25 novembre 2025
Oggi, in tutto il mondo, si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne.
Per le organizzazioni sindacali – con CGIL e FISAC in prima linea – questo rappresenta un impegno quotidiano, costante e concreto.
In questi giorni sono molte le iniziative promosse, così come numerose sono le azioni che portiamo avanti con tenacia, determinazione e responsabilità in ogni ambito in cui siamo coinvolti.
Siamo infatti profondamente convinti che il tema delle molestie, della violenza sulle donne e, più in generale, di quella di genere, sia strettamente connesso a quello delle pari opportunità. Per questo deve trovare spazio e attenzione in ogni momento di confronto, trattativa e negoziazione.
Gli effetti della violenza, delle molestie e delle discriminazioni sono evidenti anche nella nostra quotidianità.
Il gender pay gap e la rinuncia al lavoro — spesso legati alla ridotta disponibilità di tempo dovuta agli impegni di cura familiare (part-time, straordinari, trasferte, limitate possibilità di crescita professionale) — rendono le donne più vulnerabili e più facilmente dipendenti dagli uomini.
Allo stesso modo, le molestie nei luoghi di lavoro, quando non denunciate, confinano chi le subisce nell’isolamento e nella marginalità.
Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano quanto sia centrale il ruolo delle organizzazioni sindacali nella prevenzione, nel contrasto e nella riduzione delle cause e delle conseguenze della violenza.
Alla luce di tutto questo, negli ultimi mesi abbiamo ottenuto risultati importanti.
Ieri le O.O.S.S. di categoria e l’ABI hanno prorogato fino al 2027 il protocollo che prevede misure di sostegno alle donne vittime di violenza, attraverso politiche occupazionali dedicate — come l’inserimento tra le categorie protette —, forme più flessibili di lavoro agile che considerino anche le esigenze dei figli delle vittime di femminicidio, la sospensione dei mutui e l’introduzione di specifiche formule di microcredito a favore delle vittime.
Per quanto riguarda MPS, anche grazie alla partecipazione attiva nelle commissioni pari opportunità e welfare, nel recente accordo di luglio 2025 abbiamo ottenuto, come organizzazioni sindacali, l’estensione dei permessi retribuiti di MPSolidale ai casi di violenza domestica e di genere che coinvolgono colleghe e colleghi.
Inoltre, in materia di molestie sui luoghi di lavoro, per evitare l’isolamento della vittima e al fine di negoziare luoghi di lavoro sicuri in cui si riconosca e si combatta ogni forma di violenza, è stata introdotta la figura del “testimone”, ossia la persona che ha assistito direttamente — o è stata informata dalla vittima — a comportamenti inappropriati e che può segnalarli secondo le modalità previste dalla normativa aziendale.
Tanto possiamo e dobbiamo ancora fare, a tutti i livelli e in ogni occasione. Come rappresentanti sindacali della FISAC e della CGIL continueremo a essere presenti e proattivi su queste tematiche: è un impegno che assumiamo con ferma convinzione nei confronti di tutte le iscritte e tutti gli iscritti, per la tutela di lavoratrici e lavoratori, di cittadine e cittadini.
Siamo certi che questa sia la strada giusta: non restare indifferenti e promuovere una cultura della libertà e del rispetto, a partire dalle nuove generazioni, per scardinare quegli stereotipi di dipendenza, inferiorità e discriminazione che, ancora oggi, restano radicati e presenti.
Come testimonia bene il film “C’è ancora domani” il legame tra diritti e violenza di genere è evidente: quando i diritti vengono negati o ignorati, la violenza trova spazio; quando invece le persone si riappropriano della propria dignità e della propria voce, si apre finalmente la possibilità di un domani diverso.
COORDINAMENTO R.S.A. FISAC CGIL MPS
VENETO OVEST – T.A.A.