Lazio – Alleanza assicurazioni – Gruppo Generali

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agg. 26.10.2018

NEL RISPETTO DEI PRINCIPI DEMOCRATICI CHE CI CONTRADDISTINGUONO, LA SEGRETERIA DI COORDINAMENTO AZIENDALE FISAC/CGIL HA DECISO DI NON FIRMARE LA PROPOSTA DI RINNOVO DEL CCNAL IN ATTESA DI RIUNIRE IL DIRETTIVO AZIENDALE NAZIONALE DELLE RSA, GLI ISCRITTI ED I LAVORATORI, IN VIRTU’ DEL FATTO CHE LA BOZZA CONTRATTUALE DI IERI SI DISCOSTA ENORMEMENTE DALLA PIATTAFORMA PRESENTATA AI LAVORATORI E DA OGNI PREVISIONE. 

Martedì 23 ottobre si è svolto l’incontro con i vertici aziendali e di gruppo per proseguire la trattativa di rinnovo del CCNAL Alleanza.

Nel nostro ultimo comunicato del 28 giugno, vi riferivamo dell’arroganza dimostrata dall’azienda che non aveva fornito nessuna apertura sulle nostre richieste di piattaforma e la necessità di avviare delle iniziative di protesta per forzare il Gruppo Generali ad ascoltare i propri lavoratori. Ricordiamo che l’azienda negli ultimi anni ha proceduto con continui tagli dei costi (dai rappel alla diminuzione delle quote in acquisizione), con quotidiani cambiamenti (come tablet, care, MTS) che non danno il tempo ai lavoratori di essere metabolizzati e che comportano costanti aumenti dei carichi di lavoro. Senza dimenticare che nessuna delle problematiche denunciate dalle OO.SS. è stata affrontata e risolta dall’azienda, anzi assistiamo a continue violazioni del contratto di lavoro (come su orari, ferie, trasferimenti, chiusure agenziali).

Il Gruppo Generali, a seguito di quel comunicato, ha convocato i segretari nazionali di categoria delle sigle sindacali, di fatto scavalcando ed esautorando i responsabili sindacali aziendali scelti dai lavoratori e competenti per le questioni di Alleanza. Lo hanno fatto in base ad una norma (<<con riferimento alla Società Alleanza Assicurazioni, le Parti si danno atto che in sede di trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Aziendale di Lavoro di detta azienda – Contratto che mantiene la propria specificità – vi potrà essere l’intervento e la sottoscrizione da parte delle OO.SS. Nazionali firmatarie del CCNL ANIA>>), a nostro avviso illegittima, inserita nel CCNL Ania del 15/12/2017 di cui Alleanza non fa parte perché l’azienda non ha mai permesso l’ingresso dei produttori nel contratto nazionale di categoria. Con la proposta di rinnovo contrattuale questa norma, a nostro avviso illegittima nel contratto Ania, è stata inserita e legittimata nel contratto Alleanza. Inoltre, nel testo della proposta di rinnovo viene sancito quanto non era mai stato scritto in precedenza: <<le parti condividono l’esigenza di una regolamentazione ad hoc dei rapporti tutti di lavoro e di intermediazione assicurativa in relazione al modello commerciale ed operativo di Alleanza>>. Ciò mette probabilmente una pietra tombale sulla nostra richiesta di ingresso nel contratto di categoria per la quale abbiamo combattuto per quarant’anni ed alla quale ci eravamo avvicinati col contratto del 2008 e con l’accordo del 2013 e dalla quale, a nostro avviso, ci allontaniamo oggi. Ricordiamo che siamo uguali a tutti gli altri assicuratori d’Italia ed è fondamentale avere le tutele di un contratto di categoria (incluse le garanzie in caso di vendita dell’azienda ad un altro gruppo o il fatto che il contratto aziendale può sempre essere modificato in peggio a discrezione dell’azienda).

La piattaforma di rinnovo elaborata dalle OO.SS. ed approvata dai lavoratori in assemblea, si concentrava soprattutto sulla tutela delle categorie più deboli (CSA, IPA,TSIE). Erano, infatti stati richiesti miglioramenti sull’accordo del 2013 (ricordiamo che l’accordo del 2013 riconosceva ai CSA di svolgere mansioni di livello superiore), accelerando il passaggio stipendiale al terzo livello e valorizzando l’assegno ad personam previsto per gli IPA e studiato nel 2013 per differenziare il loro ruolo da quello dei CSA. Era stata richiesta l’assunzione dei TSI, che ricordiamo svolgono la stessa mansione dei CSA. Era stato richiesto l’ingresso in Ania ed il riconoscimento del fatto che i lavoratori di Alleanza sono uguali rispetto a quelli di gruppo e di settore, ponendo fine all’assurdità che nella stessa azienda si applichino contratti di lavoro differenti, anche a parità di mansione.

Ieri non si è svolta nessuna trattativa tra l’azienda ed i segretari nazionali di categoria delle OO.SS., ma ci si è limitati ad accettare un testo presentato dall’azienda con:

  • Nessuna accelerazione del passaggio stipendiale dei CSA al terzo livello, ma un mero aumento delle attuali differenze stipendiali tra secondo e terzo livello del 5%, ossia €. 88 annui per i CSA di prima classe.
  • Raddoppio dell’indennità per l’IPA, ad es. per un bisettore sono €. 15,98 mensili.
  • Eliminazione dell’automatismo contrattuale grazie al quale i TSIE assunti al primo livello passavano dopo tre mesi al secondo livello, ottenuto con il rinnovo contrattuale del 2008 ed a seguito di scioperi e proteste.
  • L’istituzione dal 2019 di un piano quadriennale che prevede la stabilizzazione di 900 TSIE che abbiano  realizzato nell’ultimo anno almeno 250.000 quote (300 nel 2019, 250 nel 2020, 200 nel 2021, 150 nel 2022), senza alcun criterio che garantisca, ad esempio, la corretta redistribuzione su tutto il territorio nazionale col rischio che dette assunzioni si concentrino soprattutto al nord o vengano gestite arbitrariamente dai responsabili territoriali. Verranno assunti al primo livello e potranno passare al secondo solo dal 1/1/2023 con un’indennità per la perdita economica derivante dal mancato passaggio al secondo livello pari al 40% della differenza tra primo e secondo, pari ad €. 2.677,48 annui. Ricordiamo che il primo livello guadagna annualmente €.8.145.55 annui. Il secondo livello ne guadagna €. 14.660.46 annui. Dal 2023, comunque, non ci sarà più l’automatismo di passaggio al secondo livello dopo tre mesi ma dopo 18 mesi.
  • Ricordiamo che gli account prima di diventare TSIE con “Generazione Alleanza”, TSIE devono aspettare almeno due anni e che i TSIE permangono nel ruolo mediamente almeno cinque anni prima di essere assunti;
  • E’ stato sancito che i TSIE non potranno superare il 40% del totale dei settori, cioè circa 1.500 TSIE, quindi l’azienda non intende diminuire il numero di TSIE complessivi, dando stabilità, visto che ad oggi sono 1.200.
  • Ricordiamo che l’azienda ha stabilizzato negli ultimi quattro anni circa 800 TSIE e negli ultimi dieci anni ne ha stabilizzati mediamente 200 l’anno.
  • Gli aumenti economici previsti da Ania, comunque spettanti ai dipendenti Alleanza sulla base della norma contenuta nel CCNAL del 2008 che garantisce <<la parificazione di trattamento alle condizioni economiche e normative del CCNL Ania>>.
  • E’ stato istituito un importo provvigionale aggiuntivo per i TSIE pari al 30% della media mensile delle provvigioni liquidate nell’ultimo triennio, alla cessazione del rapporto lavorativo ed una polizza sanitaria per i grandi interventi, oltre alla garanzia di non essere mandati via per i 150 giorni successivi ad un eventuale infortunio o malattia o gravidanza.

Ricordiamo che i tutti i Titolari di Settore svolgono mansioni di terzo livello. 

Noi riteniamo che si potesse trattare per fare molto meglio e, soprattutto, si potessero tutelare meglio le categorie più deboli. Ci aspettavamo un segnale forte da Alleanza e dal Gruppo, che riteniamo non sia arrivato.

Noi vogliamo la tutela delle categorie più deboli, come CSA ed IPA, noi vogliamo l’assunzione dei TSIE, che svolgono la stessa mansione dei Titolari di Settore dipendenti. Noi vogliamo che l’azienda ascolti la voce dei propri dipendenti, sempre più demotivati ed insoddisfatti.

In allegato trovate anche il testo della proposta di accordo. Tutti coloro che ieri hanno ritenuto di firmare si prodigheranno a diffondere in ogni modo possibile le loro ragioni, noi invitiamo tutti a leggere il testo della proposta di accordo con attenzione ed a partecipare alle assemblee durante le quali ogni lavoratore dovrà esprimere la propria volontà e dire se accetta o meno questa proposta di accordo per il rinnovo del CCNAL. Se i lavoratori voteranno per il sì accetteranno questa proposta. Se voteranno per il no, l’azienda dovrà risedersi al tavolo di trattativa e concordare una nuova proposta. Noi della Fisac riuniremo il nostro direttivo delle RSA il giorno 8 novembre e vi invieremo continue informazioni.

Cari lavoratori, l’Alleanza che conoscevamo non esiste più e quella di oggi non promette nulla di buono. Aiutateci ad aiutarvi. Diteci cosa vorreste ed assumiamoci tutti la responsabilità di quanto sta accadendo e, soprattutto, di quanto accadrà.

Roma, 24 ottobre 2018

                                                                                             Le RSA Fisac/Cgil di Roma e del Lazio

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