Tra i primi punti evidenziati da una conferenza stampa che Cgil e Uil dell’Emilia-Romagna hanno organizzato nelle scorse ore per spiegare le motivazioni della mobilitazione, c’è “l’emergenza sanità: la manovra non aggiunge risorse, le taglia. Con la manovra il Governo metterà un tetto alle assunzioni nel pubblico impiego mentre nessun limite è posto per le risorse che destinerà alla sanità privata. Con i tre miliardi promessi non si coprirà nemmeno l’inflazione. Una parte di questi andranno a coprire il rinnovo dei contratti in sanità e solo una piccola parte sarà destinata alle liste d’attesa”.
Scelte che avranno ripercussioni anche sul territorio, dove invece serve un piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri, operatori socio sanitari e personale ausiliario. Come se non bastasse, denunciano i sindacati, “si tagliano soldi ai Comuni e, quindi, ai servizi sociali e si sottraggono risorse per 350 milioni per la disabilità. Intanto, a Roma si fanno i condoni ai soliti noti e non si tassano gli extraprofitti, non si mettono risorse per aumentare gli sgravi fiscali a lavoratori e pensionati e nulla è presente per il rinnovo dei contratti pubblici per recuperare, almeno, l’inflazione reale. Sulle pensioni, dopo le promesse elettorali, l’esecutivo è riuscito a peggiorare la legge Fornero. Su sicurezza e salute sul lavoro non ci sono investimenti: non sono previste assunzioni di ispettori e non sono potenziati gli organici degli enti preposti come Inps o Inail”.
Non va meglio sul fronte delle politiche industriali, dove “la manovra è fortemente carente: il Governo stanzia una “mancia” di 190 milioni per i contratti di sviluppo e ben 780 milioni per la progettazione del Ponte sullo Stretto, per la realizzazione del quale servono ben 15 miliardi di euro a oggi totalmente mancanti. Serve una nuova strategia che affronti le crisi vecchie e nuove, puntando sulla transizione energetica, occorre riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo”.
“L’obiettivo dello sciopero è duplice – spiega Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Emilia-Romagna -: sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità che la bozza di Legge di Bilancio porta con sé e, contestualmente, chiedere al Governo di assumere i provvedimenti in materia di lavoro, fisco, sicurezza, previdenza, sanità e politiche industriali, necessari a ridurre le diseguaglianze nel Paese. Le politiche da mettere in campo devono aiutare ultimi e penultimi, coloro che stanno peggio: la nuova legge di bilancio va nella direzione opposta, non mette al centro gli interessi di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati che sono coloro sulle cui spalle si regge il Paese. Gli incontri sostenuti con il Governo sono stati inutili: la perdita del potere d’acquisto non trova soluzione, si fa cassa con le pensioni, non c’è nulla per recuperare l’evasione fiscale, non s’investe nel welfare pubblico. In questo quadro, assistiamo anche ad un attacco vergognoso al diritto di sciopero da parte del ministro Salvini, attacco che contrasteremo in tutti i modi democratici e al quale sarà data una grande risposta dalle piazze del 24 novembre”.
A Piacenza incroceranno le braccia per l’intera giornata (8 ore) i metalmeccanici, il comparto del commercio e dei servizi, dell’agroalimentare, dell’edilizia, del chimico, dell’energia e del tessile e ancora bancari e assicurativi, comunicazione e precari, e i pensionati, tra le categorie più ”scottate” dal governo Meloni finora. Spazio, inoltre, al tema della violenza sulle donne, con interventi che partiranno dalla paradigmatica fine di Giulia Cecchettin e delle polemiche annesse.
L’appuntamento per gli scioperanti è in piazza Cavalli alle 9:30 per il concentramento, da lì spazio alla voce di lavoratrici e lavoratori e alla fine, intorno alle 11, la formazione del corteo che si dirigerà verso la prefettura dove una delegazione sarà ricevuta dal prefetto.
Spazio, inoltre, per la richiesta di un cessate il fuoco con un flash mob per la pace. Sarà presente in città il segretario nazionale Uilcom, Salvo Ugliarolo, a cui spetterà chiudere gli interventi dal palco. In piazza a Piacenza, in occasione dello sciopero generale, porteranno le loro istanze anche i lavoratori in sciopero ad Amazon a Castelsangiovanni di Filcams Cgil e Uiltucs Uil, impegnati nelle proteste globali del “Make Amazon Pay”.
“L’obiettivo dello sciopero è duplice – spiegano Ivo Bussacchini, segretario generale Cgil Piacenza e Francesco Bighi, segretario Uil Piacenza –: sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità che la bozza di Legge di Bilancio porta con sé e, contestualmente, chiedere al Governo di assumere i provvedimenti in materia di lavoro, fisco, sicurezza, previdenza, sanità e politiche industriali, necessari a ridurre le diseguaglianze nel Paese. Le politiche da mettere in campo devono aiutare ultimi e penultimi, coloro che stanno peggio: la nuova legge di bilancio va nella direzione opposta, non mette al centro gli interessi di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati che sono coloro sulle cui spalle si regge il Paese”.
A Piacenza farà tappa anche la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Amazon, una protesta che coinvolge 30 paesi nel mondo e che torna per il quarto anno consecutivo il 24 novembre per chiedere al colosso dell’e-commerce non solo una retribuzione più equa e dignitosa, ma anche un impegno preciso per ridurre il proprio impatto ambientale e per pagare per intero le tasse che deve nei paesi in cui opera. Uno sciopero che interesserà anche il sito di Castel San Giovanni (Piacenza) dopo la dichiarazione di sciopero.
“La data del 24 novembre non è scelta a caso, trattandosi dell’ormai tradizionale Black Friday, giornata chiave per le aziende commerciali e per Amazon, che sulle offerte lanciate proprio in questa giornata punta a incassi sempre più consistenti”, spiegano i confederali.
La campagna di mobilitazione globale ha preso il nome di “Make Amazon Pay” (tradotto con “Amazon deve pagare”) inteso come debito che la multinazionale ha nei confronti dei propri dipendenti, della società, del pianeta. “Amazon prende troppo – si legge nel sito del movimento cui aderiscono centinaia di associazioni – e restituisce troppo poco. È il momento di far sì che Amazon paghi!”
Anche in Italia il sistema Amazon è chiamato a incrociare le braccia, in tutti i magazzini dislocati sul territorio nazionale e in particolar modo in quello di Castel San Giovanni (PC) dove, dall’inizio di ottobre, da quasi due mesi, è in atto una mobilitazione che ha già portato i dipendenti ad effettuare ben tre giornate di sciopero l’11 e il 17 ottobre e il 7 novembre. Le rivendicazioni chiare: un incremento di retribuzione inaccettabile a fronte dell’andamento economico di Amazon; l’assenza di forme di welfare e il mancato aumento dell’importo del buono pasto, la mancanza di attenzione alle problematiche di salute e sicurezza; il continuo ricorso a contestazioni disciplinari per futili motivi. Una delegazione di lavoratori dell’hub piacentino parteciperà, sotto le insegne di Filcams Cgil, al presidio internazionale promosso da Uni Global Union a Coventry, sempre nella giornata chiave del Black Friday presso una delle più rappresentative sedi di Amazon”.
A Parma il concentramento è previsto alle ore 9.30 nella rotonda di viale Toschi lato Pilotta, con partenza del corteo alle ore 10. Il percorso transiterà da piazzale della Pace, strada Garibaldi, strada Melloni e via Cavour, per arrivare in piazza Garibaldi, dove si terrà il comizio conclusivo di Stefano Mantegazza, segretario nazionale Uila Uil, introdotto da Lisa Gattini, segretaria generale Cgil Parma.
Tutto pronto anche a Modena. In conferenza stampa Daniele Dieci, segretario della Cgil cittadina, e Roberto Rinaldi, coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia, hanno spiegato le ragioni dello sciopero che interessa i settori privati e la filiera del privato.
La manifestazione prevista per oggi 24 novembre prevede il corteo da piazzale Tien An men (davanti allo stadio Braglia, concentramento ore 9), tragitto per largo Sant’Agostino, via Emilia Centro e arrivo in piazza Grande per gli interventi dal palco di Nicola Maria Russo (Uil Modena e Reggio Emilia), delegate e delegati e alle 11.30 comizio conclusivo di Luigi Giove, segretario organizzativo della Cgil nazionale.
“Da diversi mesi, e ormai da due anni, portiamo avanti la mobilitazione unitaria di Cgil e Uil per rivendicare un modello alternativo e diverso di società da quello che stiamo vivendo – spiega Daniele Dieci segretario Cgil Modena –. La manovra Finanziaria del Governo peggiora le condizioni dei lavoratori e pensionati che rappresentiamo: si va in pensione più tardi, si guadagna meno, non ci sarà 1 euro in più nelle buste paga dei lavoratori, si taglia su sanità e scuola e su tutti i finanziamenti per la sicurezza sul lavoro, sul trasporto pubblico. Non contrasta il precariato. Non è la società che vogliamo. Il nostro modello di Pese è completamente antitetico a quello delineato dalla legge Finanziaria, non risponde alle esigenze delle persone”. “Questo Governo non propone una visione alternativa – prosegue Dieci – aumenta il precariato, tagliano sanità pubblica, scuola, pubblico impiego, sicurezza sul lavoro, sono più di 700 le vittime sul lavoro da inizio anno, non ci basta lasciar fare all’impresa, vogliamo realizzare un’idea alternativa di società e mettere al centro della vita delle persone”. Cgil e Uil convengono che le persone stanno peggio di come stavano prima, e i sindacati non possono stare fermi.
A Bologna convergerà anche la protesta di lavoratrici e lavoratori da Imola. Il concentramento è previsto in Piazza XX Settembre alle ore 9.00. Il comizio conclusivo si terrà in Piazza Santo Stefano. All’intervento introduttivo di Roberto Rinaldi, segretario della Uil Emilia-Romagna, verrà seguiranno gli interventi di delegate e delegati. Concluderà Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil nazionale.
La mobilitazione di Cgil e Uil con lo sciopero del comparto privato a Bologna comincerà alle 8, con un picchetto intercategoriale delle rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Nidil Cgil, Fp Cgil e Slc Cgil, insieme al segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna Michele Bulgarelli, davanti alla Sede centrale di Hera in viale Berti Pichat, per protestare contro il peggioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati negli appalti e subappalti del Gruppo Hera. Intorno alle 8.40, rappresentanti sindacali e lavoratrici e lavoratori si inizieranno poi a spostare verso il concentramento del corteo, in piazza XX settembre, da dove partirà il corteo verso piazza Santo Stefano per il comizio conclusivo con Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil.
Sempre in mattinata sono previsti presidi ai cancelli di Automobili Lamborghini, Marelli Crevalcore, Bonfiglioli Riduttori, Selcom, Granarolo, Unipol.
A Ferrara, manifestazione in Piazza Castello alle ore 9.30. Introduce Massimo Zanirato, segretario Uil Emilia-Romagna. poi gli interventi di delegate e delegati. Conclude Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil nazionale.
A Forlì-Cesena si terrà l’appuntamento che ricomprende tutti i territori della Romagna e quindi comprenderà anche Ravenna e Rimini. Il concentramento sarà alle ore 9.30 davanti alla stazione ferroviaria in Piazza Sanguinetti. Alle ore 9.45 partirà il corteo. Alle ore 10.30 inizierà il comizio in Piazza del Popolo con introduzione di Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Emilia-Romagna e le conclusioni di Emanuele Ronzoni, segretario della Uil nazionale.