APPALTI E SUBAPPALTI: IN MPS COME SIAMO MESSI?
La strage avvenuta la notte del 31 agosto a Brandizzo, che ha colpito cinque lavoratori mentre prestavano servizio sui binari ferroviari, rimanda il ricordo ad un’altra, occorsa sempre sul nostro territorio, quella della Thyssen, ormai datata 16 anni fa.
In entrambi casi delle vite umane sono state mandate allo sbaraglio e sacrificate sull’altare del profitto.
Come spesso accade, in assenza di provvedimenti seri rispetto alle cause che provocano tali tragedie, dopo lo sconcerto e il clamore mediatico iniziali, tutto sembra tornare alla normalità.
Una normalità fatta però di drammi giornalieri, anche se più silenziosi. Si contano infatti già 450 vittime e 296.665 feriti solo nei primi sei mesi del 2023 sui luoghi di lavoro.
Sicuramente, uno dei fattori che influisce negativamente è la crescente frammentazione del ciclo produttivo, che vede nel lavoro precario e in quello “regolato” dal meccanismo degli appalti e dei subappalti, un ulteriore mezzo per risparmiare sui costi e per competere al “massimo ribasso”, scaricandone il prezzo sulle lavoratrici e sui lavoratori.
E da questo punto di vista, anche il nostro settore risulta tutt’altro che immune.
Certo, in Banca Mps, di rado ci è capitato di occuparci di rischi per la salute di colleghe e colleghi, se non di quelli connaturati alla professione, come il rischio rapina o quelli legati all’organizzazione del lavoro (a dir poco carente), ovvero allo stress lavoro-correlato.
Ma sappiamo come, anche nella nostra azienda, il sistema degli appalti e dei subappalti sia radicato, portando negli stessi luoghi di lavoro in cui noi prestiamo servizio, un gran numero di lavoratrici e lavoratori di altre categorie e di altre ditte. Un vero e proprio esercito, spesso privo di rappresentanza sindacale e che non gode di diritti che in certi casi noi diamo per scontati.
La dimostrazione lampante che le storture di tale sistema siano ben presenti anche da noi, si è palesata in tutta la sua evidenza quando la nostra RSA si è occupata della tutela di lavoratore di una ditta in subappalto, che prestava servizio presso la nostra sede di via Mazzini a Torino.
Evidentemente, nel caso in oggetto, non si trattava di affrontare rischi per la salute, ma di porre rimedio a gravi irregolarità riferite al rispetto del contratto di lavoro, a partire dalla corretta remunerazione.
Grazie al sostegno di un’altra categoria della CGIL (FILCAMS – commercio) e dell’ufficio vertenze, abbiamo sanato tali irregolarità con una transazione economica del tutto favorevole al lavoratore in questione.
A partire da questa vicenda, sorgono spontanee alcune domande: quanti casi come questo, da noi affrontato e positivamente risolto, rimangono sommersi? Quanti in Monte Paschi?
Quanto la nostra azienda è parte diligente nella verifica dei propri appalti? Quante zone di lavoro grigie indirettamente vengono consentite?
Ovvero, quanto spesso, lavoratrici e lavoratori inseriti nell’organizzazione del lavoro della nostra banca e che incrociamo quotidianamente nei nostri uffici (siano essi manutentori, addetti alla portineria o alle pulizie…) non godono di retribuzioni e diritti in linea con quanto stabilito dalle leggi e dai contratti?
Noi pensiamo che un’azienda virtuosa, come Mps dichiara di essere, debba avere un quadro aggiornato di tali situazioni e il compito monitorare il rischio di eventuali violazioni.
La difesa di lavoratrici e lavoratori anche di altri settori è una prerogativa di un sindacato confederale come la CGIL, e per tramite di un ampliamento generale delle tutele e della contrattazione, seppure le stesse possano non riguardarci direttamente, confidiamo di poter ottenere miglioramenti per “tutte le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”.
Naturalmente, come abbiamo fatto per il nostro ormai ex-collega del servizio guardiania della filiale 100 (ora ha trovato un altro lavoro), siamo a disposizione per interessarci, e se del caso a fornire la necessaria consulenza, anche per i vostri parenti, amici, conoscenti… a cui occorresse un sostegno sindacale.
Così pensiamo sia giusto esercitare il nostro ruol0 di sindacalisti. Così come pensiamo che la solidarietà fra lavoratori non debba mai venire meno, se davvero vogliamo migliorare complessivamente le condizioni di lavoro di tutte e tutti.
Torino 08.09.2023
RSA FISAC-CGIL Mps Torino