Toscana: calano sportelli e dipendenti: l’allarme Fisac Cgil

Secondo i dati Bankitalia continua la riduzione degli sportelli bancari nella nostra regione nel 2023 e ancora in calo il numero dei dipendenti, quest ultimo fenomeno risulta in modo più accentuato rispetto al dato nazionale (così come avvenuto anche lo scorso anno).

Paolo Cecchi (Fisac Cgil Toscana): “la rivoluzione digitale in atto, acuita da scelte aziendali sempre più indirizzate al profitto, penalizzano i territori e i cittadini, in specie nelle aree interne”. “ E’ fondamentale che le istituzioni e le aziende di credito gestiscano in modo più coerente questo processo al fine di non lasciare da soli i cittadini più deboli”.

In Toscana, dal 2022 al 2023, si sono persi 60 sportelli bancari (-3,8%). La maggior parte di questi sono su Firenze (12), ma sono le province più piccole a segnare gli andamenti peggiori come Pistoia (-8,7%) o Massa Carrara (-7,9%). Il dato regionale è in linea con quello nazionale.  Analogo andamento se si fa riferimento agli ultimi 15 anni: la Toscana perde più di un terzo delle agenzie (-33,4%) con Pistoia (-44,4%)  e Prato (-41,2%) le province che segnano le peggiori performance.

Sportelli

Var 23/15 2023 2022 2015
Arezzo -34,8% 137 144 210
Firenze -33,5% 397 409 597
Grosseto -25,7% 110 116 148
Livorno -31,5% 137 142 200
Lucca -34,8% 161 168 247
Massa Carrara -33,3% 70 76 105
Pisa -28,5% 201 206 281
Pistoia -44,4% 95 104 171
Prato -41,2% 67 68 114
Siena -30,1% 137 139 196
Toscana -33,4% 1.512 1.572 2.269
ITALIA -33,4% 20.161 20.985 30.258

Con riferimento al numero di sportelli ogni 100.000 abitanti (che segnala il livello di capillarità del “servizio bancario”) prosegue  la riduzione per tutte le realtà toscane. Seppur rispetto alla media nazionale (34 ogni 100.000 abit)  la situazione locale risulta migliore (41 /100.000) il dettaglio per provincia  conferma ancora una volta una maggiore e progressiva rarefazione nelle province più piccole come ad esempio Massa(-7,5%), Pistoia (-8,3%) o Arezzo (-4,7%). Stabili invece il numero dei comuni bancati.

I dati di Banca d’Italia continuano invece a raccontare una decisa diminuzione dei dipendenti bancari: in Toscana il calo è più accentuato rispetto al dato italiano. Nel 2022 i lavoratori nel settore in Toscana erano 18.573 e in Italia 264.132, e nel 2023rispettivamente 17.962 e 261.976. A livello provinciale Firenze è la realtà territoriale che perde di più (-8%). Nel 2015 i dipendenti in Toscana erano 24.156 e a livello nazionale 302.729.

Dipendenti Bancari

2023 2022 2021
Arezzo 1.090 1.093 1.164
Firenze 5.981 6.500 6.748
Grosseto 687 687 766
Livorno 903 909 1.005
Lucca 1.148 1.167 1.273
Massa Carrara 480 510 521
Pisa 1.534 1.610 1.715
Pistoia 847 899 927
Prato 710 744 763
Siena 4.584 4.458 5.680
Toscana 17.962 18.573 20.560
ITALIA 261.976 264.288 269.779

Secondo Paolo Cecchi, segretario generale di Fisac Cgil Toscana: “I dati confermano il calo continuo e, direi, inesorabile rarefazione della presenza degli sportelli bancari, ma soprattutto dei dipendenti, nella nostra regione. Quest ultimo dato probabilmente risente anche delle politiche di delocalizzazione e diversa articolazione operativa dei vari gruppi bancari e finanziari per cui occorre altresì tener conto di una più puntuale valutazione dei lavoratori che operano in attività “parabancarie”. E’ evidente come le scelte delle banche, che stanno desertificando progressivamente il nostro paese (soprattutto il centro e il sud), e la nostra regione nello specifico, non tengano di alcun conto della complessità geografica e sociale della Toscana. Inoltre, si sottovaluta ancora una volta i ritardi, in termini di conoscenza digitale e finanziaria, di molta parte della popolazione che viene penalizzata dalla chiusura massiva delle agenzie; anche lo stesso moltiplicarsi delle frodi e delle truffe on line ne sono un naturale portato.”

Prosegue Cecchi: “Rinnoviamo ancora il nostro appello alle istituzioni e alle aziende di credito a trovare soluzioni opportune per il bene dei cittadini: gli sportelli mobili presenti a giorni alterni già sperimentati in alcune aree del Paese oppure l’integrazione con altre tipologie di servizi possono dare risposte a questo problema, insieme ad un’ampia campagna di educazione finanziaria per i cittadini toscani al fine di accrescere le conoscenze digitali e bancarie. La Fisac, come sempre, è disponibile a confrontarsi con le proprie proposte”.

Pulsante per tornare all'inizio