Esplosione a Calenzano: la manifestazione

11 dic 2024 - Esplosione a Calenzano: la manifestazione

Esplosione a Calenzano (Fi), l’11 dicembre alle 14:30 manifestazione Cgil-Cisl-Uil in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano. Interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti.

Basta morti sul lavoro! A seguito della tragedia di Calenzano domani, mercoledì 11 dicembre, Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale per le ultime quattro ore del turno.
Verrà organizzato un presidio-manifestazione in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano alle ore 14:30, nel quale interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti.
Quello che è successo è inaccettabile. Cinque persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non torneranno mai. Altre sono ferite gravemente. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita!

Uffici Stampa Cgil-Cisl-Uil Firenze

da: cgilfirenze.it


Manifestazione a Calenzano per la sicurezza sul lavoro, la Cgil: “Basta stragi”

Sciopero e manifestazione a Calenzano (Fi) per la sicurezza sul lavoro, Bernardo Marasco (Cgil Firenze): “Se il lavoro è frammentato, diviso, svalutato, lì si annida la possibilità di maggiori rischi per la sicurezza”. Rossano Rossi (Cgil Toscana): “Il Governo e le imprese devono mettere al centro la sicurezza sul lavoro”

Manifestazione per la sicurezza sul lavoro a Calenzano (Fi) nel giorno dello sciopero provinciale unitario proclamato dopo l’esplosione al deposito: le dichiarazioni del segretario generale di Cgil Firenze Bernardo Marasco e del segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi.

Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): “Per la seconda volta quest’anno accade una strage sul lavoro a Firenze. Questo ci strazia, ma allo stesso tempo ci impedisce di restare zitti. La prima reazione è lo sciopero di oggi con la partecipata manifestazione a Calenzano. Una reazione a questo ennesimo atto che mortifica la dignità del lavoro. Anche in questo caso, pur nella grande diversità tra le vicende del cantiere Esselunga e del deposito Eni, il problema avviene dove ci sono intersezioni di lavoratori esterni ed interni al luogo di lavoro. A via Mariti c’erano gli addetti in appalto, qui c’era la dinamica del ‘carico scarico’. In generale, quando il lavoro è frammentato, diviso, svalutato, lì si annida la possibilità di maggiori rischi per la sicurezza. Quando svalutiamo il lavoro, gli togliamo la capacità di rappresentarsi, permettiamo che proliferi la precarietà, la differenza tra i contratti all’interno dello stesso luogo”.

Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “Il mondo progredisce, ma non c’è verso di far calare il numero di morti e feriti sul lavoro. Anzi, in generale le condizioni di lavoro in alcuni casi persino peggiori di qualche tempo fa. È una costante che viaggia su due binari. Quello tecnico, su cui si dovrebbe intervenire con normative più stringenti, modifiche di legge, formazione ai lavoratori, più controlli e incrociati. E quello politico: abbiamo un mondo del lavoro deregolamentato, frastagliato, sfregiato dalle leggi che i vari governi che si sono susseguiti hanno fatto fino a oggi. Ciò rende il terreno fertile perché si accetti il lavoro purchessia. E quando si accetta il lavoro purchessia, non si accetta quel lavoro che ti permette di inserirti nella società, ma si accetta una forma di lavoro che spesso rasenta lo sfruttamento e spesso è carente proprio dal punto di vista della sicurezza. In questo contesto, creato dalla politica, ci sguazzano molto bene alcuni imprenditori. Il Governo e le imprese devono mettere al centro la sicurezza sul lavoro, ma per davvero”.

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