L’operazione di salvataggio delle ex banche venete, iniziata con il decreto del Governo che ha dato il via all’intervento del gruppo Intesa Sanpaolo, tutela non solo i lavoratori confluiti nel perimetro ISP, evitando i licenziamenti di massa, ma anche il tessuto produttivo della regione perché evita il rientro immediato dagli affidamenti: scenari che si sarebbero verificati in caso di bail in, con gravi ripercussioni a livello territoriale e nazionale.
Il giudizio sull’operazione non può quindi che essere positivo; resta il fatto che la questione banche venete andava affrontata ben prima, al fine di evitare di portare i due istituti ad un passo dal bail in. Giunti a questo punto è necessario che il decreto venga convertito in legge.
Ma chiediamo anche la massima tutela per gli oltre 700 lavoratori e lavoratrici che non fanno parte delle aziende confluite nel gruppo Intesa Sanpaolo: non vi potrà essere disparità di tutele tra lavoratori dentro o fuori perimetro. I dipendenti e le OOSS di queste aziende devono essere informati quanto prima su quali sono i progetti industriali che li riguardano, progetti che dovranno garantire la tutela occupazionale.
La Fisac Cgil non lascerà nessuno da solo.
Fisac Cgil Veneto