Anna Maria Romano eletta nella Segreteria CGIL Toscana

Anna Maria Romano eletta nella segreteria regionale: “Ci attendono grandi sfide, sta a noi essere la voce di chi pensa di non averla più, insieme si può”

“Ringrazio per la fiducia, per me si tratta di un grane onore e una grande responsabilità. Sarà importante mantenere il radicamento con le persone, nei palazzi del potere dobbiamo far risuonare la voce della gente in carne e ossa, cercando di coniugare il livello nazionale-internazionale con quello locale. Ci attendono grandi sfide: alcune nuove, come il passaggio all’era digitale che va governato nell’interesse delle persone, alcune vecchie, perché le diseguaglianze crescono e sono sempre più insopportabili. Sta a noi essere la voce di chi pensa di non averla più, insieme si può”

Anna Maria Romano è una nuova componente della segreteria di Cgil Toscana: è stata eletta oggi dall’assemblea generale dell’organizzazione riunita al circolo Arci di Pisanova (Pi), alla presenza del segretario generale di Cgil nazionale Maurizio Landini. L’elezione di Romano integra la composizione della segreteria dopo l’uscita di Paola Galgani (dallo scorso luglio vicesindaca di Firenze) e affiancherà l’attività del segretario generale Rossano Rossi e degli altri segretari confederali Gessica Beneforti, Fabio Berni e Paolo Gozzani.

L’assemblea della Cgil Toscana di oggi a Pisa è stata anche e soprattutto l’occasione per rilanciare la campagna di mobilitazione nazionale del sindacato, che guarda a uno sciopero generale.

Ha detto il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi: “Automotive, sanità, giustizia sociale e fiscale, pace, difesa di salari e potere d’acquisto, rinnovi dei Contratti, lotta allo sfruttamento sul lavoro, crisi industriali, campagna referendaria contro il Jobs Act e l’autonomia differenziata: ci attendono settimane di mobilitazioni, e se non arriveranno risposte da Governo e controparti andremo avanti con proteste e rivendicazioni fino anche allo sciopero generale. Siamo preoccupati per l’impoverimento delle persone, per le questioni sociali, per l’economia, per la mancanza di sicurezza sul lavoro e di lavoro di qualità, l’esecutivo non può continuare a non ascoltare”.

Pulsante per tornare all'inizio