
25 NOVEMBRE
“GIORNATA INTERNAZIONE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE”
La nostra organizzazione è da sempre in prima linea nella difesa della dignità delle lavoratrici e nell’affermazione di una cultura fondata sul rispetto, sulla parità e sulla libertà. La violenza sulle donne non è un fatto privato: è un fenomeno sociale, radicato in squilibri di potere e stereotipi che devono essere smantellati attraverso l’impegno collettivo.
La FISAC CGIL ribadisce con determinazione il proprio impegno storico e quotidiano nel contrasto a qualsiasi forma di violenza contro le donne. La violenza di genere, in tutte le sue manifestazioni – fisica, psicologica, economica, digitale anche nei luoghi di lavoro – è una violazione intollerabile dei diritti umani e un ostacolo alla piena realizzazione dell’uguaglianza.
Da tempo ci impegniamo a:
- Promuovere e rafforzare le politiche di prevenzione nei luoghi di lavoro, contrastando molestie, discriminazioni e ricatti.
- Offrire supporto e tutela alle vittime, attraverso le strutture sindacali anche confederali e la rete dei servizi territoriali.
- Diffondere formazione e sensibilizzazione, rivolte a delegate, delegati, RLS e a tutte le lavoratrici e i lavoratori.
- Lavorare con le imprese per costruire ambienti sicuri e rispettosi, dove la dignità delle persone sia sempre al centro.
Ogni donna, deve poter vivere e lavorare libera dalla violenza e dalla paura. Ogni uomo, ogni lavoratore, ogni cittadino deve sentirsi parte attiva del cambiamento.
La violenza contro le donne è un attacco alla democrazia e ai diritti, continueremo a combatterla, ogni giorno, con fermezza e determinazione.
Esprimiamo forte preoccupazione per gli effetti della manovra finanziaria che, ancora una volta, scarica i costi delle politiche economiche sulle spalle delle donne, aggravando disuguaglianze già profonde nel mondo del lavoro e nella società.
Le scelte contenute nella manovra non affrontano il divario occupazionale di genere, non investono nei servizi pubblici essenziali – a partire da sanità, scuola, welfare territoriale – e non rafforzano le misure che favorirebbero reale autonomia economica e libertà di scelta per milioni di donne, anzi Opzione donna non sarà più una misura accessibile.
L’assenza di investimenti strutturali nei servizi di cura, continua a delegare in modo sproporzionato alle donne il carico di lavoro familiare e assistenziale.
La mancanza di misure efficaci per favorire l’occupazione femminile, in un paese dove il tasso di partecipazione delle donne resta tra i più bassi d’Europa.
Tagli o mancati finanziamenti che colpiscono settori fondamentali come la sanità pubblica, con ricadute pesanti soprattutto sulle donne, principali utilizzatrici e spesso anche lavoratrici del settore.
L’assenza di un sostegno concreto alla genitorialità e a congedi equi, che continui a promuovere una visione stereotipata dei ruoli tra uomini e donne.
Una manovra che non riduce le disuguaglianze, le amplifica.
Una manovra che non sostiene l’autonomia femminile, la indebolisce. Una manovra che non favorisce il lavoro dignitoso, la condanna a nuove forme di precarietà.
Un paese che taglia sul futuro delle donne è un paese che taglia sul proprio futuro.
Per queste ragioni e non solo saremo in tutte le Piazze il
12 DICEMBRE per lo SCIOPERO GENERALE