Fondi pensione, dimmi che comparto hai e ti dirò chi sei !
Dal sito: www.itinerariprevidenziali.it
di Michela Camilleri
Dalla scelta del comparto d’investimento si dovrebbero dedurre alcune caratteristiche individuali dell’iscritto al fondo pensione ma, in realtà, dati alla mano, non è sempre così. Quanto il comparto scelto è coerente con il profilo dell’aderente?
In materia di fondi pensione, si discute da lungo tempo su come incentivare le adesioni, tra proposte di un nuovo semestre di silenzio-assenso e ampliamento dei vantaggi fiscali. Tuttavia, il dibattito non può esaurirsi all’atto dell’iscrizione: quando si parla dunque di previdenza, non solo complementare, occorre porre l’attenzione anche sul tema dell’adeguatezza delle prestazioni. Uno dei modi per farlo (ma le variabili da considerare sono molteplici, tra cui il livello della contribuzione) è valutare la coerenza dellescelte di investimento rispetto al profilo dell’iscritto.
Come si posizionano, dunque, gli iscritti nei diversi profili di investimento proposti dai fondi pensione? Per procedere all’analisi vengono in aiuto i dati COVIPrelativi alla distribuzione degli iscritti per comparto di investimenti e alla loro esposizione alla componente azionaria. Calcolare la quota di azioni presente nei portafogli dei singoli iscritti non è un semplice esercizio finanziario ma consente di trarre indicazioni circa l’adeguatezza del comparto di investimento scelto rispetto all’obiettivo previdenziale, nonché sulla coerenza riguardo ad alcune caratteristiche individuali di tipo socio-demografico come, ad esempio, l’età.
Articolo completo su: www.itinerariprevidenziali.it
Approfondimenti su: www.pensionielavoro.it
Cdp e capitale privato. Il fondo dei fondi per rilanciare le Pmi
Dal sito: www.repubblica.it
di Giuseppe Colombo
La Cassa al 49% nel veicolo per spingere il risparmio verso le piccole e medie imprese. Il sottosegretario all’Economia Freni: “Siamo a un passo”.
L’investitore di punta è stato scelto: Cassa depositi e prestiti. Attraverso Patrimonio Destinato, lo strumento creato nel 2021 per sostenere le imprese, sarà il pilastro del “Fondo dei fondi”, la “scatola” degli investimenti che il governo sta progettando per sostenere le pmi. A fianco della Cassa. Che avrà una quota del 49%, l’esecutivo punta ad aggregare banche, assicurazioni, fondi pensione.
INVESTIMENTI SOSTENIBILI, COME SI MUOVONO GLI ISTITUZIONALI TRA SFDR E SRD II
Dal sito: https://fundspeople.com/
Le iniziative regolamentari avviate in sede europea forniscono la base per la verifica dello stato dell’arte delle scelte in tema di investimento sostenibile degli operatori istituzionali. Appunto da questo substrato normativo prende il via l’analisi di Mefop nel primo osservatorio sulle “scelte sulla sostenibilità dei fondi pensione e delle casse di previdenza”. Il report, curato da Maria Dilorenzo, Antonello Motroni e Daniela Vitale, ricorda come la Shareholder Rights Directive II (SRD II) e la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) abbiano operato una trasformazione radicale nelle informative degli investitori istituzionali in quanto “richiedono alle entità finanziarie di rendere disponibili pubblicamente (e per quanto riguarda SFDR in modo standardizzato) le informazioni sulle scelte effettuate relativamente ai profili degli investimenti sostenibili”. Il tema è ampio, e comprende tutti i player istituzionali dai fondi pensione (siano essi negoziali, preesistenti o aperti) alle casse di previdenza. Per queste ultime, tuttavia, non trovano applicazione le due normative citate, di conseguenza Mefop si limita ad analizzare come le casse comunicano i propri profili di sostenibilità e i risultati raggiunti tramite i propri siti web.
Fondi pensione e SFDR
Nello specifico dei fondi pensione e nel dettaglio della disclosure imposta da SFDR, i dati analizzati da Mefop (dalle note informative presenti sul sito al 30 novembre 2023) si riferiscono a un campione di 73 fondi pensione di cui 33 negoziali (FPN), 20 preesistenti (FPP) e 20 aperti (FPA) per un totale di 138 miliardi di euro di attivi al 31 dicembre 2022, pari al 90% del totale ANDP.
È bene specificare, in prima battuta, che SFDR impone una doppia disclosure: a livello di entità e a livello di prodotto (ossia i comparti disponibili per gli iscritti). L’informativa si riferisce alla “integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti”; e alle “scelte inerenti ai fattori di sostenibilità” ossia alla scelta di considerare o meno i PAI sui fattori di sostenibilità.
Articolo completo: fundspeople.com
Fondi pensione negoziali: anticipazioni del mese di aprile
Dal sito: www.mondoinstitutional.com
Aprile si avvia a terminare in rosso per i Fondi pensione negoziali, ma i rendimenti da inizio 2024 restano in territorio positivo
Fondi pensione negoziali si avviano a chiudere il mese di aprile con un rendimento medio in calo di -1,04%, complice non solo le tensioni geopolitiche che continuano senza sosta, ma anche la decisione della Fed di attendere tempi migliori per attuare un allentamento della stretta monetaria a causa di un mercato ancora molto forte. Questo è quanto emerso dalla consueta analisi mensile condotta da MondoInstitutional sui primi dati pubblicati da 17 Fondi pensione e relativi a 55 comparti. Il rendimento da inizio anno scenderebbe così al +1,46%.
Guardando alle diverse categorie, nel mese preso in considerazione le migliori performance sono riferibili ai comparti Monetari con -0,23%. Seguono gli obbligazionari diversificati con -0,50%, i bilanciati obbligazionari con -1,16%, i bilanciati azionari con -1,56%, i bilanciati con -1,65% e gli azionari con -2,35%.
Passando alle singole linee di investimento, ai primi posti della classifica mensile troviamo il Garantito TFR di Solidarietà Veneto con +0,22%, seguito dal Comparto Garantito di Fondo Perseo Sirio con +0,04%, dal Monetario Plus di Cometa con +0,01%, dal Garantito di Byblos con -0,05%, dal Garantito di Fonchim con -0,24% e dal Garantito di Eurofer con -0,28%.
Amministrare i Fondi Pensione, il 28 maggio iniziativa Fisac-Cgil
28 maggio 2024 dalle ore 10.30 – Corso d’Italia 25, ROMA
“Amministrare i Fondi Pensione: Responsabilità e investimenti. Dal ruolo della rappresentanza a quello dell’indirizzo strategico”. È il titolo dell’iniziativa promossa dal dipartimento Fondi Pensione della Fisac Cgil in programma a Roma il 28 maggio presso la sede della Cgil Nazionale in corso d‘Italia 25 dalle ore 10.30.
L’amministrazione del Fondo Pensione è una accezione quantomai restrittiva: non si tratta infatti semplicemente di attuare una buona “administratio” da parte dei soggetti eletti o nominati – intesa come l’esercizio delle decisioni nella direzione della sana, prudente e proficua gestione – bensì quella di un ruolo più ampio e consapevole da parte degli amministratori ai quali è richiesto di esercitare funzioni ben più articolate e complesse di direzione e governo, negli interessi degli aderenti. Di fatto gli amministratori che si alternano nelle forme di previdenza associano al proprio ruolo la necessità di competenze assai variegate. Da quelle di natura squisitamente finanziaria, volte a potersi confrontare con dovizia di causa con i gestori delle risorse, a quelle di natura giuridica, normativa e specialistica necessarie per seguire lo sviluppo delle forme. Questa multidisciplinarietà rende affascinante il ruolo di Amministratore e ne determina la complessità: per questo gli è richiesto uno sforzo di aggiornamento costante, documentazione e formazione per non abdicare a quanto svolgono le funzioni deputate alla gestione dei Fondi (Direzioni, Funzioni fondamentali, Funzioni finanziarie) esercitando viceversa il ruolo in maniera professionale e consapevole. I Fondi pensione rappresentano un insieme di investitori di fondamentale importanza tanto per il futuro previdenziale degli aderenti, costretti a ricevere prestazioni pubbliche via via più esigue, che in qualità di soggetti economici con ingenti risorse a disposizione. Un “sistema” che stenta ad essere consapevole della dimensione sistemica del proprio ruolo e dove la condivisione di obiettivi comuni, come delle scelte strategiche di fondo, potrebbe essere determinante per il futuro sostenibile della finanza e del Pianeta.
Senza dimenticare l’obiettivo ultimo della gestione, cioè, fornire una prestazione adeguata agli aderenti, i Fondi pensione (in Europa e nel Mondo) risultano essere un vero soggetto politico dove i propri obiettivi squisitamente di lungo periodo possono favorire lo sviluppo di una buona e sostenibile attività finanziaria. Il risparmio previdenziale investito nei mercati finanziari nelle sue diverse forme, tradizionali od innovative (ad es. quelle illiquide ed in economia reale) necessita quindi di una attenzione e preparazione adeguata degli amministratori. Le tematiche legate alla sostenibilità – ESG risultano poi sempre più importanti. I Fondi rappresentano controparti formidabili nella scelta degli investimenti che associno un profilo di rendimento/sostenibilità adeguati e nel suo insieme possono dare una spinta in questa direzione attraverso le forme di azionariato attivo.Le imponenti evoluzioni normative, legate alla sempre più elevata complessità delle forme di previdenza complementare non possono essere trascurate e richiedono di completare il bagaglio di competenze necessarie, delineando inoltre profili di responsabilità sempre maggiori. L’insieme di queste necessità compongono quindi un profilo di Amministratore che potremmo definire “Consigliere 2.0” nel passaggio dal ruolo della rappresentanza, che sia della parte datoriale che di quella degli aderenti, a quello di soggetto dotato delle competenze necessarie ad un esercizio attivo e profittevole del ruolo, negli interessi degli stessi.
Di seguito la locandina dell’evento (partecipazione soggetta a conferma)
Amministrare i Fondi Pensione, il 28 maggio iniziativa Fisac-Cgil