Antonveneta: Con…fusione!

A 15 giorni dalla fusione di Antonveneta in BMPS e dalla chiusura della prima tranche di sportelli, stiliamo un primo bilancio delle ricadute di questa operazione.

I disservizi e le difficoltà nelle quali si sono trovati ad operare i Colleghi, con le evidenti ricadute sulla Clientela, sono innumerevoli e sconcertanti (solo per citarne alcuni: perdita di portafogliazione clienti, conti correnti svaniti nel nulla, bonifici che non arrivano a destinazione, mancate e/o ritardate comunicazioni di cambio IBAN, difficoltà di rapporti con gli altri Istituti bancari per la procedura RID non allineata, oltre ad una strumentazione inadeguata ecc.).

Ci sono stati, inoltre, problemi legati alla sicurezza ed alla salute, esplosi in questa occasione e che, soprattutto nelle filiali/agenzie accorpate, sono diventati insostenibili:

– mancanza assoluta di servizio di pulizia tanto dei locali aperti al pubblico che, ancor peggio, di quelli di servizio (ad esempio i bagni, addirittura utilizzati in maniera promiscua) ecc..;

– inadeguatezza delle misure di sicurezza e prevenzione, tanto legate al trasferimento del denaro che all’accesso della clientela nelle filiali: l’aggregazione delle filiali ha portato ad un maggior afflusso di clientela e le strutture tecnologiche esistenti (vedi le bussole) si sono rilevate insufficienti, costringendo così gli operatori ad acconsentire l’accesso del pubblico senza i necessari controlli.

Queste inefficienze e questi disagi sono la diretta conseguenza della sottovalutazione con cui la Banca ha affrontato il tema della fusione. Chi doveva programmare per tempo e seguire nella sua realizzazione pratica il processo di fusione non ha considerato le problematiche connesse a tale operazione: per quanto a livello territoriale ci si sia prodigati per tamponare le emergenze e supportare le difficoltà che a mano a mano diventavano più complesse anziché risolversi, emergeva chiaramente che le difficoltà risiedevano tutte nell’insufficiente programmazione dell’evento da parte del top management dell’Azienda che ha così dimostrato di non avere una conoscenza approfondita di questa organizzazione bancaria.

L’approssimazione e i disservizi connessi alla fusione hanno anche avuto un impatto negativo sulla clientela, proprio in un momento in cui avremmo dovuto operare per il necessario rilancio di questo Istituto.

Tutto ciò non può in nessuna maniera avere ricadute negative sul personale che ha operato con coscienza e spirito di servizio per tamponare le emergenze che di volta in volta si sono presentate: per questo li riteniamo manlevati da ogni conseguenza negativa.

Vigileremo, inoltre, sul corretto pagamento del lavoro straordinario prestato in occasione della fusione e sulla corretta assegnazione in banca delle ore del maggior impegno lavorativo che ha coinvolto tutti in questa fase.

Un’altra occasione c’è: ci stiamo avvicinando alla seconda fase di quest’operazione con la trasformazione in sportelli avanzati, prevista per il 19 maggio, di 23 filiali BMPS del Triveneto, con la loro chiusura definitiva il 30 maggio, e ci auguriamo che si possa far tesoro di quanto accaduto per non ricadere “diabolicamente” nell’errore.

Padova 15 maggio 2013

Le Segreterie RSA Fisac/CGIL dell’Area Antonveneta.

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