agg. 16/09/2016
Car* compagn*,
siamo a condividere tutto il nostro sgomento e la nostra solidarietà per il lavoratore
tragicamente ucciso a Piacenza durante un picchetto davanti; alla sede della GLS corriere
espresso. 53 anni, lascia 5 figli.
Questo il link alla notizia
La dinamica dell’incidente, se confermata dagli inquirenti;, sarebbe quantomeno
inquietante perché ci riporta indietro di un secolo: sembra, infatti, che la vittima sia stata
travolta dall’autista di un camion, incitato a forzare il blocco dei lavoratori da parte di un
addetto vicino all’azienda.
È possibile, nel 2016, morire perché si partecipa ad uno sciopero? È possibile che la vita di
un lavoratore sia tenuta in così poco conto, da essere sacrificata sull’altare del profitto e
della produttività? E ancora: è possibile che fra gli stessi lavoratori manchi quel briciolo di
mutua solidarietà, che li porti ad essere uniti; di fronte a certe rivendicazioni, anziché
braccio armato del padrone?
Una presa di coscienza ed una seria discussione sul mondo e sul modello di lavoro che oggi
dobbiamo fronteggiare, è condizione essenziale per evitare che certe tragedie si possano
ripetere.
Un abbraccio,
La Segreteria Fisac CGIL di Roma e Lazio
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