E’ già trascorso un mese dall’inizio della campagna referendaria della CGIL, avviata nel giorno della Festa di Liberazione nazionale.
Il 25 Aprile quest’anno è stato caratterizzato da un ulteriore valore simbolico: la lotta quotidiana contro gli abusi ed i fascismi nei luoghi di lavoro.
La nostra mobilitazione, dai referendum agli scioperi e manifestazioni nel segno della “Via maestra”, ha l’obiettivo di liberare il mondo del lavoro dall’oppressione del precariato, dalle pressioni e dai ricatti .
Quando l’obiettivo è così alto tutti noi ci sentiamo chiamati in prima linea per soddisfare quel bisogno di equità e giustizia che ogni giorno ascoltiamo nei nostri luoghi di lavoro, dai colleghi e dalle colleghe che pur lavorando nel settore finanziario, conoscono di riflesso gli effetti del Job Act che precarizza e mercifica il lavoro, impattando spesso sulle loro famiglie.
Questo è anche ciò che distingue un sindacato generale e confederale come la CGIL da un sindacato autonomo di categoria, non ci limitiamo a rappresentare al meglio i bisogni delle nostre colleghe e dei nostri colleghi ma del mondo lavoro e dei suoi riflessi sulla società.
Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale, deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire, deve essere dignitoso e perciò ben retribuito, deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà.
Anche nel mese di giugno saremo per le strade e nelle piazze a raccogliere le firme e a parlare di lavoro.
Vi aspettiamo !
PER IL LAVORO, METTIAMOCI LA FIRMA
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