MPS RSA Napoli, Caserta e Benevento: tra motivare e pressare c’è di mezzo la dignità del lavorare

3 - Fisac Cgil

Il 2025 in Banca Mps è iniziato col botto.

È tutto una continua incitazione a tenere “il passo”, neppure fossimo dei cavalli all’ippodromo.

Se si trattasse solo di un’incitazione, ci potremmo anche stare. Qualcuno che detti il ritmo, ci aiuti a superare l’empasse momentaneo, che magari ci supporti nelle criticità coi clienti, sarebbe una gran cosa. Purtroppo, però, la realtà che si vive un po’ ovunque sul nostro territorio è completamente differente.

Decine e decine di e-mail al giorno, con toni aggressivi e incalzanti, alle quali seguono solleciti, anche via teams, se non si risponde in tempi brevi (scusateci se proviamo a lavorare anziché dare soddisfazione agli “inviatori seriali”). Negli uffici centrali attività di routine, ma anche attività complesse e delicate (ad esempio la valutazione del credito o l’analisi e controllo antiriciclaggio), vengono monitorate nei tempi di esecuzione, come se si lavorasse a cottimo o si sfornassero pizze. Nelle filiali pressioni incessanti, controlli giornalieri – quando non addirittura orari – circa lo stato degli appuntamenti, se il cliente tal dei tali è venuto, che ha detto, che ha fatto… cosa onestamente inquietante, oltre che stressante. Il titolare e i responsabili in primis, e tutte le linee commerciali, incluse Pmi e Small Business, sono nell’occhio del ciclone, senza considerare le perenni carenze di organico. Si moltiplicano le “giornate” dedicate a qualcosa. Sale l’ansia da “magazzino” per prestiti, mutui, fast landing, Mlt, pef da inserire. Poi, vuoi per i progetti evolutivi che la banca ha in serbo per la linea, vuoi perché gira che ti rigira gli up-front delle collocazioni dei gestori trainano il conto economico delle filiali, sui colleghi della linea premium ci sono i riflettori puntati, sparati. Per non parlare dei Private e del Family Office. E la situazione attuale dei mercati non aiuta sicuramente a rasserenare il clima.

Ma ci chiediamo: a cosa serve tutta questa pressione? Forse a far lavorare meglio e di più?

Anni e anni di teorie dell’organizzazione del lavoro hanno dimostrato che un lavoratore o una lavoratrice stressato/a produce meno, non di più.

Inoltre, avere come unico obiettivo quello di riempire le caselline, far diventare i bollini da rossi a verdi, sminuisce la professionalità e la dignità di tanti/e bravi/e consulenti che la nostra banca può vantare.

Non siamo scimmie ammaestrate, non accettiamo di dover eseguire senza pensare. E un datore di lavoro che sia assennato neppure dovrebbe chiederci di farlo, perché questa logica al massimo può produrre risultati effimeri nel breve periodo, ma a discapito del clima lavorativo, della qualità del lavoro, del presidio dei rischi, della dignità e della salute di lavoratori e lavoratrici.

I rischi operativi incombono, infatti, quando per riuscire a superare la giornata lavorativa senza troppa frustrazione devi per forza dimostrare di aver prodotto qualcosa, venduto – o meglio piazzato – qualche prodotto. In barba alla centralità del cliente, alle normative che ne richiedono la presenza e quant’altro.

Lavoratori e lavoratrici a cui si impongono anche strumenti “previsionali”, vedi la Dash Evolution Stock e i vari file da compilare con le “predizioni” sui clienti che si incontreranno e la produzione attesa. Ce li spacciano per supporti alla programmazione, ma sono solo l’ennesimo mezzo per controllare e mortificare il lavoro, specie quando poi i risultati differiscono dalle aspettative.

Basta essere trattati in questo modo! Abbiamo dimostrato di sapere svolgere il nostro lavoro, visto che è solo grazie ai lavoratori e alle lavoratrici se MPS è rimasta a galla negli anni di tempesta.

Ora che la Banca è talmente in salute da distribuire fior di dividendi e lanciare OPS su realtà grandi e floride, è arrivato il momento di cambiare registro e motivare seriamente i lavoratori e le lavoratrici, ponendo in essere tutte quelle azioni, ad esempio promozioni, premi e un degno Contratto Integrativo, in grado di restituire merito e soddisfazione nel lavorare per un’azienda del cui risanamento proprio i lavoratori e le lavoratrici sono stati artefici.

14/04/2025

Le segreterie

                                                                       Fisac Cgil Napoli, Caserta e Benevento

                                                                                        Uilca Napoli e Caserta

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