Prato – Pistoia: “La desertificazione bancaria colpisce i fragili”

da La Nazione – di Saverio Melegari

Sembrano davvero lontani i tempi delle file in banca per versamenti, pagamento di F24 o per andare a investire i propri risparmi.

Oggi si può fare comodamente tutto da casa visto che ogni istituto di credito ha sviluppato il servizio di «Home banking» e, così, sempre meno persone ricorrono allo sportello: di conseguenza, serve meno personale e le filiali vengono tagliate. Un fenomeno particolarmente attuale anche nella nostra provincia, come dimostra la stima fatta dal segretario Fisac Cgil di Pistoia Prato, Leonardo Bardi, coi dati aggiornati al 31 dicembre scorso.

In dodici anni, quindi dal 2012 in poi, sono state chiuse 88 filiali: considerando che, all’epoca, erano 186 e adesso sono 98 vuol dire che il 47% delle banche hanno chiuso i battenti, quasi una su due. A livello provinciale, poi, ci sono altri dati che preoccupano. Marliana, per esempio, è il primo comune che non ha più né una filiale e né uno sportello bancomat, tanto che i residenti devono andare nelle zone limitrofe.

A Sambuca Pistoiese e Uzzano, invece, c’è una sola banca aperta e in altri cinque comuni ce ne sono soltanto due a testa. «Queste chiusure afferma Leonardo Bardi sono principalmente frutto della riduzione dei costi da parte degli istituti bancari, il tutto a favore della ‘digitalizzazione forzata’ dei clienti, ovvero si obbliga le persone a munirsi di smartphone o computer per poter fare le operazioni basilari.

Ci sono, però, le persone più anziane che non sono in grado di affrontare questo cambiamento e devono fare dei chilometri anche soltanto per prelevare.

Una ricerca Fisac ha evidenziato che, più lontani sono i centri direzionali delle banche, e minore è il flusso di credito che viene erogato alle piccole imprese sotto i 20 dipendenti». Una situazione che, secondo la sigla sindacale che fa capo alla Cgil, comporta ulteriori problemi per la fascia fragile della popolazione:«Il disservizio c’è, nonostante gli istituti bancari lo neghino. I clienti che vogliono recarsi in filiale si ritrovano ad affrontare code allo sportello delle poche filiali rimaste conclude mentre i lavoratori del settore hanno maggiori carichi di lavoro dovuti alla diminuzione di personale e al raggruppamento delle filiali. Inoltre devono gestire una clientela sempre più arrabbiata».

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