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Il quarto slot di “razionalizzazioni”, come vengono chiamate le chiusure, del Piano Industriale Gruppo Bper, colpisce ancora la Provincia di Ferrara.
Altre tre filiali vengono decapitate dall’accetta del boscaiolo, in un’opera di disboscamento che rischia di creare una zona desertica o almeno una grande radura per il credito e per il risparmio nella nostra provincia.
Vorremmo capire se può esistere una strategia diversa sul Ferrarese o se quello che interessa è continuare a raccogliere denaro da una delle province più “risparmiose”, nonostante tutto, per poi impiegarlo altrove.
Come al solito chi ci rimette è la clientela più debole, quella che non può spostarsi, gli anziani e i fragili, in nome di una migrazione sul digitale che taglia fuori una fascia della nostra popolazione. Per non parlare del mondo dell’impresa (soprattutto la piccola e piccolissima) o degli artigiani, che hanno bisogno di credito e di professionisti del credito che siano vicini e che conoscano bene le loro esigenze e le loro potenzialità.
Chiediamo anche agli amministratori locali, alle forze politiche ed imprenditoriali locali di battere un colpo. Credito e risparmio, che significano anche investimento, rilancio, crescita, posti di lavoro, vanno assolutamente difesi, soprattutto in un territorio che ha già ampiamente pagato gli errori dei banchieri nel recentissimo passato e continua a non brillare, anzi, per visione e slancio socio economico.
Cristiano Zagatti – Cgil Ferrara
Samuel Paganini, Nicola Cavallini – Fisac Cgil Ferrara