“Il profumo di Passera risveglia Montepaschi”
Ieri mattina è stato pubblicato su un quotidiano nazionale un articolo con questo titolo. Cose da non
credere, che si commentano da sole verrebbe da dire. Poi però ci abbiamo pensato e abbiamo deciso di
dire NO!
Basta lasciar correre, basta pensare “si ma tanto è solo una battuta”, basta cercare le parole giuste e la
risposta politically correct!
Cosa rispondere quindi al giornalista autore dell’articolo? Che dopo averlo preso in quel posto per anni un
po’ di “passera” possiamo considerarla par condicio? Che di “pene” ne abbiamo subite abbastanza
pagandole anche “Profum”atamente? Che un po’ più di “passera” al comando in questo Paese, e non solo,
probabilmente non farebbe male?
Troppo facile attirare l’attenzione con il gioco dei doppi sensi e le allusioni sessuali.
Sapete invece cosa riteniamo noi non sia semplice?
Non lo è quello che fanno tutti i giorni i lavoratori e le lavoratrici del settore, che continuano a credere nel
loro lavoro nonostante le difficoltà, i sacrifici richiesti, le pressioni esasperate, le speculazioni, mettendoci
tutti i giorni la faccia! E nonostante ci sia chi, anche con battute di questo tipo, sminuisce il valore del loro
impegno, della loro professionalità e del loro posto di lavoro.
Non è semplice quello che le donne devono subire ogni giorno perché, dietro battute e doppi sensi come
questo, si nasconde in realtà una cultura maschilista estremamente radicata.
Non è semplice per quelle donne dover sempre sorridere, minimizzare, ridimensionare, stare al gioco
perché di solito questi messaggi provengono dai loro capi, e allora non possono permettersi di rispondere,
di dire che si sentono offese, sminuite, a disagio. Molestie si chiamano. La prima vera forma di violenza,
quella che arriva sotto traccia, e che le fa pensare troppo spesso: la colpa è mia, dei miei tacchi, della gonna
stretta, del fatto di essere donna.
Non è semplice cambiare questa cultura sessista e volgare, nella quale tutto passa attraverso il corpo o il
sesso, con uno svilimento continuo della persona.
Non è semplice nemmeno per tutti quegli uomini che non la pensano così e che si sono indignati nel
leggere quelle poche parole.
Per questo abbiamo deciso di ripartire dalla cosa più semplice: non restare indifferenti e INDIGNARSI!
Mestre, 20/10/2016
COORDINAMENTO DONNE FISAC CGIL VENETO