![]() |
![]() |
17 Luglio 2020 – ASSEMBLEA congiunta delle/degli Iscritte/i Fisac e Nidil CGIL – DOCUMENTO CONCLUSIVO
Lo stallo di questi mesi ha visto Anpal Servizi praticamente bloccata dalle vicissitudini legate all’ approvazione del piano industriale, dal mancato avvio del processo di stabilizzazione dei precari, dall’arresto dell’iter di rinnovo del CCAL nonché al sostanziale blocco delle relazioni industriali su temi essenziali come lo smart working e le misure di sicurezza per il rientro nelle sedi aziendali.
Tutto ciò si è consumato durante la crisi sanitaria e rispetto ai tremendi impatti che questa sta provocando sull’economia e sull’occupazione, nel piano industriale, così come nelle linee guida triennali di Anpal, non si vedetracciadiunastrategiaseriaeconcordataconidiversilivelliistituzionali,cheaccompagnilaripresa. Le modalità di gestione da parte del Presidente Parisi hanno di fatto incrinato le relazioni istituzionali fra Ministero, Anpal e Regioni mentre avrebbero dovuto dare stabilità e prospettive all’azienda.
Sono troppi gli elementi di preoccupazione che abbiamo di fronte, troppi i fattori di incertezza che segnano il futuro dell’Agenzia e di tutta la comunità professionale, troppe le strumentalizzazioni.
Allarmano non poco anche le modalità con cui i vertici di Anpal Servizi si confrontano non solo con le OO.SS., ma anche con i vertici del Ministero del Lavoro, di Anpal e delle Regioni, e con gli stessi lavoratori. Abbiamo assistito negli ultimi tempi a diversi episodi sconcertanti: quello relativo all’ultimo CDA, nel quale il Bilancio di Anpal Servizi è stato approvato col solo voto favorevole del Presidente Parisi; oppure a quello relativo al Piano Industriale di Anpal Servizi, approvato senza il fondamentale consenso delle Regioni. Non ultimo l’episodio dei giorni scorsi nel quale l’azienda ha bloccato le stabilizzazioni a seguito del decreto di ANPAL che chiede rimodulazioni ad alcune linee di attività. L’Amministratore Unico ha arbitrariamente interpretato il Decreto della direzione generale di ANPAL arrestando il processo di stabilizzazione, dimostrando quindi di utilizzare i lavoratori di Anpal Servizi come arma di ricatto, nei confronti della stessa ANPAL. Siamo nella condizione paradossale che non solo non si è proceduto, con svariati pretesti, alle stabilizzazioni ma ci avviciniamo pericolosamente alla scadenza dei contratti per molti di questi operatori precari.
Dunque, sono molti i ritardi e le gravi inadempienze che caratterizzano la condotta dei vertici aziendali, che si sono sempre sottratti ad un confronto serio e rispettoso con le OO.SS. nonostante le continue e pressanti richieste.
Rispetto a questo scenario, vista l’incapacità gestionale e propositiva dei vertici aziendali, come CGIL riteniamo che si debba ripartire dal ruolo della nostra azienda nel sistema nazionale delle politiche attive.
Anpal Servizi spa può svolgere, in questa fase difficile e senza precedenti, un ruolo prezioso al servizio del Paese e delle Regioni, a sostegno dei soggetti maggiormente vulnerabili ed esposti agli effetti della crisi e mai come oggi, le competenze di tutti i lavoratori di Anpal Servizi risultano preziose per il Paese. Per esperienza e radicamento territoriale l’Agenzia può essere un driver importante per accompagnare imprese e lavoratori al di fuori della crisi del covid-19.
Riteniamo quindi che la gestione della crisi economica e dei suoi impatti sul sistema dei servizi per il lavoro sia la principale mission a cui deve essere chiamata Anpal Servizi nel prossimo triennio, orientando rapidamente tutte le attività a questo obiettivo strategico.
Gli ambiti sui quali Anpal Servizi può agire in termini di azioni di sistema sono:
- sviluppo digitalizzazione;
- interventi per crisi aziendali;
- progettazione PAL e interventi su target specifici;
- formazione correlata all’ istituendo fondo nuove competenze;
- transizione scuola/lavoro;
- potenziamento/rafforzamento dei SPL pubblici e del personale degli stessi;
- sviluppo di servizi innovativi e specialistici alle imprese nell’ambito di reti e partnership territoriali in grado di accrescere l’occupazione intermediata dai SPL pubblici;
- espansione e rafforzamento della rete territoriale per le PAL.
Per dare gambe a queste ipotesi ambiziose e necessarie, per garantire ai cittadini, ai lavoratori, ai soggetti svantaggiati e vulnerabili di questo Paese i diritti e le politiche attive esigibili, al Nord come nel Mezzogiorno, ci vuole il coraggio di portare a compimento – indicando obiettivi concreti e chiari – il piano di potenziamento dei CPI, ed occorre la determinazione di rilanciare profondamente l’immagine e la stessa gestione di Anpal Servizi.
Il rilancio della nostra agenzia passa necessariamente per la valorizzazione di tutto il personale, dipendente e precario. Da una parte va concluso quindi il processo di stabilizzazione dei nostri 650 precari, a partire dall’intero bacino dei CTD e dei CIT così come indicato dalla L.128/2019 e dall’Accordo del 13 febbraio, e dall’altra è necessario chiudere con il rinnovo del CCAL e definire un serio e trasparente piano di sviluppo del personale poiché senza questi elementi essenziali l’intera comunità professionale rimarrà costretta entro forme di lavoro e di gestione obsolete e poco trasparenti.
Rispetto alla conclusione del processo di stabilizzazione dalla lettura del Piano Industriale 2020-2022, rileviamo quanto segue:
- si registra un incremento di fabbisogni riservati ai precari, tuttavia i fabbisogni individuati nel Piano non coincidono esattamente con la platea dei precari individuati nell’Accordo, sia in termini di profili professionali ricoperti che per sede di lavoro. Tale disallineamento potrebbe determinare esuberi distribuiti su più Regioni e compreso il possibile rischio per molti precari di doversi candidare per profili e mansioni diverse;
- è inaccettabile, e non previsto dall’Accordo, che nel Piano venga individuato un fabbisogno di personale aggiuntivo da selezionare al di fuori dalla platea dei precari storici;
- le procedure selettive individuate per la stabilizzazione dei collaboratori non sono per nulla coerenti con quanto disposto dall’articolo 249 del Decreto Rilancio, che prevede procedure snelle ed in modalità telematica/decentrata. Inoltre non è manifesto che il termine di conclusione delle stabilizzazioni sia al 31.12.2020.
Rispetto alle questioni che riguardano tutto il personale è necessario dare priorità ai seguenti temi:
- Conclusione del processo di stabilizzazione di tutti i precari individuati nell’Accordo entro il 31/12/2020, tramite la trasformazione dei CTD e le procedure semplificate per i Collaboratori;
- Rinnovo del CCAL;
- Protocollo di sicurezza Covid 19;
- Smart working;
- Piano di sviluppo.
L’Assemblea delle/degli iscritte/i CGIL di Anpal Servizi, nel confermare lo stato di agitazione, metterà in campo tutte le iniziative necessarie, compresa la previsione di una giornata di mobilitazione con presidio al Ministero del Lavoro, per rilanciare immediatamente il ruolo di Anpal Servizi e per concludere in tempi rapidi e certi il processo di stabilizzazioni dei precari storici.