Nell’ultimo incontro svoltosi le OO.SS. hanno rilasciato all’azienda le loro deduzioni in ordine ai costi del personale. In particolare, hanno contestato con forza che debbano essere scaricati sul personale in termini di (ulteriori) tagli voci di costo come, a titolo di esempio, i rimborsi al personale per missioni e formazione obbligatoria; i compensi degli organi amministrativi; le consulenze. E’ chiaro infatti che, fino a che queste voci vengono inserite e mantenute nel totale dei costi da ridurre, nessuna manovra risulterà essere mai sufficiente a raggiungere l’obiettivo. Tutto questo in un’azienda che, con il contributo fondamentale dei lavoratori, sta per ridurre il suo personale da circa novecento a circa cinquecento persone, con una manovra che non conosce eguali nel mondo bancario.. Le rappresentanze sindacali hanno inoltre contestato l’impostazione aziendale che, mentre pretende di tagliare di netto parti di retribuzione regolarmente incassate, in molti casi, da oltre trent’anni, esclude in ogni caso e a priori qualunque analisi e intervento sui trattamenti ad personam negoziati individualmente, in particolare quelli che maggiormente incidono sul totale dell’emolumento. A dimostrazione della volontà negoziale, le OO.SS. hanno peraltro proposto all’azienda, nell’ambito di una manovra improntata ad equità, di valutare l’armonizzazione immediata e di fatto dei trattamenti integrativi con quelli applicati nella banca del probabile acquirente. Anche solo questo passo permetterebbe di affrontare le questioni relative in un’ottica complessiva. Se non vi saranno sviluppi negoziali in un tempo molto rapido, seppur rispettoso delle necessarie relazioni tra i vari soggetti in campo, sarà inevitabile per i sindacati recarsi dall’interlocutore di livello superiore nonché dichiarare le azioni di lotta per cui abbiamo avuto mandato dall’assemblea, che includono anche una verifica puntuale della corretta applicazione di alcuni punti dell’accordo di fine anno.