A partire dal mese di febbraio il servizio di pulizie all’interno degli uffici e filiali di Bper subirà un taglio lineare: gli ambienti di lavoro non verranno più puliti tutti i giorni, ma solo 4 volte a settimana.
Un taglio del genere era stato già posto in essere prima della pandemia da Covid-19, e già allora sottolineammo l‘assurdità della decisione. La successiva emergenza sanitaria, con la necessità di ridurre al massimo le occasioni di contagio, spinse la Banca a tornare sui suoi passi e a ripristinare il servizio per tutte le giornate lavorative. Ci eravamo illusi che quanto accaduto fosse servito a comprendere l’importanza di lavorare in ambienti salubri, ma evidentemente ci sbagliavamo.
L’attuale decisione, che peraltro interviene su una situazione nella quale le ore riconosciute alle persone che si occupano di tenere puliti i locali in cui lavoriamo erano già ridotte al limite, non trova alcuna giustificazione, se non quella di migliorare il rapporto costi-ricavi tagliando i costi.
Non possiamo fare a meno di stigmatizzare il comportamento di un’azienda che, mentre vanta gli eccezionali risultati di bilancio conseguiti, decide di risparmiare a discapito di persone che riescono a fatica a vivere del proprio lavoro, e di tutto il personale Bper che si troverà inevitabilmente a fare i conti con ambienti non adeguatamente puliti.
Come si concilia una decisione del genere con le dichiarazioni di attenzione ai valori etici ed al benessere di lavoratrici e lavoratori?
A coloro che quotidianamente si fanno carico dell’igiene delle nostre sedi lavorative va la piena solidarietà della Fisac Bper Banca, ed il rammarico di fronte ad una scelta che inevitabilmente eroderà il livello delle loro retribuzioni.
A tutti i colleghi e le colleghe chiediamo invece di segnalare tempestivamente agli RLS ed agli RSA Fisac operanti sul territorio qualsiasi situazione incompatibile con condizioni di lavoro decorose e salubri per poter valutare, volta per volta, le iniziative da intraprendere.
Fisac Cgil Bper Banca