Dai dati diffusi dalla Regione relativi ai primi due trimestri del 2013, emerge un netto peggioramento del mercato del lavoro. Sono 311mila le persone in cerca di occupazione e una donna su due non lavora
Il 2013, per il Lazio, si configura ancora come un anno difficile, con il Pil tra l’8 ed il 9%. Un dato nettamente inferiore al 2007. Non solo. Dai dati disponibili, diffusi dalla Regione, relativi ai primi due trimestri del 2013, emerge un netto peggioramento del mercato del lavoro. Mentre sono 311mila, nel II trimestre, e persone in cerca di occupazione, 60mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
SENZA LAVORO – Il tasso di disoccupazione, da inizio anno, si configura sopra il 12%. Questi alcuni dei dati diffusi dalla Regione durante la presentazione del ‘Patto Regionale Sviluppo e Lavoro’, tenutasi ieri nella sala conferenze dell’hotel Aran di via Mantegna. Indirettamente proporzionale è il numero di occupati, che nel II trimestre di quest’anno, conta 74mila unità in meno rispetto al 2012, anno che è stato già critico per il mercato del lavoro, con 120mila disoccupati in più rispetto al 2007 e un tasso di disoccupazione che aveva raggiunto il 10,8%. Il dato di genere è altrettanto allarmante: circa una donna su due, nel Lazio, non lavora. Per quanto concerne le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni, nonostante siano in diminuzione del 18,4% rispetto all’anno scorso, restano su livelli molto più alti rispetto ai livelli pre-crisi, tra gennaio e luglio 2013 sono 43,1 milioni.
I CONSUMI – Le imprese del Lazio sono le prime a soffrire la contrazione dei consumi dovuta alle incertezze sulla situazione economica e alle difficoltà del mercato del lavoro. I prestiti vivi alle imprese sono in netto calo, la contrazione nel Lazio è superiore alla media nazionale e ha registrato, tra novembre 2011 e giugno 2013, un -17% nel Lazio a fronte di un calo nazionale pari all’11,7%. Questi alcuni dati sullo stato di salute del Lazio, illustrati dalla Regione durante la conferenza di presentazione del “Patto regionale sviluppo e lavoro”. Dai dati emerge che l’export, invece, cresce del 2,4% nel primo trimestre 2013 ma, nonostante i buoni risultati degli ultimi anni, è ancora prettamente orientato al mercato domestico.
STIRPE – “Le parti sociali per troppo tempo hanno avuto un ruolo di semplice comparsa e dobbiamo evitare che questo possa ancora accadere. Le ore di cassa integrazione cresciute di oltre 400%, gli oltre 5mila fallimenti dal 2008, il deficit energetico è tra il 26 e il 27%, le addizionali alle aliquote Irpef e Irap: scontiamo una pressione fiscale maggiore dell’ 1,4% rispetto ad altre regioni, la spesa delle famiglie è scesa oltre il 3%. Tutto questo ci induce a pensare e a chiedere a gran voce una forte discontinuità rispetto al passato che parta dal cuore delle persone. Solamente mettendoci dentro tutte le nostre energie, possiamo deviare il trend che ci condanna a un declino”. È quanto afferma Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria, intervenendo alla conferenza.
I DEBITI – “La sanità – spiega il numero uno di Unindustria – dovrebbe occupare tra il 70 e l’80% delle risorse della Regione. Nonostante ciò, la risoluzione del problema della sanità diventa una questione prodromica a tutti i problemi. Bisogna fare delle scelte, ascoltando tutti, che non ci espongano agli squilibri dell’ultimo decennio”. Ma c’e’ un’altra “partita speciale” da giocare, ed è quella dei debiti degli enti locali. Da Unindustria arriva il “plauso alla Regione” per come e’ stato affrontato il problema e “l’esortazione a continuare sulla strada intrapresa, per chiudere questa partita. Sono inoltre necessarie politiche per la competitività, politiche distrettuali dei poli produttivi e politiche per l’equilibrio territoriale”. Da parte di Unindustria, infine, Stirpe ha assicurato a Nicola Zingaretti “il massimo della disponibilità, perché condividiamo il metodo scelto”. Alla fine della riunione, Stirpe consegnerà al presidente Zingaretti, “un documento con le politiche di sviluppo del territorio, una base di partenza che può essere utile alla discussione”.
tratto da : Paese Sera