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In data 18/06/2025 si è tenuto al centro della Sardegna, in provincia di Oristano, un evento dal titolo “Una Rete Italiana chiara e semplice – incontro con la Direzione Generale”.
Fa piacere che la D.G. abbia dedicato attenzione alla nostra isola in questo speciale evento di rappresentanza, ma sarebbe stata altrettanto gradita un’attenzione al territorio sardo nella vita lavorativa di tutti i giorni.
Occorre infatti ricordare che a dicembre 2022, sono stati 26 i colleghi andati in esodo, dalla rete filiale e dagli uffici specialistici. A fronte di queste 26 uscite, la Sardegna ha avuto ZERO assunzioni.
Nella terza regione più grande d’Italia sono dieci le filiali Mps rimaste a presidio, con distanze importanti l’una dall’altra in un territorio dove non esistono autostrade o collegamenti ferroviari degni di tale nome. Per tale motivo, già a suo tempo si chiese all’azienda di non utilizzare per il nostro distretto gli stessi parametri, unilaterali, arbitrari e decisamente discutibili, utilizzati a livello nazionale, in merito agli “assorbimenti di personale” nel rapporto dipendenti/filiali.
Il risultato della cronica carenza di personale è oltretutto evidente e sotto gli occhi di tutti: filiali con sempre meno dipendenti e colleghi che sono costretti a lavorare a velocità doppia con rischi operativi, e di salute, ugualmente raddoppiati. E con l’approssimarsi delle ferie estive i disagi all’interno degli uffici e delle filiali non potranno che aumentare.
Tutto questo per cosa? I dipendenti hanno almeno visto riconosciuti i loro sforzi? Nonostante gli ottimi risultati del distretto Sardegna per l’anno 2024, i colleghi che hanno percepito il “bonus pool” sono decisamente inferiori al 50% della totalità dei dipendenti. E ad ogni modo, riguardo agli importi erogati, si tratta comunque di briciole, cifre risibili dedicate al salario variabile rispetto ai miliardi di utili – e rispetto anche alle analoghe erogazioni percepite dalla forza lavoro di banche competitor.
Dopo anni di sacrifici che hanno consentito alla banca di superare anche i momenti più difficili, grazie alla professionalità e alle ristrettezze economiche sopportate, i dipendenti e le dipendenti chiedono di vedere ripagati gli sforzi fin qui fatti, in un momento nel quale gli azionisti ed il top management vengono lautamente remunerati.
Per questi motivi, considerata la situazione di perenne emergenza delle dipendenze Mps in Sardegna, è urgente e indispensabile che l’azienda effettui nuove immissioni di personale verso l’isola, anche in virtù di una prospettiva che rappresenta a senso unico un costante peggioramento della situazione in termini di quantità del personale in forza e di deterioramento delle condizioni di lavoro.
Riteniamo importante precisare che il 31% dell’attuale forza lavoro in Sardegna, 26 colleghi sugli 83 totali, ha più di 55 anni d’età mentre solo il 4% dei dipendenti (3 su 83) ha meno di 35 anni.
In assenza di risposte in merito, a fronte del perdurare del disinteresse dell’azienda verso i riconoscimenti economici per lavoratrici e lavoratori (ovvero premio aziendale e contrattazione di secondo livello) e rispetto all’incremento delle risorse nel territorio, valuteremo la messa in campo di tutte le iniziative formali di confronto e mobilitazione per difendere l’intero corpo di lavoratrici e lavoratori di Banca Mps.