Il Bonus Maroni 2025 torna disponibile per i lavoratori che decidono di posticipare il pensionamento. L’INPS ha aggiornato le procedure e ha ufficialmente aperto le richieste per questo incentivo destinato a chi rinvia l’uscita dal mondo del lavoro. Il bonus viene erogato direttamente in busta paga..
Chi può fare domanda?
Nel 2025, il bonus non sarà più riservato solo ai dipendenti che maturano i requisiti per Quota 103, ma si estenderà anche a chi raggiunge i criteri per la pensione anticipata ordinaria.
I dettagli sono riportati nel Messaggio INPS 799/2025, ma in sintesi, potranno richiederlo:
- I lavoratori dipendenti che entro il 31 dicembre 2025 raggiungono 62 anni di età e 41 anni di contributi.
- Gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi.
- Le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi.
Come verificare l’idoneità ai requisiti
Per controllare se si ha diritto al bonus, basta accedere al sito INPS con le proprie credenziali (SPID, CNS, CIE o eIDAS) e seguire questi passaggi:
- Accedere alla sezione “Pensione e Previdenza”.
- Cliccare su “Domanda di pensione”.
- Selezionare “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”.
- Andare nell’area tematica “Certificati” e cliccare su “Verifica del requisito per l’accesso all’incentivo al posticipo del pensionamento”.
Come presentare domanda
Dopo aver verificato i requisiti, la domanda può essere inviata direttamente dal portale INPS seguendo la stessa procedura sopra descritta e selezionando “Verifica del requisito per l’accesso all’incentivo al posticipo del pensionamento”.
In alternativa, è possibile richiedere assistenza al Patronato INCA CGIL, che si occuperanno dell’inoltro della richiesta.
L’INPS valuterà la domanda e comunicherà l’esito entro 30 giorni dall’invio o dall’acquisizione della documentazione necessaria.
Quanto vale il Bonus e quando viene pagato?
Il bonus corrisponde alla quota di contribuzione individuale trattenuta sulla busta paga del dipendente. Per il 2025, l’incentivo consiste nel mantenimento in busta paga della quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore, pari al 9,19% dello stipendio lordo.
Vantaggi fiscali
- La somma percepita è esentasse e non concorre alla formazione del reddito.
- Il pagamento del bonus avviene direttamente in busta paga, dalla prima scadenza utile per il pensionamento che il lavoratore decide di posticipare.
Esempi e simulazioni di guadagno
Secondo le stime, un lavoratore privato di 62 anni con un reddito annuo di 40.000 euro potrebbe ottenere:
- Un aumento netto fino a 6.900 euro nel primo anno.
- Una riduzione progressiva del vantaggio fino a 1.445 euro al sesto anno, in prossimità dell’età pensionabile.
Conviene davvero ?
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) sottolinea che, sebbene il bonus offra un beneficio economico immediato, può incidere negativamente sulla pensione futura. La decisione di posticipare il pensionamento va quindi valutata attentamente, considerando sia i vantaggi economici a breve termine che l’impatto sul trattamento pensionistico.
Per ulteriori dettagli, si consiglia di consultare il Messaggio INPS 799/2025 e di rivolgersi a un consulente esperto.
Vai all’articolo originale de La Stampa