Pistoia: Conti correnti sempre più a picco

Il Tirreno – di Lorenzo Carducci

L’inflazione galoppante, le speculazioni e il mancato adeguamento di stipendi e pensioni asciugano i conti correnti degli italiani, sempre più costretti a impiegare i risparmi messi precedentemente da parte per far fronte alle spese. Dopo anni di accumulo, per la prima volta il trend diventanegativo.

I numeri

Ben 25 miliardi erosi dai depositi nei soli primi 4 mesi del 2023, come riporta il Sole 24 Ore elaborando i risultati estratti dalla banca dati Infostat della Banca d’Italia, aggiornati allo scorso aprile. Un quadro che vede particolarmente sofferente la provincia di Pistoia, il cui assottigliamento del -4% dei conti correnti bancari negli ultimi 12 mesi non ha eguali in Toscana (la media regionale è del -2, 4%) e supera abbondantemente anche la media nazionale del -2, 6%, in un panorama che paradossalmente evidenziale maggiori diminuzioni nel ricco Nord Ovest dello stivale (-4, 5%), complice l’incidenza di investimenti in strumenti finanziari momentaneamente redditizi, al contrario invece del Sud (-0,7%) . Pistoia dunque figura tra le 41 province interessate da cali oltre la media statale e a sua volta tra le 6 di queste con importo medio pro capite dei depositi inferiore alla media. I risparmiatori pistoiesi sul conto hanno mediamente 17.921 euro, quart’ultimo valore del Granducato peggio solo Grosseto, Livorno e Prato e perciò altrettanto nettamente al di sotto dello standard regionale (19.206 euro) e nazionale (18.755 curo) . Numeri che come sempre però vanno interpretati e contestualizzati.

Problemi e prospettive

«Il calo dopo anni dei depositi bancari di italiani e toscani è sotto gli occhi di tutti apre Paolo Cecchi, segretario generale Fisac Cgil Toscana -. Ciò è dovuto all’estrema difficoltà in cui versa l’economia nazionale (Pil negativo nel terzo trimestre dell’anno, nda), con ampi strati di popolazione più debole, specialmente i pensionati, che non hanno alternative all’impiego dei propri risparmi. D’altra parte i più abbienti prelevano denari dai propri conti correnti per investire in strumenti finanziari che rendono di più rispetto a prima. Questo consente loro di resistere meglio all’inflazione (secondo gli ultimi aggiornamenti intorno al 6%, nda), evitando che i loro soldi continuino a perdere valore». Geolocalizzando la disamina sul nostro territorio, Cecchi sottolinea come «dall’analisi sulla desertificazione degli sportelli bancari emerge che la zona montana di Pistoia è quella che hapiù difficoltà, abbandono dettato dai pochi depositi e investimenti da parte delle imprese. Un ruolo importante viene giocato infatti dalle crisi aziendali». Oltretutto, nel solo comune di Pistoia il reddito medio aggiornato all’anno di imposta 2021 è di 20.928 euro, appena in media italiana. Ma smarcare la dimensione locale da quella globale è praticamente impossibile. «Vista l’inflazione così alta e l’assenza di meccanismi di protezione per pensioni e stipendi le osservazioni del segretario toscano bancari Cgil siamo di fronte a una patrimoniale non detta sulle ricchezze dei cittadini, che vedono comprimersi il proprio potere d’acquisto. Inoltre in un paese con forti disuguaglianze, mi concentrerei sulle persone che iniziano a intaccare i propri risparmi perché non riescono a far fronte alle spese, anche a causa del l’aumento dei costi. L’inflazione del carrello della spesa è sempre intorno al 10%: nel 2022 è pesata il 6% per i redditi medio-alti, per quelli bassi il doppio. Una fascia della popolazione sta avendo sempre più problemi. Alla base c’è una speculazione finanziaria senza regole, che ha effetti su inflazione e tassi». Scommesse a rialzo sull’andamento dei prezzi che causano il disastro inflazionistico danneggiando l’economia reale.

I consigli

«Dal punto di vista sindacale, la soluzione è rinnovare contratti e proteggere meglio le pensioni conclude Paolo Cecchi-. Riguardo all’aumento dei tassi di mutui e finanziamenti le scelte da valutare ad oggi, sperando in misure più strutturali, sono il trasferimento di finanziamenti presso banche che abbiano offerte più vantaggiose o il passaggio da tasso variabile, situazione del 14-15% della popolazione toscana, al tasso fisso previsto dalla legge, così da difendersi dagli aumenti».

 

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