Riforma Fornero: Contributo economico alternativo al congedo parentale
La legge n. 92 ha introdotto in via sperimentale per gli anni 2013-2015 la possibilità per le lavoratrici di richiedere un contributo economico, in alternativa alla fruizione del congedo parentale. Tale contributo potrà essere utilizzato per il servizio di baby-sitting oppure per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.
È stato pubblicato sul portale www.inps.it il bando per la presentazione da parte delle madri lavoratrici della domanda di accesso al contributo.
I benefici saranno riconosciuti nei limiti delle risorse economiche indicate dal Legislatore e sulla base di una graduatoria nazionale.
In sintesi:
Soggetti ammessi alla presentazione della domanda sono le madri, anche adottive o affidatarie, lavoratrici (dipendenti o iscritte alla gestione separata) che siano ancora negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio, le lavoratrici (dipendenti o iscritte alla gestione separata) beneficiarie del diritto al congedo di maternità obbligatorio per le quali la data presunta del parto sia fissata entro quattro mesi dalla scadenza del bando, in ultimo, la lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale. In questo ultimo caso, il contributo potrà essere richiesto per un numero di mesi pari ai mesi di congedo parentale non ancora usufruiti, con conseguente riduzione di altrettante mensilità di congedo parentale.
Misura e durata del beneficio: i contributi, di importo pari a 300,00 euro mensili, saranno erogati per un periodo massimo di sei mesi, divisibile solo per frazioni mensili intere, in alternativa alla fruizione del congedo parentale, comportando conseguentemente la rinuncia allo stesso da parte della lavoratrice.
Alle lavoratrici part-time spetta l’accesso al contributo nella misura riproporzionata.
Modalità di erogazione del beneficio: il contributo per la fruizione della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati sarà erogato attraverso pagamento diretto alla struttura prescelta dietro esibizione, da parte della struttura, della documentazione attestante la fruizione del servizio, fino a concorrenza dell’importo di 300 euro mensili, per ogni mese di congedo parentale cui la lavoratrice rinuncia.
Il contributo per il servizio di baby sitting sarà erogato attraverso il sistema dei buoni lavoro da ritirarsi presso la sede provinciale INPS territorialmente competente.