“Le crisi bancarie – ha spiegato Patuelli – ci producono una reazione etica, innanzitutto verso coloro che hanno amministrato male le banche in un periodo di crisi e, quindi, restiamo in attesa delle indagini giudiziarie e dei procedimenti in atto. Inoltre, siamo imbestialiti per dover pagare le conseguenze di questi dissesti, perché tutte le banche italiane stanno per pagarne le conseguenze, in un’Europa che contemporaneamente con fondi pubblici in Germania salva una banca di Amburgo” (da Repubblica del 29/11 intervista a Patuelli Presidente ABI) Abbiamo estratto questo passaggio di una intervista, certamente più articolata, al Presidente ABI Antonio Patuelli, evidenziando che, come al solito, anche di fronte alla triste evidenza dello scempio che hanno compiuto le scelte di certi amministratori e/o dirigenti ci si limita alla REAZIONE ETICA. Sarebbe invece possibile determinare ben altre reazioni, promuovere almeno azioni di responsabilità, che però casualmente trovano sempre il parere contrario dei soci di maggioranza (leggi Fondazioni) che evitano ai colpevoli di essere direttamente chiamati in accusa. Si veda a questo proposito quanto successo anche di recente alla CARIM in cui è stata proprio la Fondazione, con il suo parere contrario, a bloccare ogni tentativo in proposito. Caro Presidente dell’ABI, dopo avere azzerato tutti i risparmi di centinaia/migliaia di famiglie, avere messo in crisi centinaia di posti di lavoro, vedere che l’unico richiamo che viene mosso da parte sua a queste classi dirigenti è una REAZIONE ETICA (in attesa dei procedimenti giudiziari che ovviamente avranno i loro tempi ….) non può che farci ridere amaramente, dato che non è nelle nostre prerogative suscitare la risposta che meriterebbero. Veda Lei se intende agire, o continuare a riderci sopra.