Inoltriamo in allegato il comunicato delle Compagne del Coordinamento Donne Fisac Cgil Veneto relativo all’ennesimo episodio di linguaggio sessista utilizzato dalla stampa per un articolo di natura finanziaria ( pubblicato su Libero il 19 ottobre) che investe il III gruppo bancario italiano.
Nell’esprimere la nostra piena condivisione alle considerazioni e alle denunce delle compagne del Veneto invitiamo la Segreteria Nazionale della Fisac e la Confederazione tutta a denunciare pubblicamente l’ uso strumentale del linguaggio sessista che offende la dignità di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
Esecutivo Nazionale Donne
Ieri mattina è stato pubblicato su un quotidiano nazionale un articolo con questo titolo. Cose da non credere, che si commentano da sole verrebbe da dire. Poi però ci abbiamo pensato e abbiamo deciso di dire NO!
Basta lasciar correre, basta pensare “si ma tanto è solo una battuta”, basta cercare le parole giuste e la risposta politically correct!
Cosa rispondere quindi al giornalista autore dell’articolo? Che dopo averlo preso in quel posto per anni un po’ di “passera” possiamo considerarla par condicio? Che di “pene” ne abbiamo subite abbastanza pagandole anche “Profum”atamente? Che un po’ più di “passera” al comando in questo Paese, e non solo, probabilmentenon farebbe male?
Troppo facile attirare l’attenzione con il gioco dei doppi sensi e le allusioni sessuali.
Sapete invece cosa riteniamo noi non sia semplice?
Non lo è quello che fanno tutti i giorni i lavoratori e le lavoratrici del settore, che continuano a credere nel loro lavoro nonostante le difficoltà, i sacrifici richiesti, le pressioni esasperate, le speculazioni, mettendoci tutti i giorni la faccia! E nonostante ci sia chi, anche con battute di questo tipo, sminuisce il valore del loro impegno, della loro professionalità e del loro posto di lavoro.
Non è semplice quello che le donne devono subire ogni giorno perché, dietro battute e doppi sensi come questo, si nasconde in realtà una cultura maschilista estremamente radicata.
Non è semplice per quelle donne dover sempre sorridere, minimizzare, ridimensionare, stare al gioco perché di solito questi messaggi provengono dai loro capi, e allora non possono permettersi di rispondere, di dire che si sentono offese, sminuite, a disagio. Molestie si chiamano. La prima vera forma di violenza, quella che arriva sotto traccia, e che le fa pensare troppo spesso: la colpa è mia, dei miei tacchi, della gonna stretta, del fatto di essere donna.
Non è semplice cambiare questa cultura sessista e volgare, nella quale tutto passa attraverso il corpo o il sesso, con uno svilimento continuo della persona.
Non è semplice nemmeno per tutti quegli uomini che non la pensano così e che si sono indignati nel leggere quelle poche parole.
Per questo abbiamo deciso di ripartire dalla cosa più semplice: non restare indifferenti e INDIGNARSI!
Mestre, 20/10/2016
COORDINAMENTO DONNE FISAC CGIL VENETO