FERRARA
FERRARA 10 01 2024
L’Ufficio Studi e Ricerche della FISAC CGIL ha elaborato per la Provincia di Ferrara una serie di dati forniti da Prometeia e da Banca d’Italia.
La ricerca prende spunto da un’analisi della FISAC a livello nazionale a fine 2023, nella quale il tema della desertificazione bancaria assume una particolare rilevanza. Un primo dato di sintesi evidenzia che ogni giorno in Italia poco meno di due sportelli bancari chiudono definitivamente i battenti e con essi oltre 15 dipendenti “spariscono”. Una tendenza negativa che registra meno sportelli, meno servizi per famiglie e imprese, meno dipendenti. Un fenomeno che colpisce prevalentemente il Mezzogiorno, ma anche le aree interne del Paese (e quindi anche del ferrarese). Nella nostra provincia sono presenti molti comuni e frazioni dove bisogna fare diversi chilometri per trovare una filiale bancaria o un semplice bancomat.
Il settore bancario di fatto sta vivendo una situazione estremamente preoccupante. I maggiori gruppi creditizi proseguono, tra digitalizzazione e piani industriali, nell’operazione di desertificazione bancaria e occupazionale.
Una tendenza ancora più grave perché incide in aree del paese caratterizzate da Comuni di minori dimensioni, dove un tessuto finanziario solido è funzionale allo sviluppo economico e al contrasto all’illegalità. Se una banca chiude, si perde un presidio non solo economico e sociale, ma anche di relazioni fra banca – imprese – cittadini e conseguentemente anche di legalità.
È un tema politico per il nostro territorio, che, come noto, ha subito anche la scomparsa delle sue due casse di risparmio locali (Ferrara e Cento) con le conseguenze difficili se non drammatiche (cfr. Carife) per i risparmiatori, per le imprese e per i lavoratori e le lavoratrici del settore.
Non va ignorato l’articolo 47 della Costituzione che prevede una disciplina, un coordinamento e un controllo delle politiche creditizie: è evidente il bisogno di istituzioni centrali e locali che richiamino le banche alla coerenza affinché si facciano carico, in quanto sistema, anche del tema dell’abbandono dei territori da parte degli istituti di credito.
Questo assume maggiore rilevanza alla luce degli utili record che le banche stanno facendo nel nostro paese. L’anno appena passato ha portato nei primi nove mesi circa 15,7 miliardi di utili ai primi cinque gruppi bancari e preannuncia oltre 43 miliardi di utili complessivi per l’intero settore a fine 2023 (una cifra enorme, ben superiore alla manovra finanziaria dello Stato italiano!). Tuttavia il panorama non è certamente roseo per imprese e cittadini che hanno bisogno del credito, soprattutto in determinate aree del Paese.
Ferrara purtroppo non fa eccezione a queste dinamiche nazionali, anzi negli ultimi anni le ha subite più di altri. Nell’ultimo anno le chiusure di filiali sembrano essere rallentate rispetto ai tagli pesanti iniziati nel 2016, ma appare sempre più evidente come il nostro territorio continui a declinare in termini di sostegno creditizio a imprese e privati, malgrado una capacità di risparmio mai venuta meno.
Qualche considerazione sui dati elaborati dall’Ufficio Studi della Fisac nazionale per la nostra provincia.
In primis rimarchiamo che la dinamica della riduzione sportelli a Ferrara risulta più marcata che nel resto della Regione e del Paese. Il calo più marcato si è registrato tra il 2016 e 2017 (-40 sportelli, circa il 24% della riduzione totale della regione), probabilmente riconducibile alla crisi della Carife.
Medesima considerazione dal lato dei dipendenti bancari: la provincia ferrarese accusa un sostanziale e drammatico dimezzamento della forza lavoro bancaria, dinamica registrata più pesantemente tra il 2016 ed il 2017 (-416 addetti). Di fatto la nostra provincia concorre alla riduzione complessiva regionale per quasi il 42%!
Nel periodo in esame il rapporto prestiti erogati/depositi bancari e postali nella provincia di Ferrara risulta sempre inferiore a quelli registrati in Italia ed in Emilia Romagna a conferma di un minor stock di prestiti nel contesto provinciale in relazione alla raccolta locale diretta bancaria e postale. In linea con i trend nazionale e regionale il rapporto è andato progressivamente riducendosi nel periodo 2011-giu 2023.
Il paradosso è ancora più doloroso in una provincia economicamente fragile come la nostra: i risparmi dei ferraresi spesso finanziano attività non presenti sul territorio… A Ferrara si raccoglie denaro che si presta altrove…
Peraltro la contrazione dei prestiti erogati ai residenti nella provincia di Ferrara è stata inferiore alla riduzione rilevata a livello regionale, ma nettamente superiore a quanto osservato in Italia.
La crescita dei prestiti bancari alle famiglie consumatrici (prevalentemente mutui) nella provincia estense registra nel periodo una dinamica molto più contenuta, sia rispetto all’andamento regionale, sia all’andamento nazionale.
Parimenti sottolineiamo il dato allarmante relativo circa la contrazione dei prestiti alle imprese che è stata più elevata rispetto a quella registrata in Emilia Romagna ed alla riduzione sperimentata a livello nazionale.
Come già osservato la dinamica dei depositi bancari e postali è stata espansiva per tutto il periodo osservato nella provincia di Ferrara. Tuttavia il tasso di crescita è stato sensibilmente inferiore (e nel 2023 si è arrestato), sia al tasso medio rilevato a livello regionale, sia al tasso di crescita Nazionale.
In sintesi il tema del credito e della desertificazione bancaria devono diventare degli argomenti prioritari per la prossima agenda politica del nostro territorio.
Non siamo i soli a denunciarlo ed invitiamo in tal senso anche ad un’attenta lettura dei dati e dei report che fornisce la Camera di Commercio sulla nostra provincia: il rapporto tra credito e imprese ferraresi, dopo aver raggiunto il punto di maggior criticità nel 2013, aveva nel tempo mostrato una situazione in progressivo miglioramento con una lenta tendenza positiva. Tendenza che tuttavia si è interrotta nel primo semestre del 2023.
Se si vogliono invertire le attuali dinamiche di declino economico del nostro territorio, le tematiche relative al costo del credito, all’accesso al credito, ai tempi di risposta delle banche alle richieste di finanziamento nella nostra provincia devono essere affrontate a tutti i livelli istituzionali.
Siamo molto rammaricati del fatto che in questi anni si sia persa l’occasione di far veramente partire il Tavolo del Credito, tavolo che dal 2018 è sostanzialmente rimasto fermo, malgrado i contributi concreti che anche il sindacato aveva presentato.
Ci auguriamo che nei prossimi programmi elettorali queste tematiche diventino centrali se non prioritarie.
Noi ci siamo.
Banalmente ricordiamo l’ovvio: senza credito, non c’è né sviluppo, né lavoro.
Fisac Ferrara
Il Segretario Generale
Samuel Paganini