Banco Bpm: Esposito (Fisac Cgil), piano industriale con molte contraddizioni

Il commento al piano industriale

Roma, 12 dicembre – “È apprezzabile l’attenzione al tema della sostenibilità, soprattutto in questi tempi, così come è interessante il potenziamento tecnologico ancorché limitato e orientato alla riduzione dei costi anziché alla qualificazione del servizio e al benessere lavorativo. Ma è inaccettabile che si preveda una ulteriore riduzione della pianta organica, quando invece sarebbe necessario piuttosto garantire percorsi professionali effettivi per le donne, anche oltre gli obiettivi e le percentuali dichiarate”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, commenta quanto emerso dal piano strategico di Banco Bpm per il triennio 23-26, presentato oggi dall’amministratore delegato, Giuseppe Castagna.

I tagli sull’occupazione

“Non condividiamo assolutamente le previsioni sull’occupazione – aggiunge -, con un rapporto fatto di due uscite a fronte di un solo ingresso, specie dopo quanto sottoscritto nel nuovo contratto nazionale sul tema della staffetta generazionale. Non è più possibile ragionare di soli tagli occupazionali. Nel piano – prosegue la segretaria generale della Fisac Cgil – si parla di risultati brillanti e si riconosce il merito all’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori di Banco Bpm: condividiamo il giudizio ma riteniamo che la riduzione dell’occupazione non sia la via da perseguire.

La remunerazione degli azionisti

La remunerazione degli azionisti non può e non deve essere a danno del lavoro e dell’occupazione. Dispiace che la ‘solida storia di successo’ sia per gli azionisti ma non certo per le lavoratrici e i lavoratori del gruppo, ancora una volta penalizzati sul fronte dell’occupazione”, conclude Esposito.


Giorgio Saccoia
Ufficio Stampa Fisac Cgil Nazionale
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