossare inesigibili responsabilità al lavoro dei dipendenti. Per fugare ogni dubbio sulla reale dinamica dei fatti, la FISAC-CGIL chiede che l’Autorità esibisca e renda pubblici i pertinenti verbali di riunione del Collegio in cui si è discussa la sanzione in oggetto, che fu adottata e poi annullata (e non revocata come indicato nell’intervista). Nello stesso contesto, desta rammarico leggere le parole della vice-Presidente con le quali si tenta di addossare la responsabilità dell’upgrade del suo volo per la Georgia in business class, oggetto di inchieste giornalistiche, agli uffici dell’Autorità, sottolineando che “se c’è stata una errata valutazione interna, saranno prese le misure conseguenti”. Anche in questo caso è opportuno rappresentare che l’upgrade in questione non sembrerebbe essere stato e ettuato all’insaputa della prof.ssa Cerrina Feroni, ma su espressa richiesta della sua segreteria debitamente informata degli aspetti normativi e regolamentari da tenere in considerazione. La FISAC-CGIL stigmatizza la continua produzione da parte del Vertice dell’Autorità di dichiarazioni rese in assoluta libertà, che minano la serenità dell’ambiente lavorativo e che non possono essere puntualmente contraddette dai dipendenti dell’Ufficio, i quali sono giustamente legati dal vincolo del Codice Etico e dal dovere di riservatezza. Si sottolinea, tuttavia, che tale vincolo etico e di correttezza istituzionale dovrebbe essere rispettato in primis dagli stessi componenti del Collegio. La Rappresentanza Sindacale FISAC-CGIL Garante per la protezione dei dati personali
