Adele Bei (Cantiano PU 1904 – Roma 1976)
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Operaia, partigiana, sindacalista CGIL.
Legata fin dalla fondazione al Partito Comunista, durante il fascismo Adele uscì e rientrò più volte in Italia per diffondere materiale antifascista.
Nel 1933 venne arrestata e condannata a 18 anni di reclusione. Liberata nel 1943, organizzò la resistenza delle donne a Roma. Dirigente dell’Unione Donne Italiane, in Assemblea costituente sostenne la parità tra uomo e donna.
Usava definirsi “senatrice” e durante il suo mandato sindacale usava la parola “lavoratrici” (fu dirigente della categoria delle tabacchine, tutte donne). Opponendosi al consueto generico maschile “lavoratori” dimostrò di essere una pioniera del linguaggio di genere con decenni di anticipo.
«…non pensate alla mia famiglia, qualcuno provvederà; pensate invece ai milioni di bambini che, per colpa vostra, stanno soffrendo la fame in Italia». (Al processo fascista, 1933)
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