
Report sulle semestrali dei primi 7 gruppi.
Esposito: “È ora che il sistema investa su lavoro e territorio”
Roma, 6 settembre – Utili ancora in crescita per le banche, sempre in calo sportelli e occupati. Nel primo semestre dell’anno, infatti, i primi sette gruppi bancari italiani, ovvero Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bbpm, Mps, Bper, Popolare di Sondrio e Credem, hanno registrato un utile netto complessivo di oltre 15 miliardi di euro, mettendo a segno un +15,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Scendono invece nello stesso periodo gli sportelli sotto la soglia psicologica delle 10 mila unità, per un -6,1% tendenziale. Calo che si registra anche tra gli occupati, diminuiti nello stesso periodo di oltre 5 mila unità (-3,1%) per attestarsi su un totale di poco più di 165 mila lavoratrici e lavoratori. Sono in estrema sintesi i numeri di un report dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil sui bilanci dei primi sette gruppi bancari del primo semestre.
“Numeri che ci restituiscono – osserva la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito – ancora una volta una pioggia enorme di utili, peraltro generati attraverso le commissioni, e quindi grazie al contributo delle lavoratrici e dei lavoratori, mentre continua a diminuire la presenza fisica nei territori e cala ulteriormente il numero degli occupati. È sempre più urgente interrompere questa flessione: non possiamo più tollerare una crescita continua degli utili mentre registriamo chiusure di sportelli e gestiamo la fuoriuscita del personale. Nella convulsa stagione del risiko bancario, in questa battaglia del risparmio, abbiamo di rado sentito parlare di lavoro. È ora che il sistema per intero se ne faccia carico per invertire questo trend una volta per tutte guardando al futuro del sistema bancario con al centro il lavoro e l’interesse del paese. Per questo ribadiamo ad Abi la necessità di arrivare a una convergenza sulle strategie del settore, l’occupazione e uno sviluppo pacifico e sostenibile”.
L’indagine della Fisac Cgil sui primi sette gruppi bancari, che diventeranno sei a fine anno con l’incorporazione di Bp Sondrio in Bper, conferma una redditività sostenuta nonostante il calo del margine di interesse, grazie al contributo positivo delle commissioni, dei risultati finanziari e assicurativi, al contenimento dei costi e alla riduzione delle rettifiche su crediti. L’utile netto del campione risulta così essere pari a 15 miliardi di euro in aumento del 15,9% rispetto al primo semestre 2024.
Nell’analisi la Fisac Cgil rileva che ciò che cambia, al netto del risiko bancario in corso, è la composizione interna dei ricavi. Il margine di interesse risulta in flessione (-5,1%), un evidente segnale di normalizzazione della dinamica dei tassi d’interesse dopo il picco registrato nel 2023-2024. L’abbassamento dei margini creditizi viene però compensato da un andamento in forte crescita delle commissioni nette (+5,5%), spinta dall’incremento delle masse di raccolta amministrata. Cresce anche l’impatto dell’area finanza (+45,7%) e dell’attività assicurativa (+7,6%). In generale si assiste a una piena compensazione tra abbassamento dei margini da credito, con il margine d’interesse unitario che scende di 100 punti base in un anno, e aumento dei ricavi da servizi e investimenti.
Sul fronte dei costi continua la diminuzione delle spese per il personale (-2%). Sul punto, osserva la Fisac Cgil, si registra un’ulteriore riduzione della forza lavoro a livello globale (-5.344 unità) quasi del tutto legata a una riduzione sul mercato italiano (-5.283). I dipendenti in Italia al 30 giugno di quest’anno risultano essere 165.379 (-3,1%). Infine la Fisac Cgil segnala che le filiali dei primi sette gruppi bancari per la prima volta scendono sotto la soglia psicologica delle diecimila unità: nel corso del primo semestre dell’anno le filiali del campione erano pari a 9.873 rispetto alle 10.039 del semestre precedente e alle 10.512 dello stesso periodo dello scorso anno (-6,1%). “Mentre siamo immersi in una fase di profonda trasformazione – aggiunge la segretaria generale della Fisac Cgil -, c’è bisogno che il sistema bancario restituisca una quota dei grandi risultati raggiunti al lavoro, all’occupazione e al paese intero. Non possiamo limitarci a registrare continui record di utili mentre si restringe presenza e occupazione. Serve un segnale, è ora di invertire questa tendenza”, conclude Esposito.