“Siamo tutti sotto attacco, mai come in questa fase sono a rischio i diritti conquistati nel corso degli anni”. Con queste parole i sindacati hanno chiamato a raccolta i dipendenti di Unipol a scioperare oggi, per tre ore (dalle 8.30) davanti alla sede del colosso assicurativo in via Stalingrado a Bologna, contro il piano di 2.240 esuberi a valle dell’operazione Fonsai (di cui 230 sotto le Due torri). Ne è nato con corteo di circa 200 persone che ha percorso via Stalingrado dalla vecchia sede al nuovissimo palazzo della compagnia assicurativa: sotto una pioggia battente, aperto da una bara in cui erano simbolicamente seppelliti i “valori” Unipol, il ‘serpentone’ dei lavoraratori ha invasa la nuova sede e sfilato nei corridoi. I “2.240 esuberi possono essere ovunque, chiunque può essere colpito”, avvertono Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca, Fna, Sfnia che accusano “La vecchia Unipol dei valori è ormai deceduta”. In particolare, perchè si profilano “licenziamenti e trasferimenti” a fronte di “bilanci ultra milionari, lauti stipendi agli amministratori”. Di qui la chiamata alla lotta: l’adesione allo sciopero è stata definita, nei volantini sindacali, “condizione indispensabile per la riuscita della lotta: occorre impegnarci tutti in prima persona”. Ag. Dire (www.dire.it)