Agos: clima, assicurare il giusto confort per i lavoratori (2)

3 - Fisac Cgil

L’AZIENDA SI FA “GREEN”,
MA RENDE I LAVORATORI VERDI DI RABBIA

L’azienda ci ha informato che, a partire dalla settimana prossima, in sede Milano FT280 intenderebbe alzare “il termostato” di un grado, da 20° a 21°.

È sicuramente un progresso apprezzabile, ma bisogna concretamente vedere se e come verrà implementata tale decisione.

E soprattutto, se sarà sufficiente: e su questo -secondo noi- il giudizio spetta solo e soltanto ai lavoratori!

Dunque, pur prendendo atto del “grado in più”, non riteniamo la questione chiusa, finché non saranno soddisfatti i nostri due principi:

– i lavoratori non devono patire freddo al lavoro!
– se la temperatura sia idonea o no, possono dirlo solo i lavoratori!

Infatti, la normativa prevede che i lavoratori lavorino in condizioni di comfort termico: ma quando i lavoratori non possono alzare/abbassare direttamente i termostati, l’unica soluzione è un sistema di rilevazione dell’eventuale discomfort percepito dai lavoratori!

Di conseguenza, poiché in molte sedi aziendali -a cominciare da Milano FT280- la temperatura del termostato non è modificabile lavoratori, ma viene impostata da remoto, per noi va istituito per tutta l’azienda un sistema efficace di segnalazione/contrasto del discomfort termico, che preveda:

un canale aziendale attraverso il quale ogni lavoratore possa segnalare “fa troppo freddo/caldo”
la risposta tempestiva della funzione aziendale preposta a correggere l’impostazione, in modo da ridurre il disagio.

A prescindere dunque dell’innalzamento annunciato per Milano, discuteremo con l’azienda soluzioni strutturali per un contrasto sistematico al discomfort termico applicabile in ogni sede, centro e filiale dell’azienda.

PRECISAZIONI SULLA NORMATIVA:
Vogliamo precisare che la normativa NON mette un limite al “singolo termostato”, ma parla di “media ponderata” dell’intera unità immobiliare:
durante il funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non deve superare i 20°C +2°C di tolleranza”.
Tuttavia, attualmente la normativa locale applicabile in sede Milano abbassa il valore massimo a 21°.
Il punto è che la media ponderata è data dalla temperatura media di tutti i locali, divisa per il numero di locali.
Questo può significare, ad esempio, che si possono riscaldare alcuni locali di più e altri meno, mantenendo la media di 21°: facendo un esempio scolastico, si potrebbe mantenere metà dei locali a 19 e metà a 23°, e la media di 21° di edificio sarebbe rispettata.
Questo per chiarire che 21° NON è il valore massimo impostabile del termostato di un singolo ufficio, ma una media ponderata di edificio.

 

6 dicembre 2023

IL NUOVO TAVOLO SINDACALE UNITARIO AGOS


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