Toscana: continua la desertificazione bancaria nel 2024. Fisac CGIL lancia l’allarme

Diminuiscono ancora gli sportelli bancari: -2,7% in Toscana nel 2024

Secondo i dati aggiornati di Bankitalia, nel 2024 prosegue la progressiva riduzione degli sportelli bancari in Toscana, con un calo del -2,7% rispetto all’anno precedente. Un trend in linea con la media nazionale (-2,4%) che evidenzia una trasformazione strutturale del sistema bancario. A livello occupazionale, invece, il numero dei dipendenti bancari in Toscana resta stabile.

Concentrazione al Nord: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto guidano

A livello nazionale, si conferma la concentrazione delle filiali bancarie nel Nord Italia, dove si trova oggi il 58% degli sportelli. Le regioni con la maggiore presenza sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, accentuando il divario territoriale nell’accesso ai servizi bancari.

Cecchi (Fisac CGIL Toscana): “Desertificazione bancaria sempre più preoccupante”

Paolo Cecchi, Segretario Generale della Fisac CGIL Toscana, commenta con preoccupazione:

“Prosegue inesorabile il calo degli sportelli bancari nella nostra regione, con percentuali ormai consolidate. È una scelta che penalizza fortemente i territori, in particolare le aree interne. Temiamo che le recenti operazioni di fusione e acquisizione nel settore bancarioaccelerino ulteriormente il processo di desertificazione bancaria.”

Dal 2023 al 2024: persi 42 sportelli, Prato e Massa Carrara tra le più colpite

In un solo anno, tra il 2023 e il 2024, la Toscana ha perso 42 sportelli bancari. Firenze registra il maggior numero in termini assoluti (-10), ma sono le province più piccole a registrare le percentuali peggiori:

  • Prato -7,4%
  • Massa Carrara -3,9%

Se si amplia il confronto al 2015, il quadro è ancora più allarmante: la Toscana ha perso oltre un terzo degli sportelli bancari (-35,2%). Le peggiori performance si osservano a Pistoia (-46,2%) e Prato (-45,6%).

Meno sportelli ogni 100.000 abitanti: Prato in coda

La densità di sportelli bancari ogni 100.000 abitanti è un indicatore chiave della capillarità dei servizi finanziari. In Toscana si conferma una tendenza alla riduzione, pur mantenendo una media migliore di quella nazionale (40 contro 33 sportelli ogni 100.000 abitanti).

Ma anche qui le province più piccole soffrono di più: Prato passa da 26 a 24 sportelli ogni 100.000 abitanti.

Nel 2024, due comuni toscani risultano completamente privi di sportelli bancari:

  • Londa (provincia di Firenze)
  • Sambuca Pistoiese (provincia di Pistoia)

Entrambi situati in aree interne, evidenziando l’emergenza finanziaria nei piccoli centri.

Digitalizzazione e fusioni bancarie tra le cause della desertificazione

Cecchi sottolinea come la situazione tenda a peggiorare anche nei centri urbani e nelle aree metropolitane come Firenze:

“Le chiusure non riguardano più solo le aree periferiche. L’avvio del cosiddetto ‘Risiko bancario’ e i forti investimenti nella digitalizzazione porteranno a un’ulteriore riduzione degli sportelli. Occorre agire con urgenza per colmare il divario digitale e la scarsa alfabetizzazione finanziaria, per proteggere i cittadini dai rischi di frodi online e disinformazione.”

Un passo avanti: nasce l’Osservatorio toscano sulla desertificazione bancaria

In chiusura, Cecchi accoglie con favore la creazione dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria da parte della Regione Toscana:

“È uno strumento importante per monitorare il fenomeno. Attendiamo con impazienza un confronto con le banche, istituzioni e stakeholder, per affrontare insieme una questione che riguarda da vicino sia i cittadini che i lavoratori del settore bancario.”

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La desertificazione bancaria avanza in Toscana: i dati provincia per provincia. Allarme Fisac Cgil

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