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Corporate: a Vicenza, a due anni dalla riorganizzazione,
tanti problemi e poche soluzioni
Qualche giorno fa abbiamo organizzato un momento di confronto online, fuori orario di lavoro, con i colleghi e le colleghe del settore corporate della provincia di Vicenza.
C’è stata un’ampia partecipazione, segnale positivo della voglia delle persone di migliorare alcune problematiche che riguardano il loro lavoro, ma anche segnale di una inequivocabile sofferenza a cui, da troppo tempo, sono sottoposte lavoratrici e lavoratori.
Con questo volantino vogliamo riassumere alcune delle tematiche emerse: non è un elenco esaustivo, abbiamo cercato di riprendere le considerazioni che hanno condiviso più persone. Serve a tutti noi (sindacato e lavoratrici/lavoratori) per fissare dei punti su cui vogliamo tenere alta l’attenzione; serve per ricordare alla nostra banca cosa pensano le persone che ci lavorano e cosa raccontano nei momenti in cui si sentono libere di esternare il proprio punto di vista.
Segnaliamo ad Unicredit che:
– Le riunioni organizzate in presenza a Vicenza, con eccessiva frequenza, in cui vengono proiettate delle classifiche dei risultati dei singoli gestori (viene oscurato il nome… ma è il segreto di Pulcinella), non servono a motivare le persone, anzi!
Evidenziare sempre e costantemente i risultati “insufficienti” (rispetto a quali sogni di gloria?) non è incentivante per lavoratrici e lavoratori, qualcuno ci sta male, anche molto male.
– Anche gli incontri one to one non hanno esito diverso: se l’obiettivo è quello di motivare le persone ed aiutarle a crescere, lavorateci sopra perché non sta funzionando per nulla.
– Gli eventi (formativi?) sono apprezzati: un po’ meno se dal giorno seguente viene chiesto di indicare dei clienti a cui verranno proposti i prodotti oggetto del corso, con tanto di monitoraggio da Region.
– Abbiamo qualche problema con le procedure informatiche che, a volte, non funzionano bene, ma spesso non funzionano per nulla. E spesso assistiamo alla sostituzione di procedure, con cui siamo abituati a lavorare e che funzionano, con nuove procedure che allungano i tempi e aumentano gli errori. Non mettiamo in dubbio che, in un prossimo futuro, queste nuove procedure miglioreranno il lavoro; segnaliamo che oggi sono una inequivocabile fonte di stress per le persone che sono costrette a lavorarci tra le pressioni manageriali e le esigenze della clientela.
– Carenza di personale… aspettate, forse bisogna dirlo meglio:
CARENZA DI PERSONALE!!!
Cara azienda, noi siamo felici dei livelli di produttività raggiunti, ma non possono essere costruiti sull’applicazione sistematica di carichi di lavoro immensi sulle persone. Ci sono pochi/e assistenti! Ci sono pochi/e gestori! Risultato: una mole incredibile di clienti da seguire, sempre di fretta, sempre alla ricerca di nuove operazioni perché i risultati non bastano (vedi sopra) cercando disperatamente, in questo caos normalizzato, di non commettere errori. Se le persone che lavorano sono sempre meno, è poco logico aspettarsi che la produzione non cali… è folle spingere perché aumenti. Anche perché il supporto tecnologico che sicuramente arriverà… non si è ancora visto!
Alla riunione non hanno partecipato persone senza voglia di lavorare. Non è emersa la volontà di lavorare meno: è emersa la speranza di lavorare meglio!
Lavorare meglio significa operare senza rischiare errori pesanti, senza l’assillo di dover consegnare il “pezzo” come nelle catene di montaggio. Lavorare meglio significa seguire con responsabilità i clienti, pianificando anche le attività commerciali coerentemente con le loro necessità, offrendo un servizio di consulenza all’altezza del brand che Unicredit vuole essere e non rincorrendo l’ultima campagna commerciale. Lavorare meglio significa essere supportati da procedure informatiche snelle ed efficienti, senza continue interruzioni e rallentamenti.
Lavorare meglio significa anche farlo con la giusta serenità, senza ansia e senza rovinarsi la salute… non ci pare una richiesta eccessiva.
Vicenza, 15 dicembre 2025
Le OOSS della provincia di Vicenza
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil


