LOMBARDIA
COMUNICATO
“Fa la cosa giusta? “Facciamo la transizione Giusta!
In un gremitissimo stand della CGIL Lombardia in “Fa la cosa Giusta”, sabato 23 marzo si è discusso di transizione “giusta”, moderatore Marco Mandrini CGIL Lombardia, con Alessandro Pagano, Segretario generale della CGIL Lombardia, Gabriele Rocchi della Segreteria CGIL Lombardia, la professoressa Ilenia Rossetti dell’Università Statale di Milano, il professor Marco Grasso dell’Università Milano Bicocca e Simona Re del Climate Media Center Italia.
Dalla discussione sono emersi diversi punti di attenzione: dalla necessità di assumere la transizione ecologica come una priorità politica e quindi di crescita di diritti per cittadini e cittadine, all’approfondimento sulle opportunità di nuova occupazione, alla salvaguardia della salute e allo sviluppo della società in senso solidale.
L’innovazione da sola non fa transizione: le grandi imprese del fossile non si trasformeranno in “BIG GREEN” senza opporre resistenza, cosa che infatti stanno operando senza sosta e in modo rapace: il “business as usual”, nel solo 2023, ha rimpinguato le casse delle prime cinque compagnie di gas e petrolio per oltre 250 mld di USD.
Del fronte di chi si oppone alla transizione fanno parte i negazionisti del cambiamento climatico ma, allo stesso modo e in forma più subdola, gli attendisti che propongono soluzioni di lungo/lunghissimo periodo come il processo di cattura delle emissioni o la fissione nucleare: la comunicazione deve assumersi un ruolo fondamentale per scardinare una narrazione opaca o semplicemente omissiva; la ricetta? Fornire informazioni da fonti accreditate e lavorare in modo equilibrato sulle emozioni delle persone, evitando l’eccessiva drammatizzazione e veicolando la transizione verso l’energia pulita non come una scelta ma come un valore condiviso.
La CGIL ha assunto le due grandi transizioni, quella ecologica e quella digitale, all’interno di numerose piattaforme di rinnovo contrattuale, alcune poi già siglate come contratti, a partire dal contratto Abi siglato a novembre 2023.
Rappresentare il lavoro nella transizione è una responsabilità che la CGIL ha quindi già accettato anche in considerazione del fatto che in Italia scontiamo un sistema politico molto debole, senza una politica industriale complessiva.
In questo il Sindacato ha un ruolo fondamentale da svolgere: ricercare il consenso di lavoratrici e lavoratori e del mondo delle imprese sulla necessità della transizione come opportunità per lavorare in salute e sviluppare nuova occupazione in prospettiva.
I dati mondiali, su questo tema, sono eloquenti: la transizione nel 2023 conta, a livello mondiale, 36 mln di occupati per l’energia pulita contro i 32 mln di lavoratori nel fossile.
Tuttavia il mercato, da solo, va nella direzione del profitto massimizzato e sul breve termine, marginalizzando la tutela dell’occupazione e del benessere collettivo: è indispensabile per il Sindacato stringere alleanze con centri di studi, università, associazioni, la società civile, perché solo mettendo in campo politiche “giuste” si può arrivare nel 2050 al 100% della transizione.
La CGIL vuole essere parte di questo percorso di cambiamento e vuole guidarlo, raccogliendo consenso da tutti gli attori: un consenso consapevole e razionale, non arroccato su posizioni insostenibili per chi ha genuinamente a cuore il futuro delle nostre comunità.
Milano 26 marzo 2024
Fisac CGIL Lombardia