![]() LOMBARDIA |
![]() |
La voce delle donne iraniane: “è solo la voce che resta”
Il coordinamento donne della Fisac di Milano e Lombardia ha organizzato il 18 dicembre una lettura per ascoltare, con le parole di potenti scrittrici e poetesse iraniane, la voce di tutte le donne di quel bellissimo e tribolato paese.
Lina, Maria, Simonetta sono state le lettrici: partendo da una propria esperienza personale si sono ritagliate negli anni il ruolo di portavoce di tutta la ricchezza della letteratura e della poesia femminile in Iran, fatta di storie, di esperienze, alcune crude e dolorose altre amorevoli, altre di lotta, carcere ed esilio.
Come scrisse la poetessa Forough Farrokhzad “è solo la voce che resta” e questa voce ha risuonato nel cuore di ogni persona presente.
Milano 19 dicembre 2023
Fisac CGIL Milano e Lombardia
Le autrici dei pezzi contenuti nel reading:
Fereshteh Molavi
E’ nata a Teheran nel 1953 vi ha vissuto e lavorato fino al 1998 quando è emigrata in Canada.
Molavi ha pubblicato molte opere di narrativa e saggistica in persiano in Iran e in Europa. Ha ricevuto premi per il romanzo e la traduzione. Il racconto da cui sono tratti i brani: La signora senza cagnolino è contenuto in: Anche questa è Tehran, credetemi!
Forough Farrokhzad
Teheran vissuta tra il 34- 67
Di famiglia medio borghese, dopo la scuola dell’obbligo non si diploma ma si dedica per un periodo allo studio della pittura.
Scrittrice precoce, si fa notare a metà anni ’50 con la raccolta Prigioniera, le cui liriche, così come il titolo, sono per lo più autobiografiche.
Rovescia la tradizione poetica facendo dell’uomo, l’oggetto esplicito di amore e desiderio. I suoi testi sono una protesta contro la società conservatrice. I brani sono tratti da: È solo la voce che resta: canti di una donna ribelle del Novecento iraniano.
Gohar Homayounpour
1977, scrittrice e psicoanalista.
Ha fondato e dirige il Freudian Group di Tehran. È membro del Scientific Board al Freud Museum di Vienna. I testi sono tratti da: Una psicoanalista a Teheran.
Mashid Alinejad
Nata come Masoumeh Alinejad, è stata politicamente attiva fin da giovane.
Nel 1994 venne arrestata per aver prodotto volantini critici nei confronti del governo. Giornalista e scrittrice. Testi tratti da: Il vento fra i capelli.
Nel 2014, ha lanciato My Stealthy Freedom, una pagina Facebook che invitava le donne iraniane a pubblicare foto di se stesse senza hijab. La pagina ha rapidamente attirato l’attenzione internazionale. Vive sotto scorta negli Usa.
Madjidi, Maryam
Nata in Iran nel 1980 e si trasferisce in Francia nel 1986. Si reca per la prima volta in Iran nel 2003, il suo romanzo d’esordio: “Io non sono un albero” ha vinto il Premio Goncourt opera prima.
Mahvash Sabet
Licenziata dal suo lavoro d’insegnante nella scuola pubblica e incarcerata per motivi religiosi nel 2008 insieme con altri sei leader della religione bahà’i. Ha scritto le sue poesie durante la detenzione.
Liberata nel 2017 è stata nuovamente riarrestata e reclusa dal 31 luglio scorso.
I testi proposti nel reading sono tratti da: Poesie dalla prigione.
Shahrnush Parsipur
Ha lavorato per la Radio-Televisione iraniana con funzioni di editor e produttore di programmi.
Perseguitata sia dalla polizia segreta dello Scià, che dai rivoluzionari islamici, nell’estate del 90, pubblica il romanzo “Donne senza uomini” per il quale finisce nuovamente in carcere.
Tutti i suoi romanzi, eccetto uno, sono banditi dall’Iran. Vive in esilio negli Usa. Il testo tratto da, Le esecuzioni fa parte di Scrittori dal carcere, antologia PEN di testimonianze edite e inedite.
Shokoofeh Azar
Nata nel 1972 è una scrittrice e pittrice iraniana.
Ha lavorato come giornalista. Dal 2011 vive in Australia con lo status di rifugiata politica.
L’illuminazione del susino selvatico, è stato scritto originariamente in persiano e pubblicato in Australia nel 2017. Il libro è stato candidato allo Stella Prize 2018 e all’International Booker Prize 2020.
Simin Behbahani
Teheran 20/6/27- Teheran 19/8 2014.
Lasciò gli studi a metà delle scuole medie, dopo uno scontro con il preside della scuola.
Dopo il matrimonio, finì le scuole superiori e, in seguito, venne ammessa alla facoltà di giurisprudenza.
I suoi testi contengono spesso una riflessione sulle condizioni sociali e le conseguenti ripercussioni nella sfera delle emozioni individuali.
Anche se nel reading non sono stati inclusi suoi brani non dimentichiamo Shirin Ebadi: Dal 1975 al 1979 ha ricoperto la carica di presidente di una sezione del tribunale di Tehran. Dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 in quanto donna, fu costretta ad abbandonare la magistratura. Nel 1992 ottenne l’autorizzazione a operare come avvocata e aprire uno studio proprio. Come avvocata si è occupata di casi di liberali e dissidenti in conflitto con il sistema giudiziario iraniano e ha rappresentato la parte civile in processi contro membri dei servizi segreti iraniani. Nel 2003 ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Ha sostenuto la causa dei sette leader Baha’i di cui faceva parte Mahvash Sabet. Nel 2009 dopo il secondo mandato di Ahmadinejad per motivi di sicurezza non è più rientrata in patria e vive in esilio. |
I brani del reading sono tratti dai seguenti testi:
Donne senza uomini / Shahrnush Parsipur – a cura di Laura Chiappella; introduzione di Paola Monteverdi. Pubblicazione: Milano – Tranchida, stampa 2009 Pag 28 e 77 |
Scrittori dal carcere – antologia PEN di testimonianze edite e inedite / prefazione di Josif Brodskij; cura di Siobhan Dowd ⇒ https://milano.biblioteche.it Milano – Feltrinelli, 1998 brano tratto da “Le Esecuzioni” |
Il vento fra i capelli: la mia lotta per la libertà nel moderno Iran / Masih Alinejad con Kambiz Foroohar Roma – Nessun dogma, 2020 Pag 157/158 |
Io non sono un albero: storia di un esilio persiano / Maryam Madjidi | traduzione di Simona Munari Milano – Bompiani, 2018 Brani dalle pag 28 e 39 +134 e 136 + “C’era una volta” |
Shokoofeh Azar – l’Illuminazione del susino selvatico | traduzione dall’inglese di Silvia Montis Roma – Edizioni e/o, 2020 Brani dalle pag 96, 98, 99 |
Anche questa è Tehran, credetemi! [racconti di scrittrici iraniane] / a cura di Leila Karami Fasano – Schena, 2016 Dal racconto: “La signora senza cagnolino” di Fereshteh Moulavi Pag 155-156, 160 |
Una psicoanalista a Teheran / Gohar Homayounpour – prefazione di Abbas Kiarostami; postfazione di Lorena Preta Milano – Raffaello Cortina, 2013 Brani dalle pag. 97, 113, 115 |
È solo una voce che resta di Forugh Farrokhzad Riccardo Condò Editore, 2018 – Traduzione di Faezeh Mardani Poesie scelte: “Il mio amato” pag. 119- 121 “È solo una voce che resta” pag. 223 |
Poesie dalla prigione / Mahvash Sabet – a cura di Faezeh Mardani e Julio Savi Milano – Edizioni del Verri, 2016 Poesie scelte: “Anima del mondo” pag. 207, “Scroscio” pag. 213, “Tu mi precedi” pag. 225 |
A cura di Nahid Norozi “La mia spada è la poesia” – Versi di lotta e d’amore della poetessa persiana Simin Behbahāni Brani tratti dalle Poesie “Havu” pag. 88 “Richiamo alla preghiera” pag. 70 “Ti ricostruirò mia patria” pag. 138 |
ARTICOLO CORRELATO:
Coordinamento Donne FISAC Milano e Lombardia: ‘La voce delle donne iraniane’